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Sparatoria a Vienna, un morto e un ferito grave: la capitale austriaca sotto shock dopo l’agguato nel centro della città

Un grave episodio di violenza ha scosso Vienna, riportando la capitale austriaca al centro delle cronache internazionali. Nel tardo pomeriggio di ieri, nel pieno del traffico e della vita cittadina, una sparatoria ha provocato la morte di un uomo e il ferimento grave di un altro in una delle zone più frequentate della città. L’aggressione è avvenuta nel quartiere di Brigittenau, a nord del centro storico, un’area residenziale e commerciale molto frequentata. Secondo le prime ricostruzioni della polizia, due uomini sono stati colpiti da diversi colpi d’arma da fuoco esplosi a distanza ravvicinata da un individuo che è poi fuggito a bordo di un’auto. Le autorità hanno avviato immediatamente una vasta operazione di ricerca, mobilitando reparti speciali e unità cinofile.


L’allarme è scattato poco dopo le 18:30, quando numerosi passanti hanno segnalato alla polizia il suono di spari provenienti da una strada laterale non lontana dal Danubio. In pochi minuti, decine di agenti hanno circondato l’area, mentre i soccorritori tentavano di prestare le prime cure alle vittime. Uno dei due uomini, colpito al torace, è deceduto poco dopo l’arrivo dei sanitari, mentre l’altro, ferito gravemente alla testa, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Vienna dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Le sue condizioni restano critiche. L’aggressore, secondo quanto riferito dalle autorità, sarebbe fuggito a bordo di un veicolo scuro, e la polizia ha diffuso un appello alla popolazione invitando chiunque abbia visto o filmato la scena a fornire testimonianze utili.


Gli inquirenti stanno seguendo diverse piste, ma la matrice criminale appare al momento la più probabile. Le prime indagini indicano che le vittime sarebbero di origine straniera, presumibilmente appartenenti a una rete criminale attiva nel traffico di stupefacenti o nel racket locale. Fonti investigative non escludono che la sparatoria sia il risultato di un regolamento di conti, forse legato a una disputa interna tra gruppi rivali. L’arma utilizzata, secondo i rilievi balistici preliminari, sarebbe una pistola semiautomatica di piccolo calibro, ma la precisione dei colpi e la rapidità dell’azione lasciano intendere che l’attentatore avesse una buona esperienza nell’uso delle armi.


Le autorità austriache hanno reagito con fermezza. Il ministro dell’Interno ha dichiarato che “nessun atto di violenza verrà tollerato” e ha assicurato che la polizia utilizzerà tutti i mezzi a disposizione per identificare e catturare il responsabile. L’area del delitto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi della scientifica, che ha raccolto numerosi bossoli e campioni di sangue utili alle analisi. La zona è rimasta chiusa al traffico per ore, mentre i residenti, sotto shock, venivano invitati a restare nelle proprie abitazioni.


A Vienna, città tradizionalmente considerata una delle più sicure d’Europa, episodi di questo tipo sono rari ma non del tutto isolati. Negli ultimi anni, le autorità hanno segnalato un aumento delle tensioni tra bande criminali, in particolare nei quartieri periferici e nelle aree a forte presenza di comunità straniere. Il caso più grave risale al 2020, quando un attentato terroristico nel centro città causò la morte di quattro persone e il ferimento di ventidue. Da allora, la sicurezza pubblica è diventata una priorità politica, con un rafforzamento delle misure di controllo e l’istituzione di task force dedicate al contrasto della criminalità organizzata.


Il nuovo episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza urbana e sull’efficacia delle politiche di prevenzione. Il sindaco di Vienna ha espresso la propria solidarietà alle famiglie delle vittime e ha definito l’accaduto “un colpo durissimo per la città”, annunciando una riunione straordinaria con i vertici della polizia e della prefettura. L’amministrazione comunale intende intensificare la presenza delle forze dell’ordine nei quartieri più a rischio e installare nuovi sistemi di videosorveglianza. In molte zone della capitale sono già presenti telecamere intelligenti collegate a una centrale operativa in grado di analizzare in tempo reale i flussi video per individuare comportamenti sospetti.


La popolazione viennese, nota per la sua calma e riservatezza, ha reagito con sgomento. Nelle ore successive alla sparatoria, numerosi cittadini si sono riuniti spontaneamente nei pressi del luogo dell’attacco per lasciare fiori e candele in segno di solidarietà. I media locali hanno dedicato ampio spazio alla vicenda, sottolineando come l’episodio avvenga in un momento delicato per la sicurezza urbana, con le autorità già impegnate a fronteggiare un aumento dei furti e delle aggressioni nelle aree metropolitane.


Le indagini proseguono senza sosta. Gli investigatori stanno analizzando le immagini delle telecamere di sicurezza della zona e hanno già individuato il percorso seguito dall’auto sospetta. Si ipotizza che l’aggressore abbia agito con un complice, che potrebbe averlo aiutato nella fuga. Le forze di polizia hanno istituito posti di blocco alle principali vie d’accesso alla città e stanno monitorando le frontiere orientali per impedire un’eventuale fuga all’estero.


Sul fronte politico, l’episodio ha riacceso la discussione sul possesso di armi e sui controlli relativi al porto d’armi privato. L’Austria, pur mantenendo una legislazione restrittiva rispetto ad altri Paesi europei, consente il possesso legale per autodifesa e uso sportivo, ma le autorità stanno valutando un inasprimento delle norme di registrazione e custodia. Alcuni partiti hanno chiesto un maggiore coordinamento europeo per il contrasto al traffico illecito di armi, che secondo Europol è in aumento in tutta l’area centro-orientale del continente.


Nel frattempo, la città cerca di tornare alla normalità, ma l’eco della violenza resta forte. Il centro di Vienna, con le sue strade eleganti e i caffè storici, è oggi presidiato da un maggior numero di agenti, e l’atmosfera resta tesa. La polizia, pur mantenendo il massimo riserbo, ha lasciato intendere che le indagini sono a buon punto e che l’identità dell’assalitore potrebbe essere presto individuata. L’episodio, tuttavia, ha lasciato un segno profondo nella percezione di sicurezza dei viennesi, che da sempre considerano la loro città un simbolo di ordine e civiltà europea.

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