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Ucraina, l’UE approva il 17° pacchetto di sanzioni contro la Russia: nuove misure contro la flotta ombra e violazioni dei diritti umani

Il Consiglio dell’Unione Europea ha dato il via libera al 17° pacchetto di sanzioni contro la Russia, intensificando ulteriormente la pressione economica e politica su Mosca in risposta alla guerra in Ucraina e alle continue violazioni dei diritti umani. Le nuove misure mirano a colpire settori chiave dell’economia russa, rafforzando al contempo gli strumenti per contrastare l’elusione delle sanzioni precedenti.


Sanzioni mirate alla flotta ombra e al complesso militare-industriale

Uno degli obiettivi principali di questo pacchetto è la cosiddetta "flotta ombra" russa, composta da circa 200 navi cisterna utilizzate per trasportare petrolio e altri prodotti energetici eludendo le restrizioni internazionali. Queste imbarcazioni, spesso registrate sotto bandiere di comodo e con proprietà opache, rappresentano un meccanismo attraverso il quale la Russia continua a finanziare la sua macchina bellica. Le sanzioni prevedono il blocco delle attività di queste navi e delle compagnie ad esse collegate.


Inoltre, sono state inserite nella lista nera 75 persone e aziende legate al complesso militare-industriale russo, incluse entità coinvolte nella produzione e fornitura di armamenti utilizzati nel conflitto ucraino. Queste misure mirano a indebolire la capacità bellica della Russia, limitando l’accesso a tecnologie e componenti essenziali.


Restrizioni su prodotti a duplice uso e sanzioni per violazioni dei diritti umani

Il nuovo pacchetto introduce anche restrizioni su 30 aziende che commerciano beni a duplice uso, ovvero prodotti civili che possono essere impiegati anche per scopi militari. Queste aziende, alcune delle quali con sede in paesi terzi, sono accusate di facilitare l’accesso della Russia a tecnologie avanzate nonostante le precedenti sanzioni.


Parallelamente, l’UE ha adottato misure specifiche contro individui e entità responsabili di gravi violazioni dei diritti umani. Tra questi, giudici e funzionari coinvolti nella repressione di dissidenti politici e nella gestione di casi controversi come quello dell’oppositore Alexei Navalny. Queste sanzioni includono il congelamento dei beni e il divieto di viaggio nell’Unione Europea.


Reazioni internazionali e prospettive future

La Francia ha accolto con favore le nuove sanzioni, sottolineando la necessità di "soffocare l’economia russa" per porre fine al conflitto. Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, ha dichiarato che queste misure rappresentano un passo importante, ma ha anche evidenziato la necessità di una collaborazione più stretta con gli Stati Uniti per massimizzare l’efficacia delle sanzioni.


Tuttavia, l’adozione del pacchetto non è stata priva di ostacoli. Alcuni Stati membri, come l’Ungheria, hanno espresso riserve, rallentando il processo decisionale. Per superare queste difficoltà, la Commissione Europea sta valutando l’introduzione di misure alternative, come controlli sui capitali e tariffe, che potrebbero essere implementate senza l’unanimità dei 27 membri.


In parallelo, l’UE ha annunciato l’intenzione di porre fine alle importazioni di gas russo entro la fine del 2027, accelerando la transizione verso fonti energetiche alternative e riducendo la dipendenza da Mosca. Questo piano prevede l’adozione di strategie nazionali da parte degli Stati membri per sostituire le forniture energetiche russe.

Il 17° pacchetto di sanzioni rappresenta un ulteriore tentativo dell’Unione Europea di esercitare pressione sulla Russia affinché ponga fine all’aggressione in Ucraina e rispetti il diritto internazionale. Resta da vedere quale sarà l’impatto concreto di queste misure e se contribuiranno a modificare il comportamento del Cremlino.

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