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Presentazione edizione 2025 a Bergamo


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Il Festival Città Impresa si configura come un laboratorio avanzato di riflessione per imprese, istituzioni, stakeholder e operatori economici italiani e internazionali, chiamati a confrontarsi con le trasformazioni profonde che stanno ridefinendo i paradigmi produttivi, tecnologici e organizzativi. La recente edizione – ospitata a Bergamo dal 7 al 9 novembre 2025 – assume particolare rilievo in un momento storico caratterizzato dalla ridefinizione degli equilibri globali, dall’accelerazione delle transizioni energetiche, digitali e demografiche, e dal ripensamento delle catene del valore planetarie.

Nel programma del Festival, che si articola in una pluralità di sessioni tematiche – dalla geopolitica dell’Europa alle dinamiche dell’intelligenza artificiale, dalla trasformazione digitale all’energia, dalle filiere industriali al lavoro e alla governance – emergono con chiarezza le direttrici strategiche che orientano le imprese italiane verso una nuova fase competitiva.


Il contesto e gli obiettivi del FestivalIl titolo dell’edizione 2025 «L’Europa alla prova» sintetizza il quadro entro cui si colloca la riflessione, con un’attenzione privilegiata alle implicazioni per il sistema produttivo italiano.

In tale quadro, il Festival si propone tre obiettivi strategici: (i) analizzare le trasformazioni strutturali dell’economia europea e internazionale e le relative implicazioni per le imprese italiane; (ii) fornire una piattaforma di confronto tra imprese, istituzioni, mondo accademico e policy-maker volta a individuare percorsi di innovazione, crescita e resilienza; (iii) promuovere la cultura d’impresa come leva di sviluppo dei territori industriali e di creazione di valore condiviso.Dal punto di vista operativo, ciò si traduce in sessioni che abbracciano tanto la macro-dimensione geopolitica e macroeconomica quanto la dimensione micro-strategica dell’azienda: modelli organizzativi, operazioni di filiera, investimenti in tecnologia e capitale umano, nuove governance del lavoro.


Apertura e contesto geopolitico – “Europa alla prova”La sessione di apertura costituisce un fondamentale momento di orientamento per l’intero Festival: all’evento inaugurale, a partire dalle ore 10.30 del venerdì 7 novembre presso la Camera di Commercio di Bergamo, sono intervenuti economisti di rilievo, insieme a dirigenti di imprese e rappresentanti istituzionali. In tale contesto, sono state presentate ricerche dedicate alle tensioni geopolitiche, ai dazi e alle reazioni delle imprese, nonché alle nuove opportunità legate all’IA. Questo approccio rende evidente che la competitività delle imprese italiane non può più essere pensata come mera ottimizzazione di costi o efficienza, ma richiede una visione sistemica capace di valutare fattori esterni come la frammentazione dei mercati globali, le guerre commerciali, l’emergere di nuovi poli tecnologici e l’instabilità delle supply chain. In chiave tecnica, emerge la necessità per le imprese di adottare modelli di risk management integrato, che comprendano non solo le variabili macro (cambi geopolitici, tassi, dazi), ma anche variabili micro (digitalizzazione, gestione dei talenti, flessibilità operativa).


Transformazioni digitali, intelligenza artificiale e capitale umanoUn ambito centrale del Festival riguarda la connessione tra innovazione digitale e trasformazione del capitale umano. Nel programma si segnala un incontro dal titolo “Il lavoro al tempo dell’AI: tra autonomia e partecipazione”, oltre che la sessione “La trasformazione digitale: ripensare l’organizzazione e valorizzare il capitale umano”.

Tali sessioni mettono a fuoco una dualità: da un lato l’IA e la digitalizzazione consentono di ridefinire processi, abbattere costi, migliorare la qualità e aumentare la velocità decisionale; dall’altro lato, queste tecnologie implicano una radicale revisione dei ruoli, delle competenze, delle modalità di partecipazione e governance interna.Dal punto di vista tecnico-organizzativo, questo richiede che le aziende passino da modelli gerarchici e rigidamente funzionali a modelli agili, orizzontali, in cui i sistemi digitali supportino decisioni distribuite e empowerment dei lavoratori. I sistemi di Human Capital Management dovranno integrarsi con piattaforme di analytics per misurare non solo la performance ma anche l’engagement, la retention e la formazione continua. Le imprese che non attivano questa trasformazione rischiano di rimanere escluse dalla “competizione del futuro”.


