Melfi riparte con la produzione della nuova Jeep Compass: Stellantis rilancia l’automotive italiano con il polo lucano dell’elettrificazione
- piscitellidaniel
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Lo stabilimento Stellantis di Melfi ha ufficialmente avviato la produzione della nuova Jeep Compass, segnando un passaggio strategico per il rilancio dell’industria automobilistica italiana e per il piano di transizione elettrica del gruppo. Il sito lucano, considerato una delle fabbriche più avanzate del colosso automobilistico, diventa così il cuore del nuovo corso produttivo europeo, con una piattaforma multimarca destinata a ospitare nei prossimi anni anche modelli a marchio DS, Opel e Lancia. La ripartenza di Melfi rappresenta non solo un segnale industriale, ma anche un punto di equilibrio tra innovazione tecnologica, occupazione e sostenibilità.
Il nuovo modello di Compass, progettato per il mercato europeo e pensato come veicolo simbolo della strategia “green” del gruppo, sarà disponibile in versioni ibride ed elettrificate. La produzione segna l’evoluzione di un modello che ha trainato per anni il marchio Jeep nel segmento dei SUV compatti. La nuova generazione integra soluzioni avanzate in termini di efficienza, con motori mild hybrid e plug-in hybrid di ultima generazione, oltre a un’inedita versione full electric che verrà introdotta nei prossimi mesi. Stellantis punta a consolidare la propria posizione nel mercato della mobilità sostenibile, in linea con l’obiettivo di vendere in Europa solo veicoli elettrici entro il 2030.
Melfi, già protagonista di una profonda riorganizzazione industriale, è stata individuata come la fabbrica pilota per la nuova piattaforma STLA Medium, progettata per adattarsi a differenti tipologie di propulsione, dai motori tradizionali a quelli completamente elettrici. La flessibilità della linea di montaggio consente di produrre contemporaneamente più modelli, garantendo un’elevata efficienza e una riduzione dei costi di riconversione. Il piano di investimenti complessivo per lo stabilimento supera il miliardo di euro e include la creazione di una gigafactory per la produzione di batterie, gestita dalla joint venture ACC (Automotive Cells Company), che sorgerà nelle vicinanze del sito produttivo.
La nuova Compass rappresenta un tassello fondamentale per il piano “Dare Forward 2030”, con cui Stellantis punta a diventare leader mondiale della mobilità sostenibile. La fabbrica di Melfi, che impiega oltre seimila lavoratori diretti e genera un indotto stimato in circa quindicimila posti complessivi, è destinata a trasformarsi nel principale hub produttivo italiano per l’elettrificazione. Il gruppo ha confermato che entro il 2026 verranno prodotti in Basilicata cinque nuovi modelli basati su piattaforme elettriche modulari, destinati ai diversi marchi del gruppo, garantendo così continuità occupazionale e sviluppo tecnologico.
L’avvio della nuova linea di produzione è stato accompagnato da un forte interesse istituzionale. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha definito Melfi “il simbolo del rilancio industriale dell’automotive nazionale”, sottolineando l’importanza di preservare la filiera produttiva italiana in un settore in rapida evoluzione. Urso ha ricordato che il governo è al lavoro per rafforzare gli incentivi destinati all’acquisto di veicoli elettrici e per sostenere le imprese che investono nella transizione verde. L’obiettivo dichiarato è evitare la dispersione delle competenze e mantenere in Italia la produzione di veicoli ad alto valore aggiunto.
Anche i sindacati hanno accolto positivamente la ripartenza di Melfi, pur richiamando l’attenzione sulla necessità di garantire stabilità occupazionale e piani chiari di formazione professionale. Fim, Fiom e Uilm hanno evidenziato come la conversione tecnologica richieda un aggiornamento delle competenze e una gestione equilibrata della forza lavoro, evitando riduzioni di personale legate all’automazione dei processi produttivi. La presenza della gigafactory viene vista come una garanzia di futuro, ma resta la richiesta di definire con chiarezza i tempi e i volumi produttivi dei nuovi modelli elettrici.
Dal punto di vista tecnologico, la nuova Compass introduce innovazioni significative in termini di sicurezza, con sistemi avanzati di assistenza alla guida e un’integrazione digitale più profonda rispetto alle versioni precedenti. L’infotainment di bordo, sviluppato internamente da Stellantis, utilizza software aggiornabili da remoto e una nuova interfaccia connessa alle piattaforme di mobilità digitale del gruppo. Le nuove versioni plug-in offrono un’autonomia elettrica estesa, mentre la variante completamente elettrica sarà equipaggiata con batterie di nuova generazione prodotte localmente, riducendo così la dipendenza dalle catene di fornitura extraeuropee.
Il rilancio dello stabilimento lucano assume anche un valore geopolitico ed economico per l’intero Mezzogiorno. La produzione di modelli elettrificati e la nascita della filiera delle batterie rappresentano un’occasione per attrarre investimenti internazionali e rafforzare la competitività industriale del Sud Italia. La Basilicata, regione tradizionalmente legata al comparto energetico, si candida a diventare un polo di eccellenza nell’industria automobilistica sostenibile, in sinergia con i progetti di transizione ecologica finanziati dall’Unione europea.
Melfi, che negli anni Novanta fu il simbolo della modernizzazione industriale italiana, torna così a essere un punto di riferimento per l’automotive europeo. La ripartenza della produzione della nuova Jeep Compass non è soltanto un traguardo industriale, ma anche la prova che la trasformazione tecnologica può diventare motore di sviluppo territoriale. La capacità di integrare automazione, sostenibilità e occupazione rappresenta la chiave per mantenere in Italia un settore strategico che, tra innovazione e riconversione ecologica, continua a misurarsi con la sfida più ambiziosa degli ultimi decenni: costruire il futuro della mobilità senza perdere le proprie radici produttive.

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