Bce ferma i tassi, ma accelera sull'euro digitale
- Martina Migliorati
- 4 ore fa
- Tempo di lettura: 2 min

Per la terza riunione consecutiva la Banca centrale europea lascia invariati i tassi d’interesse al 2%, come previsto. Ma da Firenze arriva l’annuncio della nuova fase dell’euro digitale: dopo le fasi esplorativa e preparatoria, parte quella di sviluppo dell’architettura, che porterà alla sperimentazione nel 2027 e al lancio ufficiale nel 2029.
La scelta di Firenze non è casuale: la Banca d’Italia ha avuto un ruolo chiave nel progetto, prima con Fabio Panetta e ora con Piero Cipollone alla guida. Lagarde spiega che la Bce punta a “rendere l’euro, nella sua forma più tangibile, adatto al futuro”, modernizzando le banconote e preparando il contante digitale.
L’Europa, sottolinea la presidente, vuole mantenere il ruolo centrale della “moneta pubblica”, senza però ostacolare l’innovazione privata e le stablecoin. Una posizione che contrasta con quella degli Stati Uniti, dove il dollaro digitale è stato di fatto accantonato a favore delle criptovalute.
Panetta rassicura le banche: l’impatto dell’euro digitale sui bilanci sarà minimo, ma potrà aumentare la concorrenza e creare un’infrastruttura di pagamenti unica e sicura in tutta l’Unione.
Sul fronte della politica monetaria, la Bce conferma i tassi fermi all’unanimità. Dopo otto tagli che hanno dimezzato il costo del denaro dal 4% al 2%, Francoforte preferisce prudenza: “Le prospettive restano incerte a causa delle tensioni geopolitiche e commerciali”, si legge nel comunicato ufficiale.
Lagarde osserva comunque segnali di miglioramento: la crescita dell’area euro nel terzo trimestre (+0,2%) è leggermente superiore alle attese, con la Francia in testa (+0,5%) e Italia e Germania ferme.
Panetta, commentando i dati italiani, parla di “resilienza” dell’economia nazionale, che resiste agli shock e riduce il debito/Pil. Ricorda inoltre che l’Italia è tornata a essere “Paese creditore netto”, con prospettive di ulteriori miglioramenti nei rating dopo le recenti promozioni di Fitch e Dbrs.




Commenti