Demografia ed economia in un forte legame paradigmatico
- Luca Baj

- 3 giorni fa
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Enrico Carraro, presidente Gruppo Carraro
Elsa Fornero, professoressa onoraria di Economia Università di Torino, già ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali
Marco Manzoni, amministratore delegato NTS e vicepresidente Confindustria Bergamo con delega Education
Alessandra Minello, ricercatrice in Demografia Dipartimento di Scienze statistiche Università di Padova
Dal patto intergenerazionale al pensionamento flessibile, dall’integrazione programmata ai livelli essenziali di conciliazione
Quadro demograficoLa struttura per età non è più una piramide ma una “nave”: base stretta, sezione centrale ampia per i baby‑boomers e vertice più largo per l’allungamento della vita. Non è un’allerta improvvisa, bensì l’esito di fecondità sotto la soglia di rimpiazzo. Pochi nati oggi significano domani pochi lavoratori e maggiori bisogni di cura. La leva strutturale è un ecosistema di conciliazione che renda i figli compatibili con studio e lavoro.
Mercato del lavoroL’occupazione resta sotto i livelli dei Paesi nordici e il divario di genere e territoriale è marcato; l’inattività rivela barriere d’accesso. Priorità: politiche attive efficaci, apprendistato duale, servizi valutati sugli esiti, contrattazione legata alla produttività e diritto alla formazione.
Previdenza e flessibilità in uscitaIl sistema a ripartizione si regge sul patto intergenerazionale. Quando i “pochi” diventano “molti”, servono più occupati, più produttività e regole coerenti. L’adeguamento alla speranza di vita e il metodo contributivo riportano le prestazioni entro criteri attuariali. Ne consegue spazio per il pensionamento flessibile: finestra ampia, combinazione pensione‑lavoro a tempo parziale, penalità per l’anticipo e premi per il differimento, tutela per i lavori gravosi.
Impresa e gestione multigenerazionaleNelle aziende convivono coorti con competenze e aspettative diverse. Soluzioni per i senior: rotazioni su mansioni meno gravose, tutoraggio retribuito, aggiornamento certificato, part‑time di accompagnamento legato al trasferimento di know how. Per i giovani servono partecipazione, percorsi trasparenti, valutazioni per obiettivi e welfare orientato a servizi reali (mobilità, salute, cura dei figli). Board, academies e progetti scuola‑impresa migliorano fidelizzazione e qualità degli ingressi.
Migrazioni e formazione tecnicaIl calo interno non è compensabile meccanicamente con ingressi esteri, ma servono canali programmati: quote pluriennali su fabbisogni certificati, lingua e competenze pre partenza, riconoscimento rapido dei titoli e tutoraggio in impresa. Gli ITS Academy e i partenariati scuola‑impresa portano gli studenti in reparto con didattica esperienziale e sbocchi contrattuali chiari.
Servizi alla famiglia e alla curaLa leva principale è l’infrastruttura sociale: nidi, tempo pieno, assistenza domiciliare, crediti d’imposta stabili e progressivi per la cura. Si può introdurre un livello essenziale della conciliazione e un indicatore di impatto familiare per programmazione, appalti e bilanci. Alle imprese con standard elevati di conciliazione vadano punteggi premianti e contribuzione ridotta condizionata a indicatori verificabili.
Produttività e salariSenza produttività la redistribuzione è insostenibile. Politiche industriali orientate alla qualità consentono contrattazione che remuneri le competenze e trattenga i profili ricercati. Trasparenza sugli esiti occupazionali, vigilanza sui contratti irregolari e coerenza degli inquadramenti evitano dumping.
Valutazione d’impatto demograficoStime prudenziali indicano che, a legislazione invariata e con produttività stagnante, il calo della popolazione in età da lavoro può costare all’economia circa sette punti in un quarto di secolo. Ogni intervento su scuola, lavoro, casa, fiscalità e welfare sia accompagnato da una valutazione d’impatto demografico su fecondità desiderata, partecipazione dei genitori, saldo migratorio e sostenibilità previdenziale. Così si abbandonano i bonus episodici e si concentrano impegni pluriennali su ciò che innalza davvero occupazione e produttività, riallineando il patto tra generazioni.




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