X di Musk multata per 120 milioni dalla Commissione Ue per violazioni sul controllo dei contenuti e sulla trasparenza
- piscitellidaniel
- 1 giorno fa
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La sanzione da 120 milioni di euro comminata dalla Commissione europea alla piattaforma X rappresenta uno dei provvedimenti più significativi adottati dall’Unione nell’ambito del nuovo quadro regolatorio sul digitale. L’istruttoria avviata nei confronti della società guidata da Elon Musk ha evidenziato violazioni sostanziali degli obblighi di moderazione dei contenuti e delle norme sulla trasparenza introdotte dal Digital Services Act, normativa che impone alle piattaforme di grandi dimensioni obblighi rafforzati in materia di tutela degli utenti, tracciabilità delle informazioni e contrasto alla disinformazione. La decisione si inserisce in un contesto di crescente attenzione delle istituzioni europee verso le condotte delle big tech, ritenute essenziali per la sicurezza informativa e per la qualità del dibattito pubblico.
L’indagine ha riguardato in particolare la gestione dei contenuti illegali e la diffusione di informazioni verificate come false, soprattutto in occasione di eventi sensibili in cui la circolazione di notizie prive di fondamento può incidere sulla sicurezza e sulla stabilità istituzionale. Gli accertamenti hanno messo in luce ritardi, carenze sistemiche e un’insufficiente verifica dei contenuti segnalati dagli organismi indipendenti e dalle autorità competenti. Secondo la Commissione, X non avrebbe garantito un livello adeguato di monitoraggio, né avrebbe messo a disposizione strumenti efficaci per contrastare la proliferazione di contenuti lesivi, come previsto per i fornitori di servizi di dimensioni molto grandi.
Un altro elemento centrale riguarda la mancanza di trasparenza sui sistemi algoritmici utilizzati per la raccomandazione dei contenuti. Il Digital Services Act impone alle piattaforme l’obbligo di spiegare il funzionamento dei meccanismi di distribuzione e amplificazione, nonché di permettere agli utenti di scegliere opzioni alternative rispetto ai sistemi basati sui profili individuali. Le verifiche hanno evidenziato che la piattaforma non avrebbe fornito informazioni adeguate sulla logica di funzionamento degli algoritmi, né avrebbe facilitato l’adozione di modelli di visualizzazione non personalizzati. Questa carenza è stata considerata particolarmente grave, poiché incide direttamente sulla possibilità degli utenti di comprendere come le informazioni vengono selezionate e promosse.
La Commissione ha richiamato anche la mancanza di cooperazione con i fact-checker certificati e con i centri europei di monitoraggio, collaborazioni che la normativa considera essenziali per garantire un ecosistema informativo affidabile. La riduzione progressiva delle risorse interne dedicate alla moderazione dei contenuti e la modifica delle politiche di verifica degli account avrebbero contribuito a un peggioramento della qualità delle informazioni diffuse, con un aumento sostanziale della presenza di contenuti manipolati, deepfake e campagne coordinate di disinformazione. Queste criticità risultano particolarmente sensibili per la normativa europea, che considera la protezione dello spazio informativo un elemento centrale per la sicurezza democratica.
Per X, la sanzione rappresenta un passaggio significativo, poiché conferma il nuovo ruolo della Commissione come autorità di controllo diretta sui grandi intermediari digitali. L’importo della multa, pur rilevante, è solo una parte delle conseguenze potenziali: in caso di reiterazione delle violazioni, la normativa consente l’applicazione di sanzioni ben più elevate e, nei casi più gravi, la limitazione dell’operatività della piattaforma nello spazio europeo. L’obiettivo delle autorità non è esclusivamente punitivo, ma mira a ottenere un adeguamento strutturale delle policy aziendali, affinché siano pienamente conformi ai requisiti di sicurezza, trasparenza e responsabilità.
La risposta della società guidata da Musk è stata improntata alla contestazione del provvedimento, sostenendo che la piattaforma ha introdotto strumenti di segnalazione e moderazione conformi agli standard richiesti. Tuttavia, la Commissione ha ribadito che il semplice annuncio di nuove funzionalità non può essere considerato sufficiente senza una verifica concreta del loro funzionamento. La normativa europea richiede un approccio proattivo e non meramente reattivo, fondato su sistemi di monitoraggio strutturati, audit periodici e collaborazione costante con le istituzioni.
Gli analisti osservano che la vicenda si inserisce in un quadro più ampio di tensioni tra Bruxelles e Musk, legate alla trasformazione della piattaforma dopo l’acquisizione e alla scelta di ridurre i sistemi di controllo interni. La governance del contenuto è diventata uno dei punti più sensibili della discussione internazionale, soprattutto in un momento in cui la rapidità con cui circolano informazioni non verificate può avere ripercussioni dirette su sicurezza, ordine pubblico e stabilità sociale. Per l’Unione, il rispetto del Digital Services Act rappresenta una priorità strategica e un precedente rilevante per la regolamentazione delle piattaforme globali.
La multa da 120 milioni segna dunque un nuovo capitolo nei rapporti tra istituzioni europee e piattaforme digitali, confermando la volontà di applicare in modo rigoroso il quadro normativo recentemente introdotto. X è ora chiamata a presentare un piano di adeguamento che affronti le criticità riscontrate, dimostrando con dati verificabili la capacità di rispettare gli obblighi che accompagnano la gestione di una piattaforma ad alta influenza sociale. L’esito di questa fase sarà determinante per definire il posizionamento della società nello spazio digitale europeo e per delineare il rapporto futuro tra autorità pubbliche e grandi intermediari tecnologici.

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