Sequestro preventivo da 165 milioni convalidato per Iperal: indagini su frode fiscale e operazioni sospette
- piscitellidaniel
- 11 apr
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Il Tribunale del Riesame di Milano ha convalidato il sequestro preventivo di 165 milioni di euro nei confronti della catena di supermercati Iperal, nell'ambito di un'indagine condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano. L'inchiesta riguarda presunte operazioni fraudolente e reati fiscali commessi attraverso un complesso sistema di società interposte e fatturazioni inesistenti.
Le indagini e le accuse
Secondo quanto emerso dalle indagini, Iperal avrebbe beneficiato di un sistema fraudolento volto a evadere il fisco attraverso l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Il meccanismo prevedeva l'interposizione di società cartiere, formalmente indipendenti ma di fatto controllate da soggetti legati all'azienda, che emettevano fatture fittizie per giustificare costi inesistenti e ottenere indebiti vantaggi fiscali.
Le autorità inquirenti hanno individuato una rete di società coinvolte in queste operazioni, con transazioni finanziarie che avrebbero permesso a Iperal di ridurre artificialmente la base imponibile e, di conseguenza, il carico fiscale. Le somme oggetto del sequestro rappresentano il presunto profitto illecito derivante da queste attività.
Il sequestro preventivo e la sua convalida
Il sequestro preventivo, disposto inizialmente dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) su richiesta della Procura, è stato successivamente confermato dal Tribunale del Riesame. La misura cautelare mira a impedire la dispersione del patrimonio aziendale e a garantire la possibilità di recuperare le somme in caso di condanna definitiva.
I giudici del Riesame hanno ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e il periculum in mora, ovvero il rischio concreto che, in assenza del sequestro, le somme potessero essere sottratte alla disponibilità dell'autorità giudiziaria. La decisione sottolinea l'importanza di tutelare l'interesse pubblico alla repressione dei reati fiscali e alla salvaguardia delle entrate erariali.
Le reazioni dell'azienda
Iperal ha respinto le accuse, dichiarando di aver sempre operato nel rispetto delle normative vigenti e di essere estranea a qualsiasi attività illecita. L'azienda ha annunciato l'intenzione di collaborare con le autorità per chiarire la propria posizione e ha presentato ricorso contro il sequestro, sostenendo l'insussistenza dei presupposti per la misura cautelare.
In un comunicato ufficiale, Iperal ha espresso fiducia nell'operato della magistratura e ha ribadito il proprio impegno a garantire la trasparenza e la correttezza delle proprie attività. L'azienda ha inoltre sottolineato che il sequestro non pregiudica la continuità operativa dei punti vendita e dei servizi offerti ai clienti.
Implicazioni per il settore e considerazioni giuridiche
Il caso Iperal evidenzia l'attenzione crescente delle autorità nei confronti delle frodi fiscali nel settore della grande distribuzione organizzata. Le indagini si inseriscono in un contesto più ampio di contrasto all'evasione fiscale e al riciclaggio di denaro, fenomeni che rappresentano una minaccia per l'equità del sistema tributario e la concorrenza leale tra le imprese.
Dal punto di vista giuridico, la convalida del sequestro preventivo da parte del Tribunale del Riesame rafforza l'orientamento giurisprudenziale che riconosce l'importanza di misure cautelari patrimoniali nei procedimenti per reati economici. La decisione sottolinea la necessità di un'adeguata motivazione e di una valutazione approfondita dei presupposti per l'adozione di tali misure, in linea con i principi sanciti dalla Corte di Cassazione.
Il caso solleva inoltre questioni relative alla responsabilità amministrativa degli enti ai sensi del Decreto Legislativo 231/2001. In particolare, l'eventuale coinvolgimento di Iperal in reati fiscali potrebbe comportare l'applicazione di sanzioni pecuniarie e interdittive, nonché la confisca dei beni illecitamente acquisiti. La vicenda evidenzia l'importanza per le aziende di adottare modelli organizzativi e di controllo efficaci per prevenire il rischio di commissione di reati da parte dei propri dipendenti e collaboratori.
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