Filiere, operations management e supply chain intelligentiIl programma contiene una sessione specifica sul tema “Oltre l’efficienza: il nuovo paradigma dell’operations management” oltre a quella intitolata “Competere grazie alle filiere”. In tal senso, il Festival offre un’occasione per approfondire come l’industria italiana possa uscire dalla competizione basata esclusivamente sul costo e puntare su valore di filiera, integrazione tecnologica, resilienza e sostenibilità. Le imprese che operano in contesti produttivi complessi (ad esempio quelle coinvolte nell’automotive, nell’aerospace, nei distretti manifatturieri) trovano nel Festival un forum per confrontarsi su come disegnare supply chain intelligenti, con fornitori geograficamente diversificati, flessibili, digitalizzati e sostenibili.Un approccio tecnico-manageriale suggerito riguarda l’adozione di Digital Twin per le operations, l’implementazione di IoT & predictive maintenance per asset critici, e l’utilizzo di block-chain o sistemi di tracciabilità avanzata per garantire trasparenza e affidabilità nelle filiere. Inoltre, la governance delle filiere deve progressivamente evolvere verso modelli collaborativi piuttosto che transazionali, con indicatori di performance condivisi lungo tutta la catena.


Energia, decarbonizzazione e nuovi paradigmi industrialiTra le sessioni previste figura “Le energie che ci mancano”. Il tema energetico è centrale per le imprese italiane: l’aumento dei costi input, la crescente regolamentazione ambientale, la transizione verso le fonti rinnovabili, e l’innovazione nei sistemi di accumulo e distribuzione richiedono un ripensamento strutturale dei modelli produttivi. Nel contesto del Festival, la riflessione si orienta su come le imprese possano cogliere opportunità anche in un contesto di instabilità: investendo in efficienza energetica, cogenerazione, micro-reti, smart grid, e in tecnologie che permettano una migliore gestione dei consumi e delle interfacce con reti intelligenti.Dal punto di vista tecnico, l’agenda suggerisce: sviluppo delle architetture energy as a service (EaaS), implementazione di sistemi di energetica circolare (recupero termico, waste-to-energy), e integrazione della transizione energetica con la supply chain e la logistica. Le imprese che anticipano questi trend possono ridurre i rischi legati alla volatilità dei costi energetici, migliorare la reputazione ESG e aprire nuovi modelli di business (es. servizi energetici, piattaforme grid-interactive).

Governance del lavoro, partecipazione e nuovi modelli industrialiLa riforma dell’organizzazione del lavoro e del rapporto tra capitale e lavoro è un altro asse del Festival, come evidenziato dalle sessioni “Lavoro al tempo dell’AI: tra autonomia e partecipazione” e “Superare gli antagonismi: lavoratori protagonisti nella nuova governance”.

In questo contesto, si delinea la necessità per le imprese italiane di adottare modelli di governance più inclusivi, capaci di valorizzare la partecipazione attiva dei lavoratori, promuovere competenze digitali, garantire flessibilità e autonomia. Da un punto di vista tecnico-organizzativo, ciò implica: adozione di sistemi di governance partecipata, definizione di metriche di partecipazione e coinvolgimento, e sviluppo di strategie di change management orientate alla digitalizzazione e all’empowerment del capitale umano. Le aziende che non si adeguano rischiano di trovarsi congelate in logiche di conflitto o inefficienza, mentre quelle che anticipano il cambiamento possono generare ambienti più creativi, resilienti e competitivi.


Focus speciale: digitalizzazione dell’industria e capitale umanoTra le numerose sessioni programmate, una che merita particolare attenzione è “La trasformazione digitale: ripensare l’organizzazione e valorizzare il capitale umano”.

In tale ambito, il Festival propone un approfondimento tecnico-manageriale su come le imprese possano disegnare e implementare una roadmap di digital transformation che non limiti l’intervento alla tecnologia ma includa: mappatura dei processi critici, ecosistemi di dati interoperabili, piattaforme di analytics e AI, revisione dei modelli organizzativi e retraining del personale. La valorizzazione del capitale umano assume un significato nuovo: non basta assumere figure digitali o “data scientist”, ma è necessario elevare il livello di alfabetizzazione digitale dell’intero personale, definire pianificazioni di upskilling/reskilling e sviluppare culture aziendali orientate all’apprendimento continuo. Tale visione integrata consente una trasformazione vera in cui tecnologia e persone si potenziano reciprocamente, anziché essere gestite in silos separati.


Imprese, territori e sostenibilità d’impresaIl Festival non trascura la dimensione territoriale e culturale dell’impresa. L’edizione prevede infatti discussioni sull’attrazione dei talenti nei territori (“Imprese, le persone al centro. Casa, formazione, trattenere i talenti e non solo”) e sulla responsabilità d’impresa (“Una nuova cultura della responsabilità d’impresa: il rischio sanzioni come opportunità di crescita”).

