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Stati Uniti, pacco sospetto con polvere bianca nella base militare Andrews: evacuazioni e diversi ricoveri in ospedale

Momenti di grande tensione si sono verificati nella base militare di Andrews, nel Maryland, dopo il ritrovamento di un pacco contenente una sostanza sospetta che, secondo le prime analisi, sarebbe polvere bianca di natura ancora sconosciuta. L’allarme è scattato nel primo pomeriggio di ieri, quando alcuni membri del personale della base hanno aperto un pacco postale all’interno di un edificio amministrativo e hanno subito avvertito irritazione alle vie respiratorie e bruciore agli occhi. Le autorità hanno immediatamente disposto l’evacuazione parziale della struttura e l’intervento delle squadre specializzate nella gestione di materiali pericolosi. Almeno dodici persone sono state sottoposte a controlli medici e diverse di loro trasferite in ospedale per accertamenti.


La base di Andrews, che ospita l’Air Force One e rappresenta uno dei siti militari più sensibili degli Stati Uniti, è stata posta in stato di massima allerta per diverse ore. Le forze di sicurezza hanno delimitato l’area e attivato i protocolli di emergenza NBC (nucleare, biologico e chimico), isolando il personale potenzialmente esposto alla sostanza. Gli esperti del Federal Bureau of Investigation e dell’Agenzia per la Protezione Ambientale sono intervenuti per effettuare i campionamenti e analizzare il contenuto del pacco, che sarebbe stato consegnato attraverso il normale servizio postale militare.


Fonti del Pentagono hanno confermato che l’incidente è avvenuto in un edificio non direttamente collegato alle operazioni di volo, ma non hanno escluso l’ipotesi che il pacco potesse essere indirizzato a un destinatario specifico all’interno della base. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire la catena di consegna e di individuare il punto di origine del pacco. Gli indizi iniziali suggeriscono che la spedizione possa provenire da un ufficio postale della costa orientale, ma al momento non sono state fornite informazioni ufficiali sul mittente.


Le autorità sanitarie hanno dichiarato che le persone colpite non versano in pericolo di vita, ma presentano sintomi compatibili con l’esposizione a una sostanza irritante o tossica. L’ospedale militare di Bethesda, dove sono stati trasferiti i feriti, ha confermato che il personale coinvolto è stato sottoposto a decontaminazione completa e a test specifici per escludere l’esposizione ad agenti biologici. Le prime analisi di laboratorio dovrebbero fornire nelle prossime ore indicazioni precise sulla natura chimica della polvere.


La notizia ha immediatamente attirato l’attenzione dei vertici della sicurezza nazionale. La Casa Bianca è stata informata dell’accaduto e ha espresso piena fiducia nelle indagini in corso. Un portavoce del Dipartimento della Difesa ha parlato di “misure preventive necessarie per garantire la sicurezza del personale”, sottolineando che non ci sono prove di un rischio esteso ad altre strutture militari. Tuttavia, in via precauzionale, è stata disposta una revisione dei protocolli di controllo dei pacchi postali destinati alle installazioni militari.


L’episodio ha evocato ricordi di situazioni simili avvenute in passato negli Stati Uniti. Dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001, il Paese fu colpito da una serie di episodi di bioterrorismo legati all’antrace, che causarono panico e la morte di cinque persone. Da allora, ogni segnalazione di polvere sospetta in contesti pubblici o governativi viene trattata con la massima attenzione. Gli esperti sottolineano tuttavia che nella maggior parte dei casi si tratta di falsi allarmi o di sostanze innocue, come farina o polvere da imballaggio.


Nonostante ciò, la coincidenza temporale con l’attuale clima di tensione politica negli Stati Uniti ha alimentato l’ipotesi di un atto intimidatorio o di protesta. Gli investigatori federali stanno valutando tutte le piste, inclusa quella di un gesto isolato o di una possibile minaccia mirata a un alto ufficiale. Negli ultimi mesi, diversi episodi di invio di pacchi sospetti a istituzioni pubbliche hanno sollevato preoccupazioni circa la vulnerabilità dei sistemi di sicurezza postale, nonostante gli aggiornamenti tecnologici introdotti negli ultimi anni.


La base di Andrews, situata a circa trenta chilometri da Washington, è uno dei punti nevralgici del sistema di difesa americano. Ospita l’89° Stormo del Comando della Mobilità Aerea e viene utilizzata regolarmente per i voli presidenziali e di alti funzionari del governo. La presenza dell’Air Force One ne fa un obiettivo potenzialmente sensibile per qualsiasi minaccia, rendendo l’episodio particolarmente preoccupante dal punto di vista della sicurezza nazionale. Durante l’allerta, tutte le operazioni di volo sono state sospese e il personale non essenziale invitato a lasciare la base fino alla completa bonifica dell’area interessata.


Sul posto hanno operato squadre dei vigili del fuoco militari, agenti della sicurezza interna e unità speciali del Chemical Biological Incident Response Force dei Marines, addestrate per la gestione di emergenze chimiche e biologiche. Le autorità locali hanno confermato che l’intervento di bonifica è durato diverse ore e che l’area è stata dichiarata sicura solo dopo accurate verifiche. L’episodio ha tuttavia messo in luce la complessità delle procedure di sicurezza e la necessità di mantenere un alto livello di vigilanza anche nelle strutture più protette del Paese.


I media americani hanno riferito che, durante l’evacuazione, una parte del personale è stata temporaneamente ospitata in edifici vicini, mentre i team medici allestivano postazioni mobili per il trattamento dei sintomi lievi. Le immagini diffuse dalle televisioni locali mostrano ambulanze e mezzi dei vigili del fuoco schierati lungo i perimetri della base, mentre gli agenti con tute protettive eseguivano i test preliminari sul pacco. L’intervento rapido delle unità specializzate ha evitato il rischio di contaminazione più ampia, ma l’episodio ha sollevato interrogativi sul livello di controllo dei flussi postali militari e sulla capacità di individuare tempestivamente potenziali minacce.


Secondo fonti investigative, gli esperti dell’FBI stanno analizzando le impronte digitali e i residui organici presenti sul pacco, oltre ai materiali di imballaggio, per risalire al mittente. Le indagini coinvolgono anche l’United States Postal Inspection Service, l’agenzia federale che si occupa dei crimini legati alla corrispondenza. Gli investigatori non escludono che il pacco possa essere stato inviato da un individuo o gruppo con motivazioni politiche o ideologiche, ma al momento non ci sono rivendicazioni né collegamenti con organizzazioni note.


L’incidente alla base Andrews riporta così in primo piano il tema della sicurezza delle infrastrutture critiche americane. In un momento in cui gli Stati Uniti affrontano sfide interne e internazionali sempre più complesse, anche un singolo episodio come questo evidenzia quanto sia delicato l’equilibrio tra protezione, efficienza operativa e gestione del rischio. L’attenzione delle autorità resta massima, mentre il personale della base torna gradualmente alle attività ordinarie in un clima di cautela e vigilanza.

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