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Wall Street in calo: timori su valutazioni e tassi mettono sotto pressione i mercati

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Martedì i principali indici di Wall Street hanno toccato i livelli più bassi dell’ultimo mese, a causa delle preoccupazioni legate alle valutazioni elevate delle azioni e al calo delle aspettative per un taglio dei tassi di interesse a dicembre. Nel frattempo, gli investitori attendono con ansia i risultati di Nvidia e alcuni importanti dati economici del governo attesi entro la fine della settimana.


La maggior parte dei titoli tecnologici di punta è stata sotto pressione, con Amazon.com in calo del 3,1%. Anche il settore dei semiconduttori ha registrato vendite consistenti, con il Philadelphia SE Semiconductor Index in ribasso dell’1,7%.


Alle 11:38 ET, il Dow Jones Industrial Average è sceso di 367,39 punti, ovvero lo 0,79%, a 46.222,85, l' S&P 500 ha perso 34,64 punti, ovvero lo 0,52%, a 6.637,77 e il Nasdaq Composite ha perso 187,09 punti, ovvero lo 0,82%, a 22.520,99.


I risultati trimestrali di Nvidia, previsti dopo la chiusura dei mercati di mercoledì, sono considerati un test cruciale per il rally azionario alimentato dall’intelligenza artificiale che ha spinto i mercati ai massimi storici quest’anno. Le azioni del colosso dei chip AI hanno perso il 2%, dopo il calo di quasi il 2% registrato lunedì.


In un’intervista alla BBC martedì, il CEO di Alphabet, Sundar Pichai, ha affermato che nessuna azienda uscirà indenne dal raffreddamento della corsa all’intelligenza artificiale.


Otto degli undici settori dell’indice S&P 500 sono finiti in territorio negativo, con i comparti della tecnologia e dei beni voluttuari tra i più penalizzati.


Sul fronte dei risultati aziendali, Home Depot ha registrato un calo del 3,4% dopo aver previsto una flessione più marcata degli utili per l’intero anno. Anche il concorrente Lowe’s ha subito un ribasso dell’1,3%.


I grandi rivenditori Walmart e Target pubblicheranno i loro conti nel corso della settimana, fornendo indicazioni cruciali sullo stato di salute dei consumatori statunitensi.


Le preoccupazioni legate alle elevate valutazioni e al crescente scetticismo su un possibile taglio dei tassi a dicembre hanno trascinato al ribasso i titoli USA, con l’indice S&P 500 in calo di circa il 4% rispetto al massimo di ottobre.


Lunedì, sia l’S&P 500 che il Nasdaq hanno chiuso al di sotto della loro media mobile a 50 giorni – una soglia tecnica rilevante – per la prima volta dalla fine di aprile. Anche il Dow Jones ha oltrepassato questo livello al ribasso, per la prima volta dal 10 ottobre.


Martedì, l’indice di volatilità CBOE, noto come il “termometro della paura” di Wall Street, ha toccato il livello più alto da mesi.

La situazione resta tesa, con gli investitori che tengono gli occhi puntati sui prossimi dati economici, utilizzati come indicatori chiave per misurare la direzione del mercato.


Il rapporto sull’occupazione di settembre, pubblicazione già notevolmente rinviata, è atteso per giovedì, ma è improbabile che offra sorprese: potrebbe semplicemente confermare i segnali di rallentamento del mercato del lavoro emersi dai recenti dati del settore privato.


Un altro indicatore pubblicato martedì ha rilevato che le richieste continuative di sussidi di disoccupazione sono salite ai massimi degli ultimi due mesi a metà ottobre.


Nel frattempo, secondo il FedWatch Tool del CME, le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre sono scese al 50%, rispetto a oltre il 93% di un mese fa.


Sul fronte dei mercati, i titoli in calo hanno superato quelli in aumento con un rapporto di 1,19 a 1 al NYSE e 1,23 a 1 al Nasdaq.


Nelle ultime 52 settimane, l’indice S&P 500 ha registrato cinque nuovi massimi e 17 nuovi minimi, mentre il Nasdaq Composite ha segnato 19 nuovi massimi e ben 296 nuovi minimi.




Fonte: investing.com

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