Mediobanca sfiora il miliardo di utile nei nove mesi: boom del wealth management e del credito al consumo, stabili i fondamentali
- piscitellidaniel
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Mediobanca ha archiviato i primi nove mesi dell’esercizio 2024-2025 con un utile netto consolidato pari a 998 milioni di euro, in crescita del 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il risultato rappresenta una delle migliori performance nella storia recente dell’istituto guidato da Alberto Nagel e conferma il trend positivo avviato da tempo, nonostante un contesto economico ancora segnato da incertezze geopolitiche, tassi elevati e rallentamento dell’economia reale.
Il principale motore della crescita è stato il comparto del wealth management, che ha registrato ricavi per 750 milioni di euro, con un incremento del 10% su base annua. Il risultato è stato trainato dall’aumento degli asset under management, favoriti sia da raccolta netta positiva sia dall’effetto mercato, e dal buon andamento delle commissioni di consulenza. In particolare, la controllata CheBanca! ha continuato ad attrarre nuovi clienti nel segmento affluent, mentre le strutture di private banking hanno beneficiato dell’integrazione progressiva con il modello multipiattaforma.
Ottime indicazioni anche dal comparto del credito al consumo, che ha generato ricavi per 600 milioni di euro, in aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. La controllata Compass ha visto rafforzarsi la domanda di prestiti personali e finanziamenti finalizzati, trainata dal bisogno crescente di liquidità da parte delle famiglie e da una maggiore propensione al consumo in alcuni segmenti della popolazione. La qualità del credito si è mantenuta su livelli sotto controllo, con un costo del rischio che rimane coerente con il profilo storico dell’istituto.
A frenare parzialmente la crescita complessiva è stato l’investment banking, che ha riportato ricavi in contrazione del 5%, attestandosi a 400 milioni di euro. Il calo è imputabile alla minor attività nei segmenti M&A e capital markets, penalizzati da un mercato primario meno dinamico e da condizioni più complesse per le operazioni straordinarie. Mediobanca ha comunque mantenuto una presenza attiva nelle operazioni advisory e ha confermato la propria leadership nel segmento mid-cap in Italia.
Dal punto di vista patrimoniale, l’istituto presenta ancora una volta solidi fondamentali. Il CET1 ratio si attesta al 15,5%, in linea con i livelli di fine 2024 e ampiamente superiore ai requisiti minimi regolamentari. Tale solidità ha consentito al consiglio di amministrazione di confermare una politica di remunerazione generosa verso gli azionisti. È stato approvato un payout ratio del 70% e la prosecuzione del piano di buyback da 200 milioni di euro, già avviato nei mesi precedenti. Le cedole e il riacquisto di azioni proprie si configurano come strumenti chiave per la valorizzazione del titolo in borsa.
Il ritorno sul capitale tangibile (ROTE) si attesta all’11,7%, confermando la capacità di Mediobanca di generare valore anche in contesti meno favorevoli. I costi operativi, pari a 970 milioni di euro, sono cresciuti in misura contenuta rispetto all’anno precedente (+4%), riflettendo il rafforzamento delle strutture commerciali e l’investimento in tecnologia, ma con un cost/income ratio che si mantiene su livelli competitivi attorno al 44%.
Nel commentare i risultati, l’amministratore delegato Alberto Nagel ha sottolineato come la strategia del gruppo si confermi efficace e orientata alla sostenibilità dei risultati nel tempo. “Stiamo consolidando il nostro modello di business diversificato e redditizio, basato su attività a basso assorbimento di capitale e ad alta generazione di commissioni”, ha dichiarato. “Il wealth management e il credito al consumo sono i pilastri su cui continueremo a investire, mantenendo al tempo stesso una disciplina patrimoniale rigorosa”.
Guardando ai prossimi trimestri, Mediobanca intende rafforzare ulteriormente la propria presenza nel risparmio gestito e valutare eventuali operazioni di crescita selettiva, sia per linee interne sia tramite acquisizioni mirate, in particolare nel segmento della consulenza finanziaria e della gestione patrimoniale. Inoltre, la banca proseguirà nel suo percorso di digitalizzazione, con l’obiettivo di ottimizzare i processi, migliorare l’esperienza cliente e aumentare l’efficienza operativa.
I risultati dei nove mesi confermano Mediobanca come uno degli istituti più solidi e resilienti del panorama bancario italiano, capace di combinare crescita reddituale, prudenza gestionale e attenzione alla remunerazione degli azionisti. La strategia delineata dal management sembra ben posizionata per affrontare le sfide del nuovo ciclo economico, con un focus sempre più orientato alla creazione di valore sostenibile nel lungo periodo.
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