Wall Street chiude contrastata: brillano criptovalute e Hess, in attesa di nuove mosse della Fed

Venerdì l'S&P 500 e il Nasdaq hanno chiuso in calo, frenati dal tonfo di Netflix (NASDAQ: NFLX) e dalla cautela degli investitori alla fine di una settimana instabile, segnata da segnali economici misti, risultati societari contrastanti e incertezza sulle future mosse della Federal Reserve in tema di tassi.

Alle 11:33 ET, il Dow Jones Industrial Average è sceso di 133,16 punti, ovvero dello 0,30%, a 44.349,71, l'S&P 500 ha guadagnato 2,05 punti, ovvero dello 0,03%, a 6.299,41 e il Nasdaq Composite ha guadagnato 9,20 punti, ovvero dello 0,04%, a 20.894,85.

Netflix ha perso il 4,5%, toccando il livello più basso da oltre un mese, nonostante il successo della serie "Squid Game" abbia contribuito a superare le attese sugli utili. L’azienda ha anche rivisto al rialzo le sue stime di fatturato annuale.

Nel frattempo, l’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan è salito a 61,8, segnalando un miglioramento nel sentiment dei consumatori.

Tuttavia, la settimana si è rivelata impegnativa per Wall Street. S&P 500 e Dow Jones si avviano a chiudere con guadagni modesti, mentre gli operatori cercano di orientarsi tra dati economici contrastanti: vendite al dettaglio solide, un'accelerazione dell’inflazione al consumo e prezzi alla produzione rimasti stabili a giugno.

Il clima si è ulteriormente irrigidito a metà settimana a causa di voci su una possibile rimozione del presidente della Fed, Jerome Powell, poi smentite dallo stesso presidente Donald Trump. Le crescenti pressioni di Trump affinché Powell riduca i tassi hanno spinto il governatore della Fed, Christopher Waller, a dichiararsi disponibile a subentrare, qualora fosse necessario.

A complicare ulteriormente il quadro, l’avvicinarsi della scadenza del 1° agosto per l’introduzione di nuovi dazi mantiene alta la tensione sui mercati, alimentando l’incertezza sulle future politiche commerciali.

In questo scenario, secondo lo strumento FedWatch del CME, gli operatori di mercato attribuiscono ora una probabilità del 58% a un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve nel mese di settembre, mentre un intervento già a luglio appare ormai altamente improbabile.

Sette degli undici settori dell’S&P 500 hanno chiuso in positivo, con i servizi di pubblica utilità in testa, in rialzo dell’1,8%. Questo comparto è spesso considerato un’alternativa difensiva ai titoli obbligazionari.

American Express (NYSE: AXP) ha battuto le stime sugli utili del secondo trimestre, grazie alla solida spesa dei suoi clienti più benestanti. Nonostante ciò, il titolo ha perso il 2,9%.

Charles Schwab (NYSE: SCHW) ha registrato un progresso del 2% dopo aver riportato un aumento dei profitti di quasi il 60% su base annua nel secondo trimestre.

Con l’avvio della stagione degli utili, i primi bilanci di 59 aziende dell’S&P 500 hanno mostrato che oltre l’81,4% ha superato le aspettative degli analisti, secondo i dati raccolti da LSEG I/B/E/S.

I titoli legati al settore delle criptovalute sono saliti dopo l’approvazione da parte della Camera dei Rappresentanti statunitense di un disegno di legge volto a creare un quadro normativo per gli asset digitali.

Robinhood Markets (NASDAQ: HOOD) ha guadagnato il 4,2%, mentre Coinbase Global (NASDAQ: COIN) è avanzata del 3,8%.

Sul fronte delle fusioni, Chevron (NYSE: CVX) ha finalizzato l’acquisizione di Hess (NYSE: HES) per 55 miliardi di dollari, dopo aver prevalso in una storica disputa legale contro Exxon Mobil (NYSE: XOM). Le azioni Hess hanno chiuso in rialzo del 7,7%.

Sul New York Stock Exchange, i titoli in calo hanno superato quelli in rialzo con un rapporto di 1,07 a 1; rapporto simile anche sul Nasdaq, dove le emissioni negative hanno prevalso con un rapporto di 1,09 a 1.

L’S&P 500 ha segnato 38 nuovi massimi e quattro nuovi minimi nelle ultime 52 settimane, mentre il Nasdaq Composite ha registrato 87 nuovi massimi e 35 nuovi minimi.

Fonte: investing.com