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Portafogli gestiti e depositi ai massimi a metà 2025. Nell’ultimo Bollettino Consob la fotografia del volume di strumenti finanziari nei portafogli e nei depositi degli intermediari vigilati

Prosegue la crescita del volume di strumenti finanziari nei portafogli e nei depositi detenuti presso gli intermediari vigilati. Al 30 giugno 2025 il valore complessivo ha raggiunto un nuovo picco, portandosi a 4.220 miliardi di euro con un incremento del 3,7% rispetto ai 4.068 miliardi di fine dicembre 2024.


È quanto risulta dalla fotografia scattata nell’ultimo Bollettino Statistico Intermediari, pubblicato oggi dalla Consob. Il dato a metà 2025 è il più alto da quando, nel 2010, l’Autorità di regolamentazione e di vigilanza sui mercati finanziari in Italia ha iniziato le rilevazioni.


La crescita è trainata soprattutto dai titoli di capitale italiani (+6,2%), dai titoli di Stato della Repubblica italiana (+3,2%) e dai fondi di investimento (+3%).


Nel primo semestre del 2025 sono aumentate anche le attività legate ai servizi d’investimento. In particolare, rispetto al primo semestre 2024, sono saliti la negoziazione in conto proprio (+24,8%), il collocamento di strumenti finanziari (+11,8%) e l’esecuzione di ordini (+6,8%). In forte crescita i premi lordi dei prodotti assicurativi a contenuto finanziario (+24,2%), spinti dalle polizze unit linked (+26,1%). In lieve flessione, invece, la ricezione e la trasmissione di ordini (-3%).


L’andamento positivo ha interessato anche il patrimonio gestito dagli intermediari vigilati, salito a fine giugno 2025 a 1.641 miliardi di euro (+1,2% rispetto a fine 2024). La crescita è stata sostenuta dalle gestioni patrimoniali individuali (+1,4%) e dai fondi aperti di diritto italiano (+1,7%), che nel primo semestre hanno registrato una raccolta complessiva di 8,6 miliardi. La spinta è venuta in particolare dai fondi obbligazionari (+10,6 miliardi) e monetari (+1,9 miliardi), che hanno ampiamente compensato i deflussi dagli azionari, flessibili e speculativi.


A fronte di un generale aumento del volume delle attività riferibile ai servizi di intermediazione finanziaria, calano invece gli utili di Sgr e Sim. Le Sgr hanno chiuso il primo semestre 2025 a 823 milioni, con un calo di 31 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’aumento delle commissioni nette (85 milioni) non ha compensato la crescita dei costi operativi (41,1 milioni) e delle imposte (9,3 milioni). Stessa situazione per le Sim: l’utile netto di 54,4 milioni è in calo di circa 7 milioni, sempre per l’aumento dei costi operativi (+19,3 milioni) e della riduzione delle commissioni nette (-1,6 milioni). Per le Sgr il quadro resta complessivamente solido, nonostante il lieve calo dell’utile, mentre per le Sim gli indici di bilancio indicano un profilo di efficienza e redditività più variabile e meno favorevole.


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Roma, 5 novembre 2025




Fonte: consob.it

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