Nominati i nuovi presidenti delle Autorità di Sistema Portuale: otto nomine per rilanciare la strategia marittima nazionale
- piscitellidaniel
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Il Governo ha completato il processo di nomina dei nuovi presidenti delle Autorità di Sistema Portuale, definendo la squadra che guiderà per i prossimi quattro anni alcuni dei principali scali italiani. Otto incarichi strategici sono stati assegnati con l’obiettivo di rafforzare la governance del sistema marittimo e di rilanciare il ruolo dei porti italiani nel contesto europeo e mediterraneo. Le designazioni, approvate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, rappresentano un tassello fondamentale nella riorganizzazione della logistica nazionale, in un momento in cui la portualità si trova al centro delle politiche di sviluppo economico, transizione ecologica e innovazione tecnologica.
Le nuove nomine riguardano alcuni degli scali più importanti del Paese: Genova e Savona, Napoli e Salerno, Civitavecchia, Ravenna, Trieste, Palermo, Cagliari e Ancona. Ogni presidente avrà il compito di attuare le linee guida della strategia marittima definita dal Piano Nazionale della Logistica e della Portualità, coordinando gli investimenti previsti dal PNRR e promuovendo una gestione più integrata e sostenibile delle infrastrutture. L’assegnazione degli incarichi arriva dopo mesi di interlocuzioni istituzionali, audizioni parlamentari e valutazioni tecniche, in un contesto di grande attenzione alle competenze professionali e alla capacità di visione dei nuovi vertici.
A Genova e Savona la presidenza è stata affidata a Paolo Emilio Signorini, confermato alla guida del principale porto italiano per traffico merci. La sua riconferma riflette la volontà di garantire continuità a un percorso di sviluppo che ha già visto la realizzazione di opere strategiche come la nuova diga foranea e il potenziamento delle connessioni ferroviarie con il retroporto padano. Signorini sarà chiamato a gestire la fase di completamento di questi interventi e a rafforzare l’intermodalità del sistema ligure, integrando la dimensione portuale con quella logistica e industriale.
A Napoli e Salerno la guida va ad Andrea Annunziata, già esperto del settore marittimo e dirigente pubblico con lunga esperienza nelle politiche di trasporto. Il suo mandato punterà a consolidare il ruolo del sistema campano come nodo centrale del Mezzogiorno, favorendo la sinergia tra i porti tirrenici e la rete ferroviaria ad alta capacità. Tra le priorità, la digitalizzazione delle procedure doganali e la semplificazione dei processi logistici, per rendere più competitivo l’intero distretto del Sud.
A Civitavecchia, porto strategico per il Lazio e per il traffico crocieristico nazionale, la presidenza è stata assegnata a Pino Musolino, chiamato a proseguire il lavoro di rilancio economico e infrastrutturale dopo anni di difficoltà finanziarie. Il piano prevede il potenziamento delle banchine, la riorganizzazione delle aree merci e la creazione di un terminal dedicato alla logistica green. Musolino dovrà inoltre rafforzare il ruolo del porto come piattaforma energetica, in vista delle nuove politiche di decarbonizzazione e dei progetti legati ai carburanti alternativi.
A Ravenna è stato nominato Daniele Rossi, riconfermato dopo i risultati ottenuti nella prima fase del suo mandato. Sotto la sua direzione, lo scalo romagnolo ha avviato un profondo processo di ammodernamento, culminato nell’ampliamento del canale Candiano e nella creazione di nuovi terminal per le merci alla rinfusa. Nei prossimi anni, Rossi dovrà completare il progetto del “porto industriale del futuro”, basato su digitalizzazione, sostenibilità e connessione diretta con le imprese del territorio.
A Trieste, uno dei porti più dinamici del Paese e principale scalo italiano per i traffici ferroviari con l’Europa centrale, la presidenza va a Zeno D’Agostino, anch’egli confermato per il successo del modello di governance triestino. D’Agostino ha saputo trasformare Trieste in un hub logistico di rilievo internazionale, grazie a un sistema di interconnessioni che unisce trasporto marittimo, ferroviario e industriale. Il suo nuovo mandato si concentrerà sul rafforzamento dei corridoi TEN-T e sulla promozione della Zona Logistica Semplificata, con l’obiettivo di consolidare la leadership italiana nel commercio intermodale europeo.
A Palermo, porto di riferimento per la Sicilia occidentale, la nomina di Pasqualino Monti segna un nuovo ciclo di investimenti pubblici e privati. Dopo aver rilanciato lo scalo con importanti interventi infrastrutturali e una gestione orientata alla trasparenza e all’efficienza, Monti dovrà ora affrontare la sfida della sostenibilità e dell’integrazione tra traffico passeggeri e merci. Previsti investimenti per oltre 250 milioni di euro, destinati al potenziamento del waterfront e al miglioramento delle connessioni viarie e ferroviarie.
A Cagliari, la presidenza è affidata a Massimo Deiana, confermato per la sua competenza tecnica e per i risultati conseguiti nel rafforzamento delle relazioni con i mercati del Nord Africa e del Mediterraneo orientale. La priorità sarà lo sviluppo della Zona Economica Speciale e l’ampliamento dei servizi logistici per attrarre nuovi operatori internazionali. L’obiettivo è trasformare il porto in una piattaforma di riferimento per il commercio tra Europa e Africa, valorizzando la posizione geografica della Sardegna come ponte naturale nel Mediterraneo.
Infine, ad Ancona la nomina di Vincenzo Garofalo completa il quadro delle designazioni. Il nuovo presidente, proveniente da un’esperienza parlamentare e manageriale nel settore dei trasporti, avrà il compito di potenziare la rete adriatica e di sviluppare i collegamenti con i Balcani. Tra i progetti prioritari figurano l’ammodernamento del terminal container e la costruzione di nuove infrastrutture ferroviarie interne per migliorare l’efficienza del trasporto intermodale.
Le otto nomine segnano una nuova fase per la portualità italiana, che si trova a gestire sfide complesse legate alla transizione energetica, alla concorrenza internazionale e all’innovazione tecnologica. Il Governo punta su una governance unitaria, capace di garantire coerenza strategica e sinergie operative tra i diversi scali, in un’ottica di sistema integrato. Le Autorità di Sistema Portuale, coordinate dal Ministero delle Infrastrutture, avranno un ruolo centrale nel rilancio della logistica nazionale, nell’attuazione degli investimenti del PNRR e nella costruzione di un modello di sviluppo marittimo moderno, competitivo e sostenibile.

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