Ecomondo 2025, crescita del 7% nelle presenze: l’Italia si conferma hub europeo dell’economia circolare e della transizione ecologica
- piscitellidaniel
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L’edizione 2025 di Ecomondo segna un nuovo record di partecipazione e consolida il ruolo dell’Italia come punto di riferimento internazionale per l’innovazione ambientale e la sostenibilità industriale. La fiera, ospitata come di consueto a Rimini, ha registrato un incremento del 7% nelle presenze rispetto all’anno precedente, confermando la vitalità di un settore in rapida espansione. Aziende, startup, centri di ricerca, amministrazioni pubbliche e organizzazioni internazionali si sono dati appuntamento per quattro giorni di incontri, presentazioni e dibattiti che hanno messo al centro i temi dell’economia circolare, della gestione delle risorse, della mobilità sostenibile e delle tecnologie verdi.
Con oltre 1.600 espositori provenienti da 35 Paesi, Ecomondo 2025 si è affermata come piattaforma strategica per la transizione ecologica europea. L’evento ha attirato oltre 120.000 visitatori, tra operatori del settore e rappresentanti istituzionali, con una significativa crescita delle delegazioni estere. L’aumento delle presenze, secondo gli organizzatori, è il risultato di un’attenzione sempre maggiore delle imprese e dei governi verso i temi ambientali, ma anche del consolidamento del Made in Italy nel comparto delle tecnologie sostenibili.
Il settore green italiano, infatti, sta vivendo una fase di forte espansione, trainata dalle politiche europee di decarbonizzazione e dai finanziamenti legati al Green Deal e al PNRR. Ecomondo si conferma così non solo una vetrina commerciale, ma anche un laboratorio di idee e strategie per l’economia del futuro. Nel corso della manifestazione sono stati presentati oltre 200 convegni e tavole rotonde, con la partecipazione di ministri, economisti, scienziati e rappresentanti della Commissione Europea. Gli argomenti affrontati hanno spaziato dalle energie rinnovabili al trattamento dei rifiuti, dal biometano alla rigenerazione urbana, dalla tutela delle risorse idriche alle soluzioni digitali per la sostenibilità industriale.
Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, intervenuto alla cerimonia inaugurale, ha sottolineato come Ecomondo rappresenti un punto di contatto concreto tra innovazione tecnologica e politiche pubbliche. “La transizione ecologica non è più un’opzione, ma una necessità”, ha dichiarato, evidenziando l’impegno dell’Italia a rafforzare la propria leadership europea nei settori strategici della green economy. In particolare, è stato ribadito il ruolo centrale delle filiere del riciclo, delle energie rinnovabili e dell’economia circolare, considerate motori di crescita sostenibile e di competitività industriale.
Tra i protagonisti della fiera figurano le imprese dell’energia, dei rifiuti e della mobilità sostenibile, ma anche numerose startup innovative impegnate nello sviluppo di soluzioni digitali per la gestione ambientale. I padiglioni dedicati alle nuove tecnologie hanno ospitato presentazioni di progetti pilota su idrogeno verde, batterie di nuova generazione, sistemi di cattura della CO₂ e piattaforme di monitoraggio ambientale basate su intelligenza artificiale. Le università e i centri di ricerca hanno avuto un ruolo importante, presentando oltre 100 progetti di ricerca applicata e collaborazioni pubblico-private.
Particolare attenzione è stata dedicata al tema della “circular bioeconomy”, ossia l’integrazione tra economia circolare e bioinnovazione. Le filiere agroalimentari e forestali sono state protagoniste di numerosi incontri, con focus sulle bioplastiche, i fertilizzanti organici e le soluzioni per il riutilizzo degli scarti agricoli. Il settore del riciclo si conferma uno dei più avanzati in Europa: l’Italia ricicla circa il 79% dei rifiuti prodotti, superando ampiamente la media comunitaria, e genera un valore economico stimato in oltre 70 miliardi di euro l’anno.
Ecomondo 2025 ha dato ampio spazio anche alle nuove frontiere dell’idrogeno e della mobilità elettrica. Le principali case automobilistiche e i grandi gruppi energetici hanno presentato progetti per la decarbonizzazione del trasporto pubblico e privato, con focus sulle infrastrutture di ricarica e sui carburanti alternativi. I visitatori hanno potuto assistere a dimostrazioni di veicoli a idrogeno e a energia solare, oltre a prototipi di bus e mezzi industriali elettrici destinati alle flotte urbane.
Sul fronte internazionale, l’edizione di quest’anno ha visto la partecipazione di delegazioni ufficiali da 60 Paesi, con forte presenza da Nord Africa, Medio Oriente e America Latina. L’obiettivo è rafforzare le collaborazioni transnazionali per lo sviluppo sostenibile e la cooperazione industriale nel settore ambientale. L’Italia si propone come hub mediterraneo per la transizione ecologica, grazie alla capacità delle sue imprese di offrire soluzioni tecnologiche integrate per la gestione delle risorse, il riciclo e la produzione energetica pulita.
Uno degli aspetti più rilevanti emersi dalla manifestazione riguarda la crescente centralità delle politiche di “green finance”. Gli investimenti sostenibili rappresentano ormai un pilastro delle strategie industriali, e le principali istituzioni finanziarie presenti a Ecomondo hanno illustrato nuovi strumenti per favorire la transizione ecologica delle imprese. Dalle linee di credito dedicate alla sostenibilità ai green bond e ai fondi ESG, l’obiettivo è canalizzare le risorse verso progetti capaci di generare valore ambientale oltre che economico.
Durante la fiera è stato anche firmato un accordo tra associazioni di categoria e amministrazioni locali per promuovere la “transizione circolare” delle città italiane. Il documento prevede l’adozione di piani urbani integrati che comprendano azioni di efficienza energetica, mobilità sostenibile, riqualificazione degli edifici e gestione intelligente dei rifiuti. Le città metropolitane di Milano, Bologna e Torino hanno già avviato sperimentazioni concrete, con progetti di rigenerazione urbana alimentati da fonti rinnovabili e soluzioni digitali per la riduzione delle emissioni.
L’attenzione al cambiamento climatico e alle strategie di adattamento è stata un altro dei pilastri di Ecomondo 2025. Gli esperti hanno evidenziato l’urgenza di agire per ridurre la vulnerabilità delle infrastrutture, dei territori agricoli e delle aree costiere. Le aziende del settore idrico hanno presentato tecnologie per la gestione efficiente delle risorse, mentre i consorzi ambientali hanno mostrato progetti di tutela dei bacini idrografici e di monitoraggio del rischio idrogeologico.
La crescita del 7% nelle presenze dimostra che la sostenibilità non è più solo una tendenza, ma un fattore strutturale dell’economia contemporanea. Le imprese italiane hanno colto l’opportunità di Ecomondo per consolidare la propria leadership tecnologica e presentarsi come protagoniste della transizione ecologica globale. La manifestazione ha confermato che l’economia verde è oggi un pilastro della competitività nazionale e uno dei settori più promettenti per attrarre investimenti e generare occupazione qualificata.
L’edizione 2025 di Ecomondo ha dunque messo in evidenza un’Italia che investe, innova e collabora per costruire un futuro sostenibile, confermandosi punto di riferimento internazionale per la ricerca, l’impresa e le politiche ambientali. La prossima sfida sarà tradurre le idee emerse in azioni concrete, capaci di rafforzare il sistema produttivo e accelerare la transizione verso un modello di sviluppo fondato sull’equilibrio tra crescita economica e tutela del pianeta.

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