top of page
JLC_Centro_Studi_Sfondo_Chiaro.png
Partner24Ore_positivo_colore.png
Logotipo_Sfondo_Cultured_White   per mail.png
Jlc news - blu.png

Ucraina, il Cremlino conferma il vertice con Trump entro due settimane: Mosca punta al negoziato mentre Kiev teme un nuovo equilibrio diplomatico

Il Cremlino ha ufficialmente confermato che l’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il nuovo presidente americano Donald Trump si terrà entro due settimane. La notizia, diffusa da fonti ufficiali russe, segna un punto di svolta nel quadro geopolitico della guerra in Ucraina e apre scenari complessi sul futuro dei rapporti tra Mosca e Washington. Il vertice, che si svolgerà in un Paese europeo ancora da definire, potrebbe rappresentare il primo tentativo di riavviare un dialogo diretto tra le due potenze dopo mesi di tensioni, sanzioni e accuse reciproche.


Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, i preparativi sono in corso e l’incontro avverrà “in un contesto costruttivo”, con l’obiettivo dichiarato di “affrontare apertamente le questioni di sicurezza internazionale e di stabilità strategica”. Il tono prudente ma ottimista dei funzionari russi lascia intendere che Mosca consideri il vertice un’occasione per riaprire il canale diplomatico con gli Stati Uniti e ottenere il riconoscimento di un nuovo equilibrio geopolitico nell’Europa orientale.


Il cambio di tono da parte russa arriva in un momento delicato. La guerra in Ucraina, ormai entrata nel suo terzo anno, ha raggiunto una fase di logoramento sul campo, con le linee del fronte sostanzialmente congelate e con un costo umano ed economico altissimo per entrambe le parti. L’arrivo di Trump alla Casa Bianca ha alterato gli equilibri diplomatici, suscitando attese e timori a livello internazionale. Il leader americano ha più volte dichiarato di voler “porre fine al conflitto in tempi rapidi” e di essere pronto a negoziare direttamente con Putin, un approccio che ha sollevato perplessità tra gli alleati europei e preoccupazione a Kiev.


Dal canto suo, il governo ucraino guarda con grande cautela all’iniziativa. Il presidente Volodymyr Zelensky, impegnato a mantenere il sostegno militare e finanziario dell’Occidente, teme che un negoziato diretto tra Stati Uniti e Russia possa marginalizzare Kiev e portare a compromessi sfavorevoli. Fonti del governo ucraino hanno sottolineato che qualsiasi trattativa dovrà includere la partecipazione diretta dell’Ucraina e rispettare i principi di sovranità e integrità territoriale. Tuttavia, l’ipotesi di una riduzione del sostegno militare americano o di un accordo che congeli la situazione attuale sul campo preoccupa profondamente la leadership ucraina.


Sul piano diplomatico, l’annuncio del Cremlino è stato accolto con cautela dalle cancellerie europee. A Bruxelles, il portavoce dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea ha ribadito che “qualsiasi negoziato dovrà essere coerente con il diritto internazionale e con le risoluzioni delle Nazioni Unite”. L’Europa teme che un’intesa bilaterale tra Mosca e Washington possa ridimensionare il ruolo delle istituzioni internazionali e compromettere la posizione comune occidentale sulle sanzioni alla Russia.


Mosca, dal canto suo, mira a utilizzare il vertice come leva per ottenere un allentamento delle sanzioni economiche e per consolidare il proprio controllo sui territori occupati nel Donbass e nella regione di Zaporizhzhia. Secondo fonti diplomatiche, il Cremlino punterà a presentarsi al tavolo dei negoziati da una posizione di forza, sostenendo di aver raggiunto i propri obiettivi militari e di essere pronto a un cessate il fuoco condizionato. Putin cercherà di convincere Trump della necessità di “una nuova architettura di sicurezza europea”, che riconosca la Russia come potenza centrale e riduca la presenza militare della NATO ai confini orientali.


Negli Stati Uniti, l’annuncio del vertice ha suscitato un intenso dibattito politico. I democratici hanno espresso preoccupazione per la rapidità con cui l’amministrazione Trump si sta muovendo verso un incontro diretto con Putin, temendo che l’incontro possa sfociare in concessioni unilaterali. Allo stesso tempo, una parte dell’opinione pubblica americana, stanca dei costi della guerra e della lunga assistenza all’Ucraina, guarda con favore alla prospettiva di un negoziato che possa riportare stabilità e ridurre le tensioni globali. Trump, consapevole del peso politico di una possibile mediazione storica, punta a presentarsi come il leader capace di “fermare la guerra” e ristabilire l’autorità americana nel mondo, anche se a costo di ridefinire i rapporti con gli alleati europei.


I prossimi giorni saranno decisivi per capire la portata reale dell’incontro. Gli analisti internazionali sottolineano che, sebbene il vertice possa segnare l’inizio di un dialogo, difficilmente porterà a risultati immediati. Le posizioni delle due parti restano distanti: Mosca insiste sul riconoscimento dei territori occupati, mentre Washington non può permettersi di abbandonare Kiev senza minare la propria credibilità. Tuttavia, la sola apertura di un canale di comunicazione tra Putin e Trump rappresenta già un cambiamento rispetto al clima di confronto che ha dominato le relazioni russo-americane negli ultimi anni.


Nel frattempo, sul terreno, la situazione resta tesa. Le forze ucraine continuano a difendere le principali linee di contatto nel Donbass, mentre l’esercito russo mantiene la pressione nelle aree di confine e nelle zone meridionali. Le incursioni aeree e i bombardamenti proseguono, sebbene con intensità variabile, in un contesto di stallo che riflette l’esaurimento delle risorse di entrambe le parti. Gli esperti militari osservano che la prospettiva di un negoziato potrebbe indurre i due eserciti a consolidare le posizioni attuali, trasformando la guerra in un conflitto “congelato” destinato a durare nel tempo.


L’attesa per il vertice cresce anche nei Paesi emergenti, in particolare in Cina e India, che vedono nell’incontro tra Trump e Putin un possibile preludio a un nuovo equilibrio globale. Pechino, pur mantenendo la propria alleanza tattica con Mosca, osserva con attenzione la mossa americana, consapevole che un riavvicinamento tra Washington e il Cremlino potrebbe ridisegnare le dinamiche internazionali e ridurre la sua influenza nel contesto eurasiatico.


L’incontro annunciato dal Cremlino rappresenta dunque un momento cruciale per il futuro della guerra e della diplomazia internazionale. Dopo due anni di conflitto e isolamento reciproco, Russia e Stati Uniti tornano a parlarsi direttamente. Il vertice, che si preannuncia come il più delicato degli ultimi decenni, definirà non solo il destino dell’Ucraina, ma anche il ruolo dell’Occidente e della Russia nel nuovo ordine mondiale che sta emergendo dalle macerie del conflitto.

Post correlati

Mostra tutti

Commenti


Le ultime notizie

bottom of page