Dal punto di vista tecnico, ciò richiede per le imprese l’integrazione di strategie di territorial embeddedness – ossia la capacità di connettersi e dialogare con il territorio locale (università, istituzioni, comunità) – con logiche di economia circolare, accountability ESG, e modelli di innovazione aperta (open innovation). Le imprese capaci di operare secondo una visione sistemica che considera il territorio come asset competitivo, oltre che come contesto operativo, possono costruire un “vantaggio di luogo” che integra relazioni, capitale sociale e accesso al talento.


Premio Letteratura d’Impresa e dimensione culturaleUn elemento distintivo del Festival è rappresentato dal “Premio Letteratura d’Impresa”, dedicato alle opere editoriali che raccontano imprese, territori e innovazione.

La presenza di tale premio nel contesto del Festival indica come la cultura d’impresa e la narrazione industriale siano considerate leve fondamentali per il rafforzamento del sistema produttivo: non solo in termini di know-how tecnico, ma anche in termini di storytelling competitivo e attrazione di capitali, talenti e reputazione. Per le imprese questo si traduce in un’esigenza concreta: investire non solo in R&D, macchinari o processi, ma anche in comunicazione strategica, brand industriale, narrazioni che mettano in valore la qualità, la sostenibilità, l’innovazione.


Metodologia e approccio integrato proposto dal FestivalDal punto di vista metodologico, il Festival propone un modello di analisi che può essere sintetizzato in quattro fasi operative, utili alle imprese che desiderano attivarsi sistematicamente:

  1. Diagnosi strategica: valutazione del contesto competitivo globale e locale, delle minacce e opportunità (geopolitiche, digitali, energetiche, demografiche).

  2. Roadmap di trasformazione: definizione delle leve chiave (digitale, organizzativa, energetica, filiera) e delle priorità operative, comprese tempistiche, ownership interna e KPI associati.

  3. Interventi abilitanti: attivazione di progetti trasformativi (es. digitalizzazione dei processi, innovazione di prodotto, diversificazione delle filiere, sviluppo delle competenze), con strumenti tecnici quali analytics, IoT, open innovation, piattaforme collaborative.

  4. Governance e monitoraggio continuo: istituzione di strutture di governance del cambiamento (es. comitato transformation), definizione di metriche e dashboard di performance, e attivazione di processi di revisione e adattamento in risposta ai cambiamenti esterni.

Le imprese che sfruttano il framework proposto dal Festival possono aumentare la propria capacità di resilienza e agilità competitiva, in un contesto che richiede rapidità di risposta e visione di medio-lungo termine.


Implicazioni concrete per le imprese italianeLe principali implicazioni operative e strategiche che emergono dal Festival per le imprese italiane possono essere sintetizzate come segue:

  • La competizione basata solo su costo-lavoro non è più sufficiente: è necessario puntare su qualità, tecnologia, servizio e integrazione di filiera.

  • Le imprese devono diventare «platform players» nei propri ecosistemi di fornitura e prodotto, integrando competenze interne ed esterne e collaborando con partner esterni, università e start-up.

  • La transizione energetica e digitale non è solo un costo o un obbligo regolamentare, ma può diventare un’opportunità di differenziazione e creazione di nuovi business.

  • La valorizzazione del capitale umano è un fattore critico: le imprese devono costruire ambienti di lavoro adattivi, investire in upskilling/reskilling e ridefinire la governance del lavoro in ottica partecipativa.

  • Il territorio diventa parte integrante della strategia aziendale: le imprese devono considerare il proprio “luogo” come asset competitivo, coinvolgere comunità, stakeholder locali e promuovere una cultura d’impresa che rafforzi la reputazione e l’attrattività.

  • Il contesto geopolitico e macroeconomico richiede modelli di gestione del rischio integrati e governance agile: le imprese devono anticipare scenari, preparare piani di contingenza e disporre di infrastrutture di flessibilità operativa.


Il Festival Città Impresa rappresenta un’occasione strategica per le imprese italiane per allinearsi alle sfide del nuovo decennio produttivo. Integrando tematiche geopolitiche, digitali, energetiche, organizzative e culturali, il programma offre una mappa aggiornata delle leve competitive che guideranno la trasformazione del sistema industriale. Le imprese che sanno tradurre in azioni concrete le riflessioni emerse – attraverso diagnosi robuste, roadmap puntuali, interventi operativi mirati e governance dinamica – potranno rafforzare la propria posizione nel contesto globale e contribuire in modo attivo allo sviluppo dei territori industriali italiani.

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