Mantova e la magia del Festivaletteratura: cinque giorni tra libri, idee e grandi voci del mondo
- Luca Baj
- 7 ore fa
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La piazza Sordello gremita, il sole di inizio settembre che illumina il cuore di Mantova e l’attesa di un pubblico che conosce bene il valore di questo appuntamento. Così si è aperta la ventinovesima edizione del Festivaletteratura, che dal 3 al 7 settembre porta nella città lombarda oltre 330 incontri e più di 300 ospiti internazionali. Un successo annunciato, con il 40% degli eventi già esauriti prima ancora dell’inizio, segno di una comunità di lettori e curiosi che non smette di crescere.
Un viaggio collettivo tra cultura e vita quotidiana
Dal palco, la presidente Laura Baccaglioni ha raccontato il Festival come un “viaggio breve ma molto lungo”, fatto di tappe scelte liberamente da ciascuno: dalle guerre alla poesia, dall’intelligenza artificiale allo sport, dalla salute alle questioni ambientali. La letteratura, ha sottolineato, diventa bussola e compagna di cammino, capace di far ridere, riflettere e talvolta preoccupare, ma sempre spingendo ad andare avanti.
Accanto a lei, le autorità cittadine e regionali hanno ribadito l’importanza di un evento che unisce istituzioni, sponsor, volontari e cittadini, in un intreccio che trasforma Mantova in un laboratorio di idee e confronto. Ogni anno la città si riconosce e si rinnova attraverso il Festival, accogliendo migliaia di persone che animano strade, piazze e palazzi storici.
La seconda giornata tra grandi nomi e nuovi linguaggi
Il 4 settembre il programma entra nel vivo con ospiti di primo piano. Irene Solà porta con sé la forza narrativa catalana, Fatma Aydemir intreccia identità e storie migratorie, mentre Ocean Vuong offre la delicatezza della sua poesia e delle sue prose. Gunnar Helgasson, con il suo sapere di folklore islandese, Yi Tang con la sua arte fumettistica e Lukas Bärfuss con il suo teatro critico ampliano la prospettiva culturale. A completare il quadro, due narratori di casa nostra: Marcello Fois e Carlo Lucarelli, pronti a muoversi tra misteri e saghe familiari.
Non solo libri: l’artista DonPasta mescola cucina e musica in performance uniche, mentre Alessandro Billy Costacurta porta la voce dello sport dentro un contesto letterario. In serata, Bruno Bellissimo accende le notti mantovane con i suoi djset, aprendo il calendario musicale di VOLUME!.
Format che rinnovano la tradizione
Accanto agli incontri con gli autori, il Festival propone esperienze innovative. “Sognare Forte” al Forte di Pietole coinvolge i ragazzi in laboratori creativi, “Festivaletteratura 1525” guarda al passato riflettendo sui bestseller dell’epoca di Palazzo Te, mentre “Christie e i suoi clan” rende omaggio alla regina del giallo. E ancora, “Fuoco sacro della scrittura” indaga le passioni che alimentano la creazione letteraria, offrendo al pubblico nuove prospettive sul mestiere dell’autore.
La forza di una comunità
Dietro i riflettori, il Festival vive anche grazie al lavoro di oltre 550 volontari, cuore pulsante di un’organizzazione che ogni anno sorprende per efficienza e passione. Accanto a loro, il comitato direttivo, la segreteria, il gruppo di programma e l’associazione Filofestival tessono una rete che rende possibile l’impresa. Non meno importante il ruolo della città, che apre i suoi spazi più belli e accoglie con calore un pubblico sempre attento e fedele.
Mantova capitale del pensiero creativo
Per cinque giorni, Mantova non è solo la cornice, ma protagonista di una narrazione che intreccia storie, idee e riflessioni. Festivaletteratura non si limita a celebrare i libri, ma diventa luogo di incontro tra linguaggi, generazioni e culture diverse. È qui che la città si trasforma in capitale della letteratura e del pensiero creativo, offrendo sguardi nuovi non solo sul mondo, ma anche su se stessa.
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