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Decreto Flussi 2026–2028: programmazione triennale su base regionale per rispondere ai fabbisogni occupazionali

Il Decreto Flussi 2026–2028 introduce una significativa novità nella gestione dell'immigrazione per motivi di lavoro in Italia: la programmazione triennale delle quote di ingresso per lavoratori stranieri sarà basata sui fabbisogni occupazionali delle singole regioni. Questa strategia mira a rendere più efficiente e mirata l'accoglienza di manodopera extracomunitaria, rispondendo alle specifiche esigenze del mercato del lavoro locale.


Programmazione triennale su base regionale

Tradizionalmente, il Decreto Flussi stabiliva annualmente le quote di ingresso per lavoratori stranieri, senza una distinzione dettagliata su base territoriale. Con la nuova impostazione, invece, le quote saranno determinate considerando le richieste e le necessità espresse dalle singole regioni. Questo approccio consente una maggiore aderenza alle reali esigenze del mercato del lavoro locale, facilitando l'inserimento dei lavoratori stranieri nei settori dove la domanda di manodopera è più elevata.


Coinvolgimento delle regioni nella definizione delle quote

Le regioni avranno un ruolo attivo nella definizione delle quote di ingresso, attraverso la comunicazione dei propri fabbisogni occupazionali al Ministero del Lavoro. Queste informazioni saranno raccolte e analizzate per determinare la distribuzione delle quote su base regionale, tenendo conto delle specificità economiche e produttive di ciascun territorio. Inoltre, le regioni potranno indicare le professioni e i settori prioritari, favorendo l'ingresso di lavoratori con competenze adeguate alle esigenze locali.


Obiettivi della nuova programmazione

La programmazione triennale su base regionale ha l'obiettivo di:

  • Rispondere in modo più efficace alle esigenze del mercato del lavoro, riducendo i tempi di attesa per l'assunzione di manodopera straniera.

  • Favorire l'integrazione dei lavoratori stranieri, facilitando il loro inserimento in contesti lavorativi adeguati alle loro competenze.

  • Contrastare il lavoro irregolare, offrendo canali legali e trasparenti per l'ingresso e l'occupazione dei lavoratori extracomunitari.

  • Promuovere lo sviluppo economico delle regioni, sostenendo i settori produttivi con maggiore necessità di manodopera.


Settori prioritari e categorie di lavoratori

Le quote di ingresso saranno orientate verso i settori con maggiore richiesta di manodopera, come l'agricoltura, l'edilizia, il turismo e l'assistenza alla persona. Particolare attenzione sarà riservata ai lavoratori stagionali e a quelli con competenze specifiche richieste dal mercato del lavoro locale. Inoltre, saranno previste misure per facilitare l'ingresso di lavoratori formati nei Paesi di origine, attraverso programmi di formazione e certificazione delle competenze.


Procedure semplificate e digitalizzazione

Per rendere più efficiente il processo di ingresso dei lavoratori stranieri, il Decreto Flussi 2026–2028 prevede la semplificazione delle procedure burocratiche e la digitalizzazione delle domande. Le richieste di nulla osta potranno essere presentate online attraverso piattaforme dedicate, con tempi di risposta più rapidi e maggiore trasparenza. Inoltre, saranno introdotti meccanismi di monitoraggio e valutazione per garantire il rispetto delle quote e l'efficacia delle politiche di ingresso.


Collaborazione tra istituzioni e parti sociali

La nuova programmazione triennale su base regionale richiede una stretta collaborazione tra le istituzioni nazionali, le regioni, le organizzazioni datoriali e sindacali. Attraverso tavoli di concertazione e scambio di informazioni, sarà possibile definire strategie condivise per l'accoglienza e l'inserimento dei lavoratori stranieri, promuovendo un approccio integrato e sostenibile all'immigrazione per motivi di lavoro.


Impatto atteso sul mercato del lavoro

L'introduzione di una programmazione triennale su base regionale è destinata a migliorare l'efficienza del mercato del lavoro italiano, facilitando l'incontro tra domanda e offerta di manodopera. Le imprese potranno contare su un accesso più rapido e mirato ai lavoratori stranieri, mentre questi ultimi avranno maggiori opportunità di impiego regolare e adeguato alle loro competenze. Inoltre, la distribuzione territoriale delle quote contribuirà a bilanciare le dinamiche occupazionali tra le diverse regioni, sostenendo lo sviluppo economico e sociale del Paese.

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