Cimolai completa il carico del ponte Anne de Bretagne: l’eccellenza italiana dell’ingegneria in rotta verso Nantes
- piscitellidaniel
- 14 ore fa
- Tempo di lettura: 4 min
La società Cimolai di Pordenone, tra le più importanti realtà italiane nel settore delle costruzioni metalliche, ha completato con successo le operazioni di carico del nuovo ponte Anne de Bretagne, destinato alla città francese di Nantes. Si tratta di una delle opere infrastrutturali più imponenti mai realizzate per la regione della Loira, un simbolo della cooperazione industriale tra Italia e Francia e un’ulteriore conferma del ruolo di primo piano dell’ingegneria italiana nelle grandi commesse internazionali. Il ponte, interamente progettato e costruito negli stabilimenti Cimolai, è ora pronto per essere trasportato via mare verso la sua destinazione finale, dove verrà assemblato nei prossimi mesi.
Il progetto, commissionato dal Comune di Nantes e dalle autorità portuali della città, prevede la sostituzione del vecchio ponte omonimo con una struttura moderna, sostenibile e capace di rispondere alle esigenze di mobilità urbana del futuro. Il nuovo ponte Anne de Bretagne è stato concepito come un’infrastruttura multimodale, destinata a collegare le due sponde della Loira integrando il traffico veicolare, il trasporto pubblico e le piste ciclabili. La costruzione, lunga oltre 380 metri e larga 45, è composta da una travata metallica di grande complessità, suddivisa in più sezioni che sono state realizzate nei siti produttivi Cimolai di Monfalcone e Pordenone, poi assemblate e testate prima della spedizione.
Le operazioni di carico, completate presso il porto di Monfalcone, hanno richiesto settimane di preparazione logistica e un coordinamento straordinario tra ingegneri, tecnici navali e autorità portuali. Le singole sezioni del ponte, del peso complessivo di oltre 4.500 tonnellate, sono state sollevate e posizionate su una nave semi-sommergibile, progettata appositamente per il trasporto di carichi eccezionali. La traversata fino a Nantes durerà circa dieci giorni, durante i quali il convoglio seguirà una rotta controllata, con scali tecnici nei principali porti dell’Atlantico settentrionale.
Dal punto di vista tecnico, il ponte Anne de Bretagne rappresenta un capolavoro di ingegneria strutturale. La sua architettura coniuga estetica e funzionalità, combinando acciaio ad alta resistenza e materiali innovativi capaci di ridurre l’impatto ambientale e garantire una durabilità superiore. La struttura è stata progettata per resistere a condizioni meteorologiche estreme, all’erosione fluviale e alle sollecitazioni dovute al traffico intenso. L’utilizzo di sistemi di giunzione ad alta precisione e la saldatura robotizzata hanno consentito di raggiungere tolleranze millimetriche, garantendo la perfetta integrazione tra le varie componenti una volta installate sul sito definitivo.
L’operazione di Nantes si inserisce in una lunga serie di progetti internazionali che hanno consolidato la reputazione di Cimolai come leader globale nelle infrastrutture complesse. L’azienda friulana, fondata nel 1949 e cresciuta fino a diventare un punto di riferimento mondiale nel campo delle costruzioni metalliche, ha firmato negli anni opere simboliche in tutti i continenti: dai ponti di Londra e Sydney alle strutture per impianti sportivi e aeroporti negli Stati Uniti, in Medio Oriente e in Asia. La filosofia che guida la società è quella dell’integrazione tra design, ingegneria e produzione interna, un modello industriale che consente di mantenere il controllo completo del processo costruttivo, dalla progettazione fino alla consegna dell’opera.
Il ponte Anne de Bretagne è un esempio di come Cimolai riesca a unire precisione tecnologica e attenzione alla sostenibilità. Tutti i processi produttivi sono stati condotti nel rispetto delle normative europee in materia ambientale, con un’attenta gestione dei materiali di scarto e una riduzione delle emissioni di CO₂ legate alle fasi di lavorazione. L’azienda ha inoltre adottato soluzioni innovative per ottimizzare la logistica, riducendo il numero di trasporti su gomma e favorendo l’utilizzo di vie marittime e ferroviarie.
Particolare attenzione è stata dedicata anche all’aspetto architettonico del ponte, sviluppato in collaborazione con un team di progettisti francesi che ha voluto integrare l’opera nel contesto urbano e paesaggistico di Nantes. Il design prevede linee pulite e una struttura leggera, pensata per dialogare con l’ambiente circostante e valorizzare la prospettiva sul fiume. Di notte, un sistema di illuminazione a LED renderà la struttura un vero e proprio simbolo luminoso della città, con effetti di luce dinamici e un consumo energetico ridotto.
L’intervento di Cimolai rappresenta anche un caso emblematico di diplomazia industriale europea, dove la collaborazione tra imprese, enti locali e governi diventa strumento di sviluppo e innovazione. L’Italia, grazie a realtà come quella pordenonese, continua a distinguersi nel panorama delle grandi opere internazionali per la qualità della produzione e per la capacità di gestire progetti complessi che richiedono competenze multidisciplinari. Le maestranze coinvolte – oltre 500 tra tecnici, saldatori e ingegneri – hanno lavorato per oltre due anni per portare a termine l’opera, che ora si appresta a diventare uno dei simboli architettonici della nuova Nantes.
Una volta arrivato in Francia, il ponte verrà installato in più fasi, con l’ausilio di gru galleggianti e sistemi di ancoraggio ad alta precisione. I lavori di montaggio dovrebbero concludersi entro la primavera del prossimo anno, mentre l’apertura al traffico è prevista per l’estate. L’infrastruttura sarà dotata di sensori intelligenti per il monitoraggio continuo delle sollecitazioni e delle vibrazioni, un sistema che consentirà di garantire la sicurezza strutturale nel lungo periodo e di programmare la manutenzione in modo preventivo.
Il completamento del ponte Anne de Bretagne conferma la leadership di Cimolai nel settore delle costruzioni metalliche di alta complessità, un comparto in cui l’Italia continua a eccellere grazie all’unione di competenza tecnica, innovazione e tradizione manifatturiera. Il progetto non è soltanto un traguardo industriale, ma anche una testimonianza della capacità del Paese di competere ai massimi livelli in ambito internazionale, con opere che uniscono ingegneria, estetica e sostenibilità in una sintesi perfetta di tecnologia e arte.
Commenti