UniCredit e Banco BPM: il governo approva l’OPS con prescrizioni, ma la decisione finale resta incerta
- piscitellidaniel
- 22 apr
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Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato, con condizioni, l’offerta pubblica di scambio (OPS) lanciata da UniCredit su Banco BPM. Tuttavia, la decisione definitiva sull’operazione rimane in sospeso, con UniCredit che sta valutando l’impatto delle prescrizioni imposte dal governo.
L’OPS da 10,1 miliardi di euro, annunciata da UniCredit nel novembre 2024, mira a creare il terzo gruppo bancario dell’Eurozona per capitalizzazione. Tuttavia, l’operazione ha incontrato ostacoli significativi, tra cui la resistenza del governo italiano e la riluttanza del consiglio di amministrazione di Banco BPM, che ha giudicato l’offerta sottovalutata e potenzialmente dannosa per la concorrenza nel settore bancario italiano.
Il governo ha esercitato il "golden power", imponendo condizioni all’operazione, tra cui l’uscita di UniCredit dal mercato russo entro nove mesi e la salvaguardia dell’occupazione e della rete di sportelli in Italia. Queste prescrizioni mirano a proteggere gli interessi strategici nazionali e a garantire la stabilità del sistema bancario italiano.
UniCredit, guidata dall’amministratore delegato Andrea Orcel, ha dichiarato che valuterà attentamente le condizioni imposte dal governo prima di procedere con l’operazione. La banca ha tempo fino al 30 giugno per decidere se portare avanti l’OPS, modificare i termini dell’offerta o ritirarla completamente.
Nel frattempo, Banco BPM ha continuato a perseguire la propria strategia di crescita indipendente, acquisendo una partecipazione del 90% in Anima Holding e aumentando la propria presenza in Monte dei Paschi di Siena. Queste mosse rafforzano la posizione di Banco BPM nel mercato italiano e complicano ulteriormente l’offerta di UniCredit.
La situazione rimane fluida, con UniCredit che deve affrontare pressioni sia interne che esterne per garantire il successo dell’operazione. Il governo italiano, da parte sua, continua a monitorare attentamente l’evoluzione della situazione, pronto a intervenire ulteriormente se necessario per proteggere gli interessi nazionali.
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