23 novembre 2025
- Luca Baj

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1. Responsabilità professionale dell’avvocato – valutazione prognostica insindacabile
Principio: nella responsabilità professionale dell’avvocato, la valutazione prognostica del giudice di merito sulle probabilità di successo dell’azione che il professionista avrebbe dovuto intraprendere è giudizio di merito, ancorché fondato su valutazioni giuridiche, e non è sindacabile in Cassazione.
Autorità: Corte di cassazione, sezione III civile
Data: 10 ottobre 2025
Numero: ordinanza n. 27167
2. Scrittura privata non autenticata né registrata – valore probatorio
Principio: la scrittura privata non autenticata né registrata, ai fini della prova documentale, non ha valore di prova legale quanto alla data, ma può essere apprezzata dal giudice come fatto storico e come elemento indiziario nell’ambito della valutazione complessiva della prova.
Autorità: Corte di cassazione, sezione III civile
Data: 11 ottobre 2025
Numero: ordinanza n. 27213
3. Documento disconosciuto – mancata verificazione e inutilizzabilità
Principio: il mancato deposito dell’istanza di verificazione, o la rinuncia alla stessa, preclude ogni efficacia probatoria al documento disconosciuto; il giudice non può accertarne altrimenti l’autenticità tramite elementi esterni o argomenti logici, sicché il documento diventa irrilevante e inutilizzabile nei confronti di entrambe le parti.
Autorità: Corte di cassazione, sezione III civile
Data: 10 ottobre 2025
Numero: ordinanza n. 27164
4. Valutazione delle prove documentali e testimoniali – riserva al giudice di merito
Principio: l’esame dei documenti e delle deposizioni, la scelta delle fonti ritenute più attendibili e la valutazione della prova testimoniale sono apprezzamenti di fatto rimessi al giudice di merito e non sono sindacabili in Cassazione se sorretti da motivazione logica; si considerano implicitamente disattesi tutti gli elementi incompatibili con la decisione.
Autorità: Corte di cassazione, sezione III civile
Data: 10 ottobre 2025
Numero: ordinanza n. 27193
5. Condominio – spazio sottostante il suolo come bene comune
Principio: lo spazio sottostante il suolo di un edificio condominiale, in mancanza di titolo attributivo in esclusiva, è bene comune ex artt. 840 e 1117 c.c.; lo scavo eseguito dal singolo condomino, senza consenso degli altri, integra spoglio della comproprietà e legittima l’azione di reintegrazione proposta dall’amministratore.
Autorità: Corte di cassazione, sezione III civile
Data: 10 ottobre 2025
Numero: ordinanza n. 27166
6. Presunzioni semplici – valutazione complessiva degli indizi
Principio: la corretta applicazione dell’art. 2729 c.c. richiede che il giudice valuti tutti gli indizi nel loro complesso, verificandone la convergenza globale; non è corretto negare rilievo a singoli indizi solo perché equivoci, se nella valutazione complessiva consentono di ritenere probabile il fatto ignoto.
Autorità: Corte di cassazione, sezione III civile
Data: 13 ottobre 2025
Numero: sentenza n. 27367
7. Regolamento condominiale – modificabilità per facta concludentia
Principio: il regolamento che contiene prescrizioni di contenuto organizzativo (e non disposizioni costitutive di diritti reali) può subire modifiche anche per facta concludentia, ove risulti un comportamento univoco e protratto dei condomini incompatibile con il testo originario.
Autorità: Corte di cassazione, sezione II civile
Data: 14 ottobre 2025
Numero: sentenza n. 27446
8. Società in nome collettivo – decreto ingiuntivo e beneficio di preventiva escussione
Principio: in caso di decreto ingiuntivo emesso congiuntamente nei confronti della società in nome collettivo e dei soci illimitatamente responsabili, la fonte dell’obbligazione dei soci è il titolo giudiziale definitivo; non opera il beneficio di preventiva escussione e la posizione debitoria dei soci resta autonoma rispetto a quella della società, anche se l’opposizione di quest’ultima venga accolta.
Autorità: Corte di cassazione, sezione II civile
Data: 10 ottobre 2025
Numero: ordinanza n. 27169
9. Incompetenza per territorio – decadenza per tardiva eccezione
Principio: l’eccezione di incompetenza per territorio derogabile deve essere proposta, a pena di decadenza, nella comparsa di costituzione e risposta tempestivamente depositata; la costituzione tardiva impedisce di sollevare utilmente l’eccezione, che resta preclusa.
Autorità: Corte di cassazione, sezione II civile
Data: 15 ottobre 2025
Numero: sentenza n. 27534
10. Notifica postale – compiuta giacenza e presunzione di conoscenza
Principio: quando il plico raccomandato è recapitato all’indirizzo del destinatario e non viene ritirato, con esito di compiuta giacenza, opera la presunzione di conoscenza ex art. 1335 c.c.; spetta al destinatario dimostrare di essersi trovato, senza colpa, nell’impossibilità di prendere cognizione dell’atto.
