Russia dichiara di aver abbattuto cento droni ucraini: Putin parla di resa mentre Kiev denuncia accerchiamenti nel fronte orientale
- piscitellidaniel
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Il Ministero della Difesa russo ha reso noto di aver distrutto in una sola notte oltre cento droni ucraini, in quella che viene descritta come una delle più ampie ondate di attacchi aerei dall’inizio del conflitto. L’offensiva si sarebbe concentrata principalmente sulle regioni di Belgorod, Kursk e Krasnodar, ma ha interessato anche l’area della Crimea e diversi settori della linea di confine, mentre le autorità ucraine confermano una nuova intensificazione dei combattimenti nell’Est del Paese.
Secondo le comunicazioni ufficiali russe, le difese antiaeree avrebbero intercettato la maggior parte dei droni prima che potessero colpire infrastrutture strategiche. I media di Stato parlano di un’operazione su vasta scala condotta dalle forze armate ucraine per colpire depositi di carburante, basi logistiche e nodi ferroviari impiegati per il trasporto di materiale militare verso il fronte. Il numero dei velivoli senza pilota abbattuti, definito “record” dai canali militari di Mosca, sarebbe una prova della capacità delle forze russe di contenere gli attacchi in profondità nel proprio territorio.
La risposta russa è stata immediata. Nelle ore successive all’ondata di droni, le forze di Mosca hanno intensificato i bombardamenti sulle regioni di Donetsk, Kharkiv e Zaporizhzhia, colpendo obiettivi considerati strategici per la difesa ucraina. Le autorità di Kiev parlano di nuove perdite civili e di danni estesi alle infrastrutture energetiche, in particolare alle centrali elettriche e ai sistemi di distribuzione del gas. La ripresa degli attacchi è avvenuta in parallelo con un aumento delle operazioni di terra, soprattutto nel settore orientale del fronte, dove le truppe ucraine avrebbero subito una pressione crescente da parte delle forze russe e dei reparti della milizia privata ora integrati nell’esercito regolare.
Il presidente Vladimir Putin, intervenendo in una conferenza a Mosca, ha dichiarato che l’esercito russo avrebbe “completamente circondato” un contingente di soldati ucraini nel settore di Avdiivka e ha invitato gli uomini di Kiev alla resa, promettendo loro “trattamento umano” in caso di capitolazione. Le dichiarazioni, ampiamente riprese dai media russi, sono state interpretate come un segnale politico oltre che militare, volto a rafforzare la percezione di un vantaggio strategico da parte di Mosca dopo mesi di stallo. Le autorità ucraine hanno smentito l’accerchiamento totale, pur ammettendo la difficoltà nel mantenere alcune posizioni. Il comando di Kiev ha spiegato che le truppe in quella zona stanno subendo forti attacchi d’artiglieria e che la situazione logistica è complicata dall’interruzione delle linee di rifornimento.
Sul piano politico, la retorica del Cremlino si concentra sulla narrativa della “vittoria inevitabile”, mentre la leadership ucraina ribadisce la volontà di resistere, chiedendo un sostegno militare e finanziario più consistente agli alleati occidentali. Le forniture di munizioni e di sistemi antiaerei restano un punto critico per l’Ucraina, che da settimane sollecita l’Europa e gli Stati Uniti ad accelerare le consegne. Le difficoltà nella produzione e nelle catene logistiche europee hanno rallentato l’arrivo di materiali essenziali, mentre l’inverno in arrivo rischia di complicare ulteriormente le operazioni sul terreno.
In parallelo, il Cremlino ha imposto la sospensione temporanea di alcune attività negli aeroporti civili di Mosca, San Pietroburgo e Rostov, come misura precauzionale dopo gli attacchi con droni. Le autorità russe parlano di una “minaccia diretta alla sicurezza del traffico aereo”, mentre l’agenzia federale per l’aviazione ha confermato che i voli sono stati momentaneamente deviati su altri scali per consentire le operazioni di difesa. L’episodio mostra come la guerra dei droni, che ha progressivamente sostituito la superiorità aerea tradizionale, stia avendo un impatto crescente anche sul territorio russo, spostando la linea del conflitto oltre il fronte ucraino.
L’Ucraina rivendica solo parzialmente la responsabilità degli attacchi, confermando di avere condotto operazioni “mirate contro obiettivi militari legittimi”. Tuttavia, l’entità dell’azione e la capacità di penetrazione dei droni sollevano interrogativi sull’origine tecnologica dei dispositivi impiegati. Mosca accusa i Paesi della Nato di fornire assistenza logistica e componenti avanzate all’esercito ucraino, accuse che le capitali occidentali respingono parlando di sostegno limitato alla difesa del Paese.
Sul fronte diplomatico, la nuova escalation complica gli sforzi di mediazione tentati da diversi attori internazionali. Le Nazioni Unite e la Turchia hanno ribadito la necessità di riaprire i canali di dialogo, ma la distanza tra le parti resta ampia. Kiev chiede il ripristino dei confini riconosciuti a livello internazionale e la liberazione dei territori occupati, mentre la Russia insiste nel considerare irreversibile l’annessione delle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson.
La guerra dei droni è diventata uno degli strumenti principali del conflitto, capace di alterare la natura stessa delle operazioni militari. L’impiego su larga scala di velivoli autonomi ha reso le difese più vulnerabili e ha spostato il baricentro della guerra verso la tecnologia, con un impatto economico e strategico notevole. La capacità dell’Ucraina di produrre e adattare in modo rapido nuovi modelli di droni ha sorpreso molti osservatori, ma la Russia ha risposto con un sistema di difesa integrato che combina radar, artiglieria e guerra elettronica.
Le dichiarazioni di Putin, unite al dato dei cento droni distrutti, segnano una fase di rilancio dell’offensiva russa e mostrano come la strategia del Cremlino punti ora a consolidare il controllo territoriale attraverso la pressione costante su più fronti. Mentre sul terreno la situazione resta estremamente fluida, la guerra continua ad assumere sempre più i contorni di un conflitto di logoramento, dove la superiorità tecnologica e la resistenza psicologica giocano un ruolo decisivo.

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