top of page
Jlc news - blu.png

Mattarella: “Avanti senza indugio su competitività europea e difesa comune”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lanciato un appello deciso all’Unione Europea affinché proceda “senza indugio” verso una maggiore integrazione nei campi della competitività economica e della difesa comune. Le sue parole, pronunciate in occasione delle celebrazioni per la Festa dell’Europa, segnano un ulteriore richiamo al ruolo centrale dell’UE nello scenario globale, in un momento in cui si moltiplicano le sfide esterne e interne che minacciano la coesione e la rilevanza politica ed economica del continente.


Mattarella ha evidenziato come l’Unione si trovi oggi davanti a una scelta cruciale: restare un soggetto passivo nel nuovo ordine mondiale o assumere con coraggio il proprio ruolo di attore protagonista, capace di competere, difendersi e guidare processi di sviluppo fondati sui valori democratici, la pace e la solidarietà. Il Presidente ha sottolineato la necessità di adottare un’agenda di riforme ambiziosa, capace di trasformare l’Europa in una comunità più integrata e resiliente, dotata degli strumenti politici ed economici necessari per affrontare le sfide del futuro.


Uno dei temi centrali dell’intervento è stato quello della competitività europea. Mattarella ha citato il rapporto recentemente presentato da Mario Draghi, nel quale viene evidenziato il crescente divario tra la produttività europea e quella degli Stati Uniti e della Cina. Una differenza imputabile in larga parte alla mancata sovranità tecnologica dell’Europa, alla lentezza nella transizione digitale e all’insufficienza degli investimenti in ricerca e sviluppo. Secondo Mattarella, è prioritario rafforzare le catene del valore interne all’Unione, accrescere gli investimenti in formazione, università e competenze digitali, e garantire l’accesso a risorse strategiche attraverso politiche industriali comuni.


Il Presidente ha ricordato che la competitività non si misura solo in termini di prodotto interno lordo, ma anche in termini di coesione sociale, sostenibilità ambientale e qualità del lavoro. In questo senso, ha rilanciato l’idea di un’Unione “sociale”, in grado di conciliare crescita economica e diritti, innovazione e inclusione. Una competitività europea che non rinunci alla propria identità, ma anzi la valorizzi come elemento distintivo e punto di forza nel contesto globale.


Altro punto centrale dell’intervento è stato quello della difesa comune. Mattarella ha parlato di un’urgenza strategica, resa evidente dal nuovo scenario internazionale. Le guerre alle porte dell’Europa, le minacce ibride, le pressioni migratorie e le vulnerabilità infrastrutturali dimostrano – ha detto – che non è più sufficiente una semplice collaborazione tra Stati. Serve una vera politica di difesa europea, autonoma ma complementare alla NATO, dotata di strumenti comuni, di una capacità operativa integrata e di una governance condivisa.


Per il Capo dello Stato, l’Europa deve essere in grado di proteggere i propri cittadini, tutelare la propria sovranità e contribuire alla stabilità globale. La sicurezza europea – ha aggiunto – non può essere delegata ad attori esterni, ma deve essere il risultato di una scelta politica coraggiosa e lungimirante. In questa prospettiva, Mattarella ha invitato le istituzioni europee a superare ogni esitazione e a procedere rapidamente nella definizione di una difesa comune, sostenuta da risorse adeguate e da un quadro giuridico chiaro.


Il Presidente ha inoltre insistito sulla necessità di rafforzare l’unità politica dell’Unione. La frammentazione, ha detto, indebolisce la capacità di azione comune e alimenta sentimenti euroscettici. È indispensabile una governance europea più efficiente, basata sul superamento del principio dell’unanimità in alcuni ambiti strategici, in modo da accelerare le decisioni e rispondere tempestivamente alle crisi. Per Mattarella, l’Europa dei prossimi anni dovrà essere più coesa, più veloce e più ambiziosa.


Nel suo discorso, Mattarella ha anche espresso preoccupazione per le derive nazionaliste e i populismi che minacciano di minare le fondamenta del progetto europeo. Ha ribadito che la storia dell’Unione è una storia di pace, di progresso e di diritti, costruita sul dialogo e sulla condivisione. Ogni passo indietro sulla strada dell’integrazione – ha concluso – sarebbe un danno non solo per l’Europa, ma per ciascuno dei suoi cittadini.


Il richiamo del Presidente si inserisce in un momento di grandi trasformazioni per l’UE, alla vigilia di elezioni europee che si preannunciano decisive e in un contesto geopolitico in continua evoluzione. Le sue parole rappresentano un invito forte e chiaro: l’Europa deve avere il coraggio di scegliere il proprio destino, rafforzando le proprie fondamenta economiche, politiche e di sicurezza, e riaffermando il proprio ruolo nel mondo con determinazione e responsabilità.

Post correlati

Mostra tutti

Comments


Le ultime notizie

bottom of page