L’economia digitale italiana tra crescita e frammentazione
- Giuseppe Politi
- 4 giorni fa
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L’economia digitale rappresenta oggi uno dei pochi settori in cui l’italia sta crescendo sopra la media europea. nel 2025 il valore complessivo dell’economia digitale ha superato i 90 miliardi di euro, trainato da e-commerce, fintech, cloud computing e servizi legati all’intelligenza artificiale. tuttavia, dietro questa cifra si nasconde una forte frammentazione: la gran parte delle imprese digitali italiane è costituita da micro-aziende o start-up con un capitale insufficiente per competere su scala globale.
il divario tecnologico fra grandi e piccole imprese resta il principale ostacolo alla crescita sistemica. mentre i grandi gruppi industriali hanno ormai adottato modelli operativi basati su piattaforme e dati, molte pmi non hanno ancora completato la digitalizzazione dei processi produttivi. ciò crea una frattura interna che rischia di riprodurre, nel mondo digitale, gli stessi squilibri territoriali e dimensionali dell’economia tradizionale.
la diffusione del 5g e l’espansione delle reti in fibra ottica stanno aprendo nuove possibilità per il lavoro remoto, la telemedicina e l’e-learning, ma l’adozione effettiva di questi strumenti resta lenta. l’italia, pur disponendo di una solida base di talenti informatici, soffre di una fuga costante di competenze verso l’estero.
per trasformare il potenziale digitale in crescita reale serve un piano industriale stabile: incentivi fiscali per le imprese che investono in automazione, piattaforme pubbliche per la condivisione dei dati e un’alleanza strutturata tra università e imprese. solo così l’italia potrà passare dalla digitalizzazione di necessità a quella di visione.
la sfida dei prossimi anni sarà costruire un ecosistema che non si limiti ad adottare tecnologie, ma le produca, consolidando un’identità digitale autonoma e competitiva.
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