Autorità: Corte di cassazione, sezione III civile
Data: 10 ottobre 2025
Numero: ordinanza n. 27168
11. Esercenti circhi e spettacoli viaggianti – obbligo di iscrizione alla gestione commercianti
Principio: gli esercenti circhi equestri e spettacoli viaggianti sono obbligati all’iscrizione nella gestione assicurativa degli esercenti attività commerciali, al ricorrere dei requisiti previsti dalla normativa specifica (leggi n. 337/1968, n. 160/1975 e n. 662/1996).
Autorità: Corte di cassazione, sezione I civile
Data: 14 ottobre 2025
Numero: ordinanza n. 27467
12. Contributi INPS per assegni familiari – società partecipate da enti locali
Principio: le società per azioni costituite e partecipate da enti locali per la gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica sono tenute al versamento all’INPS dei contributi per assegni familiari, non ricorrendo ipotesi di esenzione; la materia rientra nella competenza legislativa esclusiva statale in tema di previdenza sociale.
Autorità: Corte di cassazione, sezione lavoro
Data: 10 ottobre 2025
Numero: sentenza n. 27196
13. Estinzione del processo esecutivo – rinuncia vs cessazione della materia del contendere
Principio: l’estinzione del processo esecutivo per rinuncia e la cessazione della materia del contendere non sono equiparabili; la prima è dichiarata con ordinanza reclamabile ex artt. 629-630 c.p.c., mentre la seconda assume la forma di ordinanza di chiusura del processo, eventualmente opponibile ai sensi dell’art. 617 c.p.c.
Autorità: Corte di cassazione, sezione lavoro
Data: 10 ottobre 2025
Numero: sentenza n. 27197
14. Interruzione del processo – decorrenza del termine per la riassunzione
Principio: il termine di cui all’art. 305 c.p.c. decorre solo a seguito di formale declaratoria di interruzione; il processo non può essere validamente riassunto se non è quiescente e tale condizione sussiste solo dopo la pronuncia di interruzione, da parte del giudice, ai sensi degli artt. 299-300 c.p.c.
Autorità: Corte di cassazione, sezione II civile
Data: 14 ottobre 2025
Numero: sentenza n. 27406
15. Proprietà fondiaria – dislivello artificiale e muro di cinta
Principio: in presenza di modifiche artificiali del livello altimetrico di fondi contigui, la funzione del muro che separa i fondi è rilevante per qualificare l’opera come muro di cinta o come manufatto di contenimento, con conseguenze diverse in tema di distanze, responsabilità per danni e disciplina della proprietà.
Autorità: Corte di cassazione, sezione I civile
Data: 11 ottobre 2025
Numero: ordinanza n. 27215
16. Divieto di cumulo interessi/rivalutazione e crediti risarcitori di lavoro
Principio: il divieto di cumulo di rivalutazione monetaria e interessi previsto dall’art. 22, comma 36, l. 724/1994 per i crediti retributivi, pensionistici e assistenziali dei dipendenti pubblici si applica anche ai crediti risarcitori connessi al rapporto di lavoro (nella specie, per omissioni contributive), trattandosi di regola limitativa rispetto alla disciplina generale dell’art. 429, comma 3, c.p.c.
Autorità: Corte di cassazione, sezione lavoro
Data: 11 ottobre 2025
Numero: ordinanza n. 27210
17. Mediazione obbligatoria – solo per l’atto introduttivo
Principio: la mediazione obbligatoria ex art. 5 d.lgs. 28/2010 è condizione di procedibilità riferita all’atto introduttivo del giudizio e non alle domande riconvenzionali; è sufficiente il tentativo esperito prima della citazione in primo grado, senza necessità di reiterazione per le riconvenzionali.
Autorità: Corte di cassazione, sezione lavoro
Data: 10 ottobre 2025
Numero: ordinanza n. 27184
18. Impugnazioni – giudizio di rinvio e preclusioni
Principio: nel giudizio di rinvio, operano le preclusioni formatesi a seguito della sentenza rescindente; il giudice di rinvio non può esaminare questioni rilevabili d’ufficio che la Cassazione non abbia affrontato, essendo vincolato al thema decidendum risultante dalla pronuncia di annullamento.
Autorità: Corte di cassazione, sezione III civile
Data: 11 ottobre 2025
Numero: ordinanza n. 27208
19. Impugnazioni – mancata pronuncia del giudice d’appello
Principio: perché sia denunciabile in Cassazione la mancata pronuncia del giudice di appello su un motivo, occorre che tale motivo sia stato riportato e precisato nelle conclusioni rassegnate in grado di appello; in difetto, non si configura omessa pronuncia.
Autorità: Corte di cassazione, sezione II civile
Data: 14 ottobre 2025
Numero: sentenza n. 27442
20. Interruzione termini in opposizione esecutiva
Principio: nei giudizi di opposizione esecutiva, la sospensione dei termini processuali non trova applicazione, anche quando la questione riguardi il regolamento delle spese; i termini decorrono senza sospensioni feriali, in ragione della natura della controversia esecutiva.
