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Utilizzo dei proventi ETS in Italia: solo il 9% destinato alla lotta al cambiamento climatico

Tra il 2012 e il 2024, l'Italia ha generato 15,6 miliardi di euro attraverso le aste del Sistema Europeo di Scambio di Quote di Emissione (EU ETS). Tuttavia, un'analisi del think tank italiano per il clima, Ecco, rivela che solo il 9% di questi fondi è stato impiegato in iniziative direttamente correlate alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Questo dato è significativamente inferiore al 50% previsto dalla normativa vigente.


Il Sistema EU ETS: un'opportunità per la transizione energetica

L'EU ETS, operativo dal 2005, è uno strumento chiave dell'Unione Europea per ridurre le emissioni di gas serra. Attraverso la vendita all'asta di permessi di emissione, il sistema non solo incentiva la diminuzione delle emissioni, ma genera anche entrate destinate a finanziare la transizione energetica. In Italia, oltre 1.200 impianti sono soggetti a questo sistema, coprendo circa il 40% delle emissioni nazionali di gas serra.


Allocazione dei fondi: priorità divergenti

Nonostante le raccomandazioni europee, l'Italia ha destinato una porzione significativa dei proventi ETS a misure emergenziali. In particolare, tra il 2021 e il 2022, 3,6 miliardi di euro sono stati utilizzati per ridurre i costi delle bollette energetiche, una risposta immediata alla crisi del gas. Sebbene tali interventi offrano sollievo a breve termine, sollevano interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine e sull'efficacia nella promozione di una reale transizione verso fonti energetiche rinnovabili.


Confronto internazionale: l'Italia in ritardo

Il comportamento dell'Italia contrasta con quello di altri Paesi europei. Ad esempio, la Germania destina il 100% dei proventi delle aste ETS a iniziative climatiche, mentre la Francia supera il 90%. Questa discrepanza evidenzia una differenza nelle priorità politiche e nella strategia di investimento per la sostenibilità ambientale.


Prospettive future: un'opportunità da cogliere

Le proiezioni indicano che, nei prossimi cinque anni, l'Italia potrebbe raccogliere tra i 27 e i 33 miliardi di euro attraverso l'EU ETS. Questi fondi rappresentano un'opportunità cruciale per finanziare politiche di transizione energetica, supportare l'adozione di tecnologie pulite e ridurre la dipendenza dalle fonti fossili. Tuttavia, per massimizzare l'impatto positivo, è essenziale che tali risorse siano allocate in modo strategico e coerente con gli obiettivi climatici a lungo termine.

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