A Mestre posa della prima pietra per il nuovo stadio da 18.500 posti
- piscitellidaniel
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È stato ufficialmente inaugurato il cantiere del nuovo stadio nell’area del Bosco dello Sport a Tessera-Mestre, struttura destinata a capienza complessiva di 18.500 posti e progettata per ospitare non solo incontri di calcio della massima serie, ma anche eventi sportivi, concerti e manifestazioni di grande richiamo. Il progetto, fortemente voluto dall’amministrazione comunale della città metropolitana, rappresenta un passo strategico nel rilancio infrastrutturale e urbanistico del territorio. La decisione di sostituire l’impianto storico con uno completamente nuovo segna una rottura rispetto alle logiche di ristrutturazione e rinnovo limitato che negli anni hanno caratterizzato molti impianti sportivi italiani. La scelta del sito, già individuato con il piano di rigenerazione dell’area nord della città, punta a collegare trasporti, sport, formazione e infrastrutture verdi in un unico ambiente integrato.
Il progetto architettonico, affidato allo studio internazionale Populous in collaborazione con la società di ingegneria nazionale che ha seguito gli studi preliminari e definitivi, ha come obiettivo un design moderno e armonico con il contesto lagunare. Le curve degli spalti richiamano il moto dell’acqua, le linee della facciata richiamano la laguna e la struttura sarà interamente coperta, garantendo comfort e fruibilità anche in condizioni meteorologiche avverse. I tre lati del campo (tribune Nord, Sud e Est) saranno sviluppati su due piani, la tribuna Ovest su tre livelli, con area hospitality, stampa e posti premium. La capienza di 18.500 corrisponde a un incremento rispetto ai modelli precedenti e consente accoglienza anche per eventi con pubblico fino a 25.000 spettatori in configurazione concerti. La previsione di finitura del cantiere colloca l’inaugurazione nella primavera del 2027, dopo circa venti mesi di lavori dall’inizio del cantiere.
Dal piano economico l’investimento è stimato intorno ai 92 milioni di euro, finanziato parzialmente con avanzo di bilancio comunale per circa 47 milioni e tramite mutuo per i restanti 45. Il contrappunto finanziario è parte integrante della visione strategica del Comune: lo stadio non sarà solo un impianto sportivo, ma sarà integrato in un polo dell’innovazione e della rigenerazione urbana, con aree verdi, piste ciclabili, centri sportivi annessi e collegamenti migliorati con il trasporto pubblico e l’aeroporto. L’area del Bosco dello Sport copre circa 116 ettari e comprende già altri impianti in realizzazione o in programma: la fusione tra sport, formazione, ambiente e mobilità rappresenta il cuore dell’intervento. Il nuovo stadio assume quindi un ruolo simbolico e concreto nel progetto di rilancio urbano della città metropolitana.
L’impianto sarà destinato a diventare la nuova casa della squadra di calcio locale e degli sport professionistici che insistono sulla zona metropolitana. La scelta di Mestre-Tessera come sede ne sottolinea la volontà di sfruttare la posizione strategica in prossimità dell’aeroporto e dei grandi assi viari, facilitando l’accesso per tifosi e spettatori da tutto il Nord-Italia e oltre. La logistica è stata progettata per ridurre l’impatto sul quartiere: sono previsti parcheggi per circa 2.800 auto, accessi differenziati per tifosi locali e ospiti, tornelli e percorsi separati per garantire la sicurezza. Il sistema dei trasporti collettivi sarà potenziato in sinergia con il Comune e la Città Metropolitana, con l’obiettivo di favorire la mobilità sostenibile e di ridurre l’utilizzo dell’auto individuale nelle giornate di evento.
Un altro elemento rilevante riguarda la multifunzionalità: lo stadio è concepito per ospitare gare di rugby, partite internazionali, ma anche concerti ed eventi live. Questa versatilità amplia il potenziale d’uso e la capacità di generare ricadute economiche non solo sportive, ma anche turistiche, culturali e commerciali. Le tribune e gli spazi interni sono stati pensati per offrire un’esperienza moderna: punti ristoro, aree hospitality, accessibilità per persone con disabilità, servizi integrati e una visione di sostenibilità che include copertura degli spalti, sistemi di illuminazione a LED, raccolta acque piovane e integrazione con il verde circostante. La costruzione dello stadio fa parte di una filosofia più ampia di «infrastruttura per la città», e non semplicemente di «impianto per la squadra».
Sul fronte amministrativo e tecnico, la posa della prima pietra costituisce l’avvio operativo del progetto esecutivo: sono già stati affidati i lavori principali al consorzio vincitore dell’appalto che comprende imprese di grandi dimensioni nel settore delle infrastrutture e dello sport. L’appalto prevede la realizzazione del grosso dell’opera in venti mesi, tempo stimato con margine di flessibilità. Contestualmente, il Comune ha avviato le procedure di urbanizzazione dell’area, la viabilità, le opere accessorie e la preparazione dell’ambito verde, che fungerà da contorno e supporto allo stadio. Uno dei punti più sensibili sarà la gestione dei tempi e dei costi: la cronologia sarà stretta e la qualità progettuale elevata, per evitare che l’opera subisca ritardi o modifiche sostanziali che possano incidere sui costi o sul calendario di apertura.
Il progetto dello stadio ha suscitato entusiasmo ma anche interrogativi: alcuni residenti esprimono preoccupazioni per l’impatto del traffico e per la trasformazione del quartiere, mentre gli operatori economici locali guardano con interesse alle opportunità che l’impianto potrà generare in termini di occupazione, servizi e attrattività. L’amministrazione comunale ha previsto un tavolo di monitoraggio con gli stakeholder territoriali per affrontare criticità e garantire che il nuovo stadio sia inserito positivamente nel tessuto urbano e sociale. La sostenibilità ambientale, la fruibilità fuori dagli eventi sportivi e la connessione alle infrastrutture locali sono punti che l’amministrazione sottolinea come fondamentali.
In definitiva la posa della prima pietra per il nuovo stadio da 18.500 posti a Mestre segna l’inizio di una nuova era per lo sport, per la città metropolitana e per la progettazione urbana contemporanea: un’infrastruttura che ambisce a divenire riferimento regionale e nazionale, integrata in un sistema urbano più ampio che mette insieme sport, mobilità, ambiente e vita comunitaria.
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