Manovra, scontro nella maggioranza su banche e affitti brevi
- piscitellidaniel
- 21 ott
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La nuova manovra economica apre un fronte di tensione all’interno della maggioranza, con posizioni divergenti che emergono su due capitoli centrali: il contributo delle banche e la tassazione degli affitti brevi. Il confronto politico si è fatto acceso nelle ultime ore, mentre il ministero dell’Economia e i vertici dei partiti cercano una mediazione che eviti spaccature in vista dell’approvazione definitiva del testo in Consiglio dei ministri. La legge di bilancio, che dovrebbe garantire le coperture per le misure di sostegno e per il rinnovo dei contratti pubblici, rischia di trasformarsi in un banco di prova politico per l’intera coalizione.
Sul fronte bancario, la proposta di introdurre un contributo straordinario sul sistema del credito per finanziare parte della manovra ha suscitato reazioni contrastanti. La Lega spinge per un prelievo consistente, sostenendo che gli istituti finanziari abbiano beneficiato in modo rilevante dell’aumento dei tassi di interesse e che debbano contribuire in misura maggiore al bilancio dello Stato. Forza Italia, invece, considera la misura una forma di tassazione punitiva e teme che possa tradursi in un freno agli investimenti e all’erogazione del credito. Fratelli d’Italia mantiene una posizione intermedia, concentrandosi sulla necessità di garantire un equilibrio tra equità fiscale e tutela del sistema bancario. L’ipotesi più accreditata è quella di un contributo temporaneo e mirato, legato ai margini di interesse straordinari registrati dagli istituti, ma con un tetto massimo per evitare distorsioni sul mercato.
Parallelamente, il tema degli affitti brevi ha generato un dibattito altrettanto acceso. La bozza della manovra prevede l’aumento della cedolare secca dal 21% al 26% per le locazioni turistiche gestite tramite piattaforme digitali, misura che mira ad armonizzare il prelievo fiscale e a contrastare l’evasione. La Lega si oppone con forza, sostenendo che la norma rischia di penalizzare migliaia di piccoli proprietari che integrano il reddito attraverso l’affitto di seconde case, soprattutto nelle aree turistiche minori. Forza Italia condivide le perplessità, chiedendo una revisione del testo che distingua tra grandi operatori professionali e proprietari privati. Il ministero dell’Economia difende invece l’impostazione, ritenendo che la misura consenta di riequilibrare la concorrenza tra gli affitti brevi e il mercato tradizionale delle locazioni, spesso svantaggiato dalla differenza di trattamento fiscale.
Il confronto interno si estende anche alla gestione complessiva delle coperture. Le risorse necessarie per sostenere le misure più costose – tra cui la proroga del taglio del cuneo fiscale, il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego e gli interventi contro il caro-energia – ammontano a circa 15 miliardi di euro, e la ricerca di fonti di finanziamento certe rimane il nodo più delicato. La Lega chiede che le nuove entrate derivanti dal contributo bancario e dalla tassazione degli affitti brevi siano destinate integralmente al sostegno delle famiglie e delle imprese, mentre altre componenti della maggioranza vorrebbero utilizzarle per ridurre il deficit. La Ragioneria generale dello Stato spinge per una linea di prudenza, segnalando il rischio che misure troppo espansive possano mettere sotto pressione i conti pubblici.
Nel frattempo, le associazioni di categoria e gli operatori economici fanno sentire la loro voce. L’Associazione Bancaria Italiana chiede chiarezza sui criteri di calcolo del contributo straordinario, avvertendo che un intervento eccessivamente gravoso potrebbe ridurre la capacità del sistema di sostenere l’economia reale. Sul fronte immobiliare, le principali piattaforme di affitti turistici hanno espresso preoccupazione per un aumento fiscale che potrebbe rendere meno competitivo il mercato italiano rispetto ad altri Paesi europei. Anche le associazioni dei proprietari si sono schierate contro l’ipotesi di un incremento generalizzato della cedolare secca, chiedendo al governo di introdurre soglie di esenzione o regimi differenziati.
Il ministero dell’Economia continua a lavorare su una mediazione, consapevole che la stabilità politica della maggioranza dipende dalla capacità di trovare un punto di equilibrio tra le diverse posizioni. Nelle ultime riunioni tecniche, è emersa la possibilità di introdurre un contributo bancario con aliquota ridotta e durata limitata a un solo esercizio finanziario, oltre a un’eventuale rimodulazione della tassa sugli affitti brevi che tenga conto del numero di immobili e della localizzazione. Si valuta inoltre un pacchetto di incentivi per favorire il rientro sul mercato delle abitazioni sfitte, così da compensare gli effetti della nuova tassazione.
Il clima politico resta teso. La Lega rivendica un ruolo di equilibrio ma non rinuncia a marcare la distanza da misure percepite come “di sinistra”, mentre Forza Italia tenta di riaffermare la propria identità liberale in un contesto di crescente tensione sui temi economici. Fratelli d’Italia, pur mantenendo la leadership di governo, deve gestire le spinte contrapposte degli alleati, cercando di evitare che lo scontro sulla manovra si trasformi in una frattura politica più ampia. Il testo definitivo del provvedimento, atteso nelle prossime settimane, rappresenterà un test decisivo per la compattezza della coalizione e per la credibilità del governo nei confronti dei mercati e delle istituzioni europee.

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