Finanza verde e investimenti sostenibili: la nuova frontiera del capitale
- Giuseppe Politi

- 16 ott
- Tempo di lettura: 1 min
La finanza verde è diventata il nuovo paradigma dell’economia globale. anche in italia, il 2025 segna un punto di svolta: oltre il 20% dei capitali gestiti dalle principali istituzioni finanziarie è oggi destinato a progetti legati alla sostenibilità ambientale, energetica e sociale. si tratta di una trasformazione strutturale che ridefinisce la logica stessa dell’investimento. non più solo rendimento, ma impatto.
i fondi esg (environmental, social, governance) rappresentano il cuore di questo cambiamento. i principali gruppi bancari italiani, dopo anni di lentezza, hanno finalmente adottato criteri di selezione basati su indicatori ambientali e sociali verificabili. ciò ha attratto una nuova generazione di risparmiatori consapevoli, interessati non solo al guadagno, ma anche all’etica del capitale.
la transizione verde, tuttavia, richiede un’economia reale capace di assorbire questi investimenti. imprese, enti locali e pubbliche amministrazioni devono presentare progetti credibili, trasparenti e misurabili. il rischio, infatti, è la proliferazione del cosiddetto greenwashing: operazioni finanziarie che si dichiarano sostenibili ma che, di fatto, non producono benefici ambientali concreti.
in parallelo, si sta affermando il concetto di impact investing, dove la redditività economica è connessa a risultati sociali tangibili: rigenerazione urbana, economia circolare, energie rinnovabili, formazione e inclusione lavorativa. in questo quadro, il capitale privato assume un ruolo complementare rispetto a quello pubblico, moltiplicandone l’efficacia.
per l’italia, la sfida è duplice: costruire un sistema di governance finanziaria che premi la sostenibilità autentica e trasformare il risparmio privato in motore di crescita responsabile. la finanza verde non è solo un settore in espansione, ma un nuovo modo di concepire il futuro economico del paese.




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