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Pirateria online: la stretta sulle sanzioni agli utenti finali e il nuovo volto della repressione digitale in Italia

Negli ultimi anni, la lotta alla pirateria online in Italia ha subito un'accelerazione significativa, culminando nell'adozione di misure legislative e operative volte a colpire non solo i distributori di contenuti illeciti, ma anche gli utenti finali che ne fruiscono. La recente comminazione di 2.266 multe rappresenta un punto di svolta in questa strategia repressiva


La nuova legge antipirateria e le sanzioni per gli utenti finali

La Legge 14 luglio 2023, n. 93, entrata in vigore l'8 agosto 2023, ha introdotto disposizioni più severe per la prevenzione e la repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d'autore mediante le reti di comunicazione elettronica. Tra le novità più rilevanti, l'aggravamento delle sanzioni amministrative fino a 5.000 euro per gli utenti finali che utilizzano servizi audiovisivi pirata, come il cosiddetto "pezzotto" o applicazioni installate su smart TV. L'art. 174-ter della Legge sul diritto d'autore, modificato dalla nuova normativa, prevede anche la confisca degli strumenti utilizzati per la violazione e la pubblicazione del provvedimento su giornali a diffusione nazionale o periodici specializzati nel settore dello spettacolo.


Le modalità di identificazione degli utenti

L'identificazione degli utenti finali avviene attraverso indagini mirate, spesso partendo dai dati dei pagamenti effettuati ai fornitori dei servizi illegali. La Guardia di Finanza e la Polizia Postale, in collaborazione con l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), analizzano le transazioni e le connessioni per risalire agli utilizzatori dei servizi pirata. Questo approccio si basa sulla strategia del "follow the money", seguendo il flusso di denaro per individuare sia i fornitori che gli utenti dei contenuti illeciti.


Il ruolo dell'Agcom e le nuove tecnologie di contrasto

L'Agcom ha assunto un ruolo centrale nella lotta alla pirateria online, grazie all'ampliamento dei suoi poteri previsto dalla nuova legge. L'autorità può ora ordinare ai fornitori di servizi internet (ISP) di rimuovere o bloccare l'accesso ai contenuti illeciti entro 48 ore dalla segnalazione, previa verifica della fondatezza della stessa. In caso di mancato rispetto dell'ordine, l'Agcom può irrogare sanzioni amministrative fino a 250.000 euro. Inoltre, l'Agcom può intervenire direttamente per oscurare i siti pirata, senza la necessità di un'autorizzazione giudiziaria preventiva, accelerando così i tempi di intervento.


Le reazioni del settore e le implicazioni per gli utenti

Le nuove misure hanno suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, le associazioni di categoria e i detentori dei diritti d'autore hanno accolto con favore l'inasprimento delle sanzioni, ritenendolo un passo necessario per tutelare i propri interessi economici e la proprietà intellettuale. Dall'altro, alcune associazioni di consumatori e attivisti per la libertà digitale hanno espresso preoccupazione per le implicazioni sulla privacy e per il rischio di colpire utenti inconsapevoli o occasionali.


Le prospettive future nella lotta alla pirateria

La comminazione delle prime 2.266 multe rappresenta un segnale forte dell'intenzione delle autorità italiane di proseguire con determinazione nella lotta alla pirateria online. Si prevede un incremento delle attività di monitoraggio e repressione, con l'utilizzo di tecnologie sempre più sofisticate per l'identificazione degli utenti e la prevenzione delle violazioni. In questo contesto, sarà fondamentale trovare un equilibrio tra la tutela dei diritti d'autore e la salvaguardia dei diritti fondamentali degli utenti, come la privacy e la libertà di accesso all'informazione.

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