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UniCredit e Banco BPM: evoluzione di una possibile fusione nel panorama bancario italiano

Negli ultimi mesi, il settore bancario italiano è stato al centro dell'attenzione a causa delle trattative tra UniCredit e Banco BPM per una possibile fusione. Queste discussioni hanno sollevato interrogativi sulle strategie future delle principali istituzioni finanziarie del Paese e sulle implicazioni per il mercato bancario nazionale.​


L'offerta di UniCredit per Banco BPM

Il 25 novembre 2024, UniCredit ha annunciato un'offerta pubblica di scambio volontaria per l'acquisizione di Banco BPM, valutata complessivamente 10,1 miliardi di euro. L'offerta prevedeva uno scambio interamente in azioni, con una valorizzazione di 6,657 euro per azione di Banco BPM. L'obiettivo dichiarato da UniCredit era creare una banca di dimensioni tali da competere efficacemente a livello europeo, diventando la terza banca europea per capitalizzazione di mercato. ​


La risposta di Banco BPM

Il consiglio di amministrazione di Banco BPM ha valutato l'offerta come non sollecitata e ha espresso preoccupazione riguardo alle sinergie di costo stimate da UniCredit, pari a circa 900 milioni di euro, sottolineando le possibili ricadute occupazionali e sociali. Inoltre, ha ritenuto che l'offerta non riflettesse adeguatamente la redditività e il potenziale di creazione di valore per gli azionisti di Banco BPM. ​


Posizione del governo italiano

L'operazione ha attirato l'attenzione del governo italiano, con il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che ha dichiarato che l'offerta non era stata concordata con l'esecutivo. Ha inoltre menzionato l'esistenza del "golden power", uno strumento che permette al governo di intervenire in operazioni che coinvolgono asset strategici, indicando che l'esecutivo avrebbe valutato attentamente l'operazione. ​


Sviluppi successivi e posizione di UniCredit

A marzo 2025, il CEO di UniCredit, Andrea Orcel, ha affermato che la banca avrebbe proceduto con l'acquisizione di Banco BPM solo a condizioni favorevoli, sottolineando che UniCredit è ben posizionata per prosperare anche in modo indipendente. Ha evidenziato le performance superiori di UniCredit rispetto ad altre banche europee sotto la sua guida dal 2021. ​


Considerazioni sulle sinergie e prospettive future

UniCredit ha stimato che, anche senza una fusione completa con Banco BPM, sarebbe possibile realizzare sinergie di costo e di ricavo per un valore complessivo di circa 1 miliardo di euro ante imposte, di cui circa 300 milioni in sinergie di ricavo e circa 700 milioni in sinergie di costo.  Tuttavia, la realizzazione di tali sinergie dipenderebbe dall'effettiva integrazione delle due entità e dalla capacità di superare le sfide operative e regolamentari associate.​


La possibile fusione tra UniCredit e Banco BPM rappresenta un punto cruciale per il settore bancario italiano, con implicazioni significative per la competitività e la struttura del mercato finanziario nazionale. L'esito delle trattative e le decisioni dei rispettivi consigli di amministrazione saranno determinanti per delineare il futuro panorama bancario in Italia.

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