Paestum inaugura la XXVII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico: 120 conferenze, 600 relatori e 130 espositori per promuovere il dialogo tra cultura e sviluppo
- piscitellidaniel
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Si è aperta a Paestum la ventisettesima edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (BMTA), uno degli appuntamenti più rilevanti a livello internazionale dedicati alla valorizzazione del patrimonio archeologico e alla promozione del turismo culturale. L’evento, ospitato all’interno del suggestivo scenario del Parco Archeologico di Paestum e Velia, riunisce oltre 600 relatori provenienti da 20 Paesi e più di 130 espositori tra enti istituzionali, musei, università, operatori turistici e organizzazioni internazionali. In programma vi sono 120 conferenze e incontri tematici che, fino al termine della manifestazione, animeranno un confronto multidisciplinare su archeologia, sostenibilità, innovazione e cooperazione culturale.
La BMTA, nata nel 1998 da un’intuizione di Ugo Picarelli, rappresenta un punto d’incontro unico tra studiosi, professionisti del settore turistico e istituzioni culturali. L’obiettivo è favorire il dialogo tra ricerca scientifica e sviluppo economico, creando sinergie concrete tra patrimonio e territorio. Nel corso degli anni la manifestazione si è consolidata come un modello di integrazione tra promozione turistica e tutela del patrimonio archeologico, contribuendo a far emergere il ruolo dell’Italia come punto di riferimento internazionale nel campo della valorizzazione culturale.
L’edizione di quest’anno pone al centro il tema della cooperazione mediterranea, con particolare attenzione ai progetti di valorizzazione condivisa tra Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum. Il Mediterraneo viene interpretato come un laboratorio di civiltà e un patrimonio comune, in cui la cultura può diventare strumento di pace e di crescita sostenibile. In questo contesto, la BMTA 2025 dedica uno spazio specifico al “Forum delle città d’arte del Mediterraneo”, un’iniziativa che riunisce rappresentanti istituzionali e amministratori locali impegnati nella gestione del turismo culturale, con l’obiettivo di elaborare strategie comuni per preservare i siti storici e migliorare la qualità dell’offerta turistica.
Grande attenzione è riservata all’innovazione digitale applicata all’archeologia e ai musei. Tra i temi centrali delle conferenze figurano l’intelligenza artificiale per la conservazione dei beni culturali, la realtà aumentata nei percorsi di visita e l’utilizzo dei big data per la gestione dei flussi turistici. Diverse startup e aziende tecnologiche presentano soluzioni all’avanguardia per la fruizione immersiva dei siti archeologici, con applicazioni che permettono ai visitatori di ricostruire virtualmente edifici e paesaggi antichi. Queste tecnologie rappresentano un nuovo modo di coniugare divulgazione e sostenibilità, ampliando la platea dei visitatori e migliorando l’accessibilità anche per il pubblico più giovane.
Il programma della manifestazione comprende anche il “Premio Paestum Archeologia”, assegnato ogni anno a personalità e istituzioni che si sono distinte per il loro contributo alla valorizzazione del patrimonio culturale mondiale. Quest’anno tra i premiati figurano studiosi di fama internazionale, rappresentanti dell’UNESCO e direttori di importanti musei europei. Il riconoscimento, nato con l’intento di promuovere la cooperazione culturale, rappresenta un momento di riflessione sull’importanza della ricerca e della tutela dei beni archeologici come strumenti di diplomazia culturale.
Un’altra sezione di rilievo è quella dedicata all’archeologia subacquea, che negli ultimi anni ha assunto un ruolo sempre più significativo nel panorama scientifico internazionale. Esperti e ricercatori provenienti da istituti italiani e stranieri illustrano i più recenti ritrovamenti nei fondali del Mediterraneo, mettendo in luce l’importanza delle tecniche di conservazione e delle missioni internazionali per la salvaguardia dei reperti sommersi. Le nuove tecnologie di scansione tridimensionale e fotogrammetria stanno rivoluzionando questo settore, consentendo una mappatura precisa e non invasiva dei siti archeologici sottomarini.
L’evento di Paestum è anche un’occasione per discutere di politiche pubbliche e strategie di governance del patrimonio. Nel corso dei lavori sono previsti interventi di rappresentanti del Ministero della Cultura, delle Regioni e dell’ANCI, che presenteranno nuovi strumenti di pianificazione per favorire la collaborazione tra enti pubblici e privati. L’obiettivo è superare la frammentazione amministrativa e costruire un modello di gestione integrata capace di coniugare tutela, innovazione e crescita economica.
Particolare rilievo assume anche la dimensione formativa della BMTA. Oltre ai convegni e alle tavole rotonde, la manifestazione ospita workshop, laboratori e incontri riservati agli studenti delle università e degli istituti superiori. Le scuole di archeologia e turismo partecipano attivamente con progetti didattici che mettono in relazione ricerca, tecnologia e valorizzazione territoriale. L’intento è creare una nuova generazione di professionisti capaci di operare in modo interdisciplinare, con competenze tecniche, digitali e gestionali.
Accanto agli spazi espositivi tradizionali, grande affluenza si registra anche negli stand internazionali, dove sono presenti delegazioni provenienti da Grecia, Egitto, Tunisia, Turchia, Giordania e Israele. La presenza di istituzioni straniere sottolinea la dimensione transnazionale dell’archeologia e rafforza l’idea del Mediterraneo come ponte di cooperazione tra popoli e culture. Le partnership avviate durante la BMTA spesso si traducono in accordi per missioni congiunte, scambi accademici e progetti di valorizzazione integrata dei siti storici.
La manifestazione si conferma un punto di riferimento per l’intero comparto turistico-culturale, capace di attrarre operatori, studiosi e visitatori da tutto il mondo. Paestum, con i suoi templi dorici e il paesaggio che unisce storia e natura, si conferma la sede ideale per un evento che coniuga memoria e innovazione. La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico continua così a rappresentare un modello di collaborazione tra cultura, economia e territorio, in cui la valorizzazione del passato diventa strumento per costruire nuove forme di sviluppo sostenibile e di dialogo tra le civiltà del Mediterraneo.

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