Autorità: Corte di cassazione, sezione II civile
Data: 10 ottobre 2025
Numero: ordinanza n. 27176
21. Associazioni non riconosciute – responsabilità dei professionisti e decadenza ex art. 1957 c.c.
Principio: la responsabilità personale e solidale di chi agisce in nome di un’associazione non riconosciuta è assimilabile a garanzia ex lege di tipo fideiussorio; si applica l’art. 1957 c.c. e il relativo termine di decadenza semestrale, che non determina un trattamento deteriore per i terzi e non lede il diritto di azione del creditore.
Autorità: Corte di cassazione, sezione III civile
Data: 10 ottobre 2025
Numero: sentenza n. 27556
22. Compensi dell’avvocato – regime impugnatorio e apparenza del rito
Principio: per individuare il mezzo di impugnazione del provvedimento che decide il ricorso ex art. 702-bis c.p.c. per la liquidazione dei compensi dell’avvocato, rileva la forma (sentenza o ordinanza) consapevolmente adottata dal giudice e il rito concretamente seguito, in applicazione del principio di apparenza e ultrattività del rito; se il giudice ha trattato la causa come ordinaria, la decisione va impugnata con appello.
Autorità: Corte di cassazione, sezione III civile
Data: 10 ottobre 2025
Numero: ordinanza (numero non riportato nel frammento, ma riferita alla stessa sequenza di decisioni del 10 ottobre 2025)
Giudici di merito civili (Rassegna alle pagine 67-68)
23. Condominio – infiltrazioni riconducibili a animali d’affezione
Principio: in tema di condominio, il proprietario dell’unità da cui provengono infiltrazioni causate dalla presenza e dal comportamento di animali d’affezione risponde a titolo di responsabilità da custodia e deve eliminare la situazione pregiudizievole, oltre a risarcire i danni arrecati alle porzioni altrui.
Autorità: Tribunale di Trento, sezione civile
Data: 6 ottobre 2025
Numero: sentenza n. 712
24. Condominio – sanzioni per violazione del regolamento
Principio: la delibera condominiale che applica sanzioni pecuniarie per violazione del regolamento deve rispettare i limiti di legge e del regolamento stesso; è illegittima ove si traduca in misura punitiva sproporzionata o in strumento surrettizio di modificazione delle regole di uso delle parti comuni o delle proprietà esclusive.
Autorità: Tribunale di Lecce, sezione I civile
Data: 15 luglio 2025
Numero: sentenza n. 2237
Penale – testo integrale di sentenza (pagine 69-70)
25. Coltivazione di stupefacenti destinata alla cessione
Principio: la coltivazione di piante da cui si ricava sostanza stupefacente integra il reato di cui all’art. 73 d.P.R. 309/1990 anche quando svolta in forma “domestica” e destinata alla successiva cessione a terzi; la concreta offensività e l’eventuale destinazione allo spaccio devono essere puntualmente valutate dal giudice di merito, che non può escludere il reato per la sola modesta dimensione della coltivazione.
Autorità: Corte di cassazione, sezione IV penale
Data: 8 ottobre 2025
Numero: sentenza n. 33193
Penale – massimario della Cassazione (pagine 77-80)
26. Messa alla prova – revoca e valutazione delle violazioni
Principio: in tema di sospensione del processo con messa alla prova, la revoca della misura per inosservanza delle prescrizioni presuppone una valutazione in concreto della gravità e sistematicità delle violazioni; la decisione ha natura giurisdizionale e deve essere sorretta da adeguata motivazione sul venir meno del giudizio prognostico favorevole.
Autorità: Corte di cassazione, sezione V penale
Data: 1° ottobre 2025
Numero: sentenza n. 32506
27. Particolare tenuità del fatto – criteri di valutazione
Principio: ai fini dell’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto ex art. 131-bis c.p., il giudice deve procedere a una valutazione complessiva dei parametri indicati dalla norma (modalità della condotta, esiguità del danno o pericolo, personalità dell’imputato), dando conto in motivazione delle ragioni per cui ritiene insussistente la tenuità, specie in presenza di fatti di limitata offensività.
Autorità: Corte di cassazione, sezione IV penale
Data: 29 settembre 2025
Numero: sentenza n. 32251
28. Responsabilità medica – incompletezza dell’informazione al paziente
Principio: il medico risponde, a titolo di responsabilità autonoma, per la lesione del diritto all’autodeterminazione del paziente quando l’informazione prestata sia incompleta o fuorviante, anche se l’intervento sanitario risulti tecnicamente corretto; la valutazione del consenso informato richiede l’accertamento della completezza delle informazioni sui rischi tipici e sulle alternative terapeutiche.
Autorità: Corte di cassazione, sezione III penale
Data: 29 settembre 2025
Numero: sentenza n. 32169
29. Responsabilità medica – sentenza conforme
Principio: una successiva pronuncia della sezione IV penale viene richiamata come conforme, ribadendo che l’omessa o incompleta informazione sui rischi dell’atto sanitario integra autonoma fonte di responsabilità per lesione del diritto all’autodeterminazione del paziente, indipendentemente dall’esito tecnico dell’intervento.
Autorità: Corte di cassazione, sezione IV penale
Data: 1° ottobre 2025
Numero: sentenza n. 32359

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