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Umbria e Marche, via agli incentivi del sistema ZLS: un nuovo motore per la competitività e la logistica del Centro Italia

L’Umbria e le Marche aprono ufficialmente la fase operativa del sistema ZLS – Zone Logistiche Semplificate – con un pacchetto di incentivi pensato per rilanciare la competitività delle imprese, attrarre investimenti e rafforzare l’integrazione infrastrutturale del Centro Italia. Il progetto, approvato congiuntamente dalle due Regioni e riconosciuto dal Governo come uno degli interventi strategici per la crescita del Mezzogiorno allargato, introduce una serie di agevolazioni fiscali, semplificazioni burocratiche e vantaggi doganali per le imprese che scelgono di insediarsi nelle aree individuate. L’obiettivo è creare un corridoio economico tra l’Adriatico e il Tirreno, capace di connettere porti, interporti e poli produttivi in un’unica rete logistica efficiente e sostenibile.


Le Zone Logistiche Semplificate nascono come estensione del modello delle ZES (Zone Economiche Speciali) già attive nel Sud Italia, adattate alle esigenze dei territori del Centro. A differenza delle ZES, le ZLS non prevedono un vincolo geografico legato alla deindustrializzazione, ma mirano a valorizzare i distretti produttivi esistenti, potenziando la connessione con le grandi infrastrutture di trasporto e commercio. Nel caso di Umbria e Marche, le aree coinvolte comprendono i principali nodi industriali, logistici e portuali delle due regioni: Ancona, Jesi, Falconara, Foligno, Terni e Città di Castello. Queste zone costituiranno una piattaforma integrata per lo sviluppo di attività manifatturiere, di servizi e di innovazione tecnologica, in sinergia con i corridoi europei TEN-T.


Gli incentivi previsti sono particolarmente vantaggiosi. Le imprese che investono nelle aree ZLS potranno beneficiare di crediti d’imposta fino al 45% del valore degli investimenti in macchinari, infrastrutture e innovazione, oltre a procedure amministrative semplificate per autorizzazioni e concessioni. A ciò si aggiungono riduzioni dei tempi di rilascio dei permessi edilizi e ambientali, agevolazioni doganali per le operazioni di import-export e la possibilità di usufruire di sportelli unici digitali per la gestione delle pratiche. Un elemento distintivo è la previsione di premialità per le aziende che investono in progetti di sostenibilità energetica e transizione verde, coerentemente con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.


Il cuore del progetto risiede nell’integrazione logistica tra le due regioni. Il porto di Ancona, principale scalo dell’Adriatico centrale, fungerà da hub strategico per l’importazione e l’esportazione delle merci, collegandosi ai poli produttivi dell’entroterra umbro tramite la rete ferroviaria e le direttrici viarie in corso di potenziamento. L’interporto di Jesi, insieme a quello di Orte, sarà il fulcro del trasporto intermodale, consentendo di ridurre i costi di movimentazione e i tempi di consegna. Le ZLS si inseriscono così in una strategia più ampia di riequilibrio infrastrutturale nazionale, che mira a migliorare la connettività del Centro Italia con i grandi assi europei di mobilità commerciale.


Dal punto di vista economico, l’impatto atteso è significativo. Secondo le stime del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il sistema ZLS Umbria-Marche potrebbe generare nei prossimi cinque anni investimenti complessivi superiori a 3 miliardi di euro, tra fondi pubblici e privati, e la creazione di circa 25.000 nuovi posti di lavoro. Le agevolazioni fiscali e le semplificazioni normative dovrebbero attrarre non solo imprese nazionali ma anche operatori internazionali interessati a sfruttare la posizione strategica del territorio come snodo logistico tra Nord Europa e area mediterranea.


Particolare attenzione sarà rivolta ai settori ad alto contenuto tecnologico e ai comparti legati alla sostenibilità. Le ZLS favoriranno l’insediamento di imprese specializzate nella produzione di energie rinnovabili, nella logistica green, nella digitalizzazione dei processi industriali e nella manifattura avanzata. Le due regioni hanno inoltre previsto misure dedicate per le piccole e medie imprese che intendano innovare la propria struttura produttiva, con incentivi per l’acquisto di macchinari 4.0 e per l’introduzione di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale e sull’automazione.


Sul fronte istituzionale, la governance del sistema sarà affidata a un Comitato Interregionale di Coordinamento, formato da rappresentanti di entrambe le Regioni, delle Camere di Commercio, delle autorità portuali e delle associazioni di categoria. Questo organismo avrà il compito di monitorare l’attuazione degli interventi, approvare i progetti di investimento e garantire il rispetto delle tempistiche. Le imprese che intendono accedere agli incentivi potranno presentare le domande attraverso una piattaforma digitale unica, che consentirà la gestione trasparente delle pratiche e la tracciabilità delle agevolazioni concesse.


L’introduzione delle ZLS in Umbria e Marche risponde anche alla necessità di colmare il divario infrastrutturale che separa il Centro Italia dai grandi poli produttivi del Nord. Entrambe le regioni hanno storicamente sofferto di una minore dotazione logistica e di un’accessibilità limitata ai mercati internazionali. Il nuovo sistema intende superare queste criticità attraverso investimenti coordinati in ferrovie, porti e interporti, con l’obiettivo di ridurre i costi di trasporto e migliorare la competitività delle imprese locali. Le opere di potenziamento della linea ferroviaria Orte-Falconara e i collegamenti stradali verso il porto di Ancona rappresentano elementi chiave per la riuscita del progetto.


Il piano si integra inoltre con la strategia nazionale di transizione energetica, prevedendo incentivi specifici per le imprese che realizzano impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili o adottano soluzioni di efficienza energetica. Le ZLS, infatti, non sono concepite solo come poli industriali, ma come laboratori di innovazione sostenibile, dove imprese, università e centri di ricerca potranno collaborare per sviluppare nuove tecnologie applicabili al settore logistico e produttivo.


Le prime manifestazioni di interesse da parte di investitori internazionali sono già arrivate, in particolare nei comparti dell’automotive elettrico, della logistica integrata e della componentistica meccanica. Diverse multinazionali avrebbero avviato contatti preliminari con le autorità regionali per valutare insediamenti produttivi o centri di distribuzione strategici. L’attenzione è rivolta anche al comparto agroalimentare, con la possibilità di utilizzare le ZLS come piattaforma di esportazione dei prodotti marchigiani e umbri verso i mercati esteri.


L’attivazione delle Zone Logistiche Semplificate in Umbria e Marche segna dunque una tappa fondamentale nel processo di modernizzazione economica del Centro Italia, aprendo nuove prospettive di crescita per un’area storicamente caratterizzata da eccellenze manifatturiere e artigianali, ma penalizzata da limiti infrastrutturali e logistici. Con questo nuovo sistema di incentivi e semplificazioni, le due regioni si candidano a diventare un ponte strategico tra il Nord industriale e il Sud in trasformazione, rafforzando la coesione territoriale e promuovendo un modello di sviluppo competitivo e sostenibile.

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