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I mercati in attesa dei dati sull’inflazione e della Fed: ottimismo su commercio USA-Cina, focus sull’incontro Trump–Xi

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Gli indici S&P 500 e Dow Jones sono avanzati martedì, spinti dai rialzi legati alla stagione degli utili, mentre il Nasdaq è rimasto indietro, penalizzato da una pausa nei titoli tecnologici a grande capitalizzazione dopo la recente corsa al rialzo.


La stagione delle trimestrali entra nel vivo, con giganti come General Motors, GE Aerospace, 3M e Coca-Cola che hanno pubblicato i propri risultati. Tuttavia, con i listini vicini ai massimi storici e le valutazioni ancora elevate, gli analisti avvertono che i buoni numeri da soli potrebbero non bastare: le aziende dovranno mostrare solidità nei margini e fornire prospettive positive per mantenere alto l’entusiasmo degli investitori.


Alle 11:33 ET, l'indice S&P 500 era in rialzo dello 0,13% dopo aver recuperato le perdite iniziali.


Le azioni GM sono balzate del 15,4% dopo l’aumento delle stime per l’intero anno, sostenuto da una previsione tariffaria più favorevole. Ford, che pubblicherà i risultati giovedì, ha guadagnato il 4,6%.


GE Aerospace è salita dell’1,9% grazie al rialzo delle previsioni di profitto, mentre RTX ha registrato un incremento dell’8,5%. In controtendenza, Northrop Grumman e Lockheed Martin hanno perso rispettivamente lo 0,3% e l’1,6%.


Nel frattempo, Warner Bros Discovery ha annunciato di star valutando una vendita diretta in seguito all’interesse di diversi potenziali acquirenti, spingendo il titolo in rialzo dell’11,3%.


Il Dow Jones ha chiuso in aumento dello 0,74%, trainato dal balzo del 5,7% di 3M, che ha rivisto al rialzo per la seconda volta quest’anno le previsioni di utile per l’intero esercizio.


Coca-Cola è salita del 3,4% dopo aver superato le aspettative sugli utili trimestrali, mentre un rialzo del 2,6% di Amazon ha contribuito a rafforzare ulteriormente l’indice.


Al contrario, Philip Morris ha perso il 6,5% a causa di una previsione annuale inferiore alle attese.


Il Nasdaq ha ceduto lo 0,1%, appesantito dal rallentamento dei titoli tecnologici e dei semiconduttori. Nvidia ha chiuso in calo dello 0,4%, Alphabet ha perso il 4%, mentre Marvell, Broadcom e AMD hanno registrato ribassi compresi tra l’1% e il 2%.


Nei prossimi giorni sono attesi i risultati di big come Tesla, IBM, Procter & Gamble e Intel, mentre Netflix è avanzata dello 0,1% in vista della pubblicazione dei conti dopo la chiusura dei mercati.


Gli analisti guardano con attenzione anche agli utili delle banche regionali, che potrebbero offrire nuovi segnali sullo stato di salute del settore, dopo le recenti preoccupazioni sulla qualità del credito che avevano innescato una fase di vendite.


Tra i settori, gli industriali hanno guadagnato l’1,1%, mentre l’indice S&P Aerospace & Defense ha registrato un progresso dello 0,8%.


I mercati guardano con attenzione ai dati sull’inflazione attesi per venerdì, poiché i ritardi nella pubblicazione di alcuni rapporti economici — dovuti alla recente chiusura del governo statunitense — hanno ridotto la visibilità per investitori e policy maker in vista della riunione della Federal Reserve prevista per la prossima settimana.


Secondo un sondaggio Reuters, la Fed dovrebbe tagliare il tasso di interesse di riferimento di 25 punti base questo mese, con un’ulteriore riduzione attesa a dicembre.


Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha mantenuto un tono ottimista sul fronte commerciale, dichiarando di aspettarsi un “accordo equo” con il presidente cinese Xi Jinping e ridimensionando le tensioni riguardanti Taiwan.


Gli operatori seguiranno con interesse il prossimo incontro tra Trump e Xi, che dovrebbe svolgersi a margine del vertice economico della prossima settimana in Corea del Sud.


Sul NYSE, i titoli in rialzo hanno superato quelli in calo con un rapporto di 1,55 a 1, mentre sul Nasdaq il rapporto è stato di 1,04 a 1.


L’S&P 500 ha registrato 19 nuovi massimi nelle ultime 52 settimane senza segnare nuovi minimi, mentre il Nasdaq Composite ha totalizzato 37 nuovi massimi e 45 nuovi minimi.




Fonte: investing.com

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