Strage a Gaza: oltre 80 morti nei raid israeliani, tra cui 22 bambini
- piscitellidaniel
- 6 ore fa
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Nelle prime ore del 14 maggio 2025, la Striscia di Gaza è stata teatro di una delle giornate più sanguinose dall'inizio del conflitto con Israele. Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, almeno 80 persone hanno perso la vita a seguito di intensi bombardamenti aerei israeliani, con un bilancio che include almeno 22 bambini e 15 donne.
Obiettivi colpiti e aree interessate
Gli attacchi si sono concentrati principalmente nel nord della Striscia, in particolare nell'area di Jabalia e nel suo campo profughi, una delle zone più densamente popolate e già duramente colpite in precedenza. Secondo quanto riportato da Al Jazeera, numerose abitazioni sono state rase al suolo, intrappolando intere famiglie sotto le macerie. Le squadre di soccorso hanno incontrato enormi difficoltà nel raggiungere i feriti a causa delle strade distrutte e della mancanza di attrezzature adeguate.
Un altro attacco ha colpito l'area adiacente all'Ospedale Europeo di Khan Younis, nel sud della Striscia, causando almeno 16 morti. Le autorità israeliane hanno giustificato l'operazione affermando che il leader di Hamas a Gaza, Mohamed Sinwar, si nasconderebbe in strutture sotterranee sotto l'ospedale, un'accusa che il gruppo palestinese ha prontamente smentito.
Bilancio delle vittime e crisi umanitaria
Dall'inizio dell'offensiva israeliana, il 7 ottobre 2023, il numero totale di vittime palestinesi ha superato le 52.900 unità, con quasi 2.800 morti registrati solo dopo la ripresa delle ostilità il 18 marzo 2025 . La situazione umanitaria è drammatica: il 90% della popolazione di Gaza soffre di insicurezza idrica, e almeno 57 bambini sono morti per malnutrizione dall'inizio dell'anno.
Reazioni internazionali e tensioni diplomatiche
Le immagini delle distruzioni e delle vittime hanno suscitato indignazione a livello internazionale. Il presidente francese Emmanuel Macron ha definito "vergognose" le azioni israeliane, attirandosi le critiche del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che lo ha accusato di sostenere Hamas. Nel frattempo, il primo ministro britannico Keir Starmer ha ribadito la necessità di una soluzione a due Stati e ha sollecitato un aumento degli aiuti umanitari per Gaza.
Situazione sul campo e prospettive future
L'escalation degli attacchi israeliani e l'alto numero di vittime civili hanno alimentato le preoccupazioni per una possibile espansione del conflitto. Israele ha effettuato raid anche in Libano e Yemen, in risposta a presunti lanci di missili da parte dei ribelli Houthi. La comunità internazionale continua a chiedere un cessate il fuoco immediato e il rispetto del diritto internazionale umanitario, ma le prospettive di una tregua sembrano al momento lontane.
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