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Napoli, vendute due torri del Centro Direzionale: investimento da 45 milioni per rilanciare il distretto business del Sud Italia

Il mercato immobiliare di Napoli registra una delle operazioni più rilevanti degli ultimi anni con la vendita di due torri nel cuore del Centro Direzionale, per un valore complessivo di circa 45 milioni di euro. L’acquisizione, portata a termine da un fondo d’investimento immobiliare gestito da una primaria società internazionale, segna un nuovo capitolo nella valorizzazione dell’area business più importante del Mezzogiorno, che torna al centro dell’interesse di investitori istituzionali e operatori del real estate. Le due torri, progettate originariamente negli anni Ottanta su disegno di Kenzo Tange, entreranno in un programma di riqualificazione che mira a trasformarle in spazi di lavoro di nuova generazione, in linea con gli standard internazionali di sostenibilità, digitalizzazione e flessibilità d’uso.


Il Centro Direzionale di Napoli, concepito come il polo amministrativo e finanziario della città, ha attraversato negli ultimi decenni una fase di alternanza tra momenti di espansione e periodi di stagnazione. L’operazione appena conclusa rappresenta un segnale di rinnovato dinamismo e testimonia il ritorno di fiducia nel potenziale economico e infrastrutturale del distretto. Le due torri, situate in una posizione strategica nei pressi della stazione di Napoli Centrale e a pochi minuti dal porto, coprono complessivamente circa 30.000 metri quadrati di superficie. La transazione include sia le unità ad uso direzionale sia gli spazi accessori destinati a servizi, parcheggi e aree comuni.


Secondo le prime informazioni, il fondo acquirente intende avviare un progetto di rigenerazione che prevede il completo restyling degli edifici, con l’obiettivo di adeguarli ai criteri ESG (Environmental, Social and Governance) richiesti dagli standard europei. Gli interventi riguarderanno la riqualificazione energetica, l’ottimizzazione degli impianti e l’introduzione di soluzioni digitali per la gestione intelligente degli spazi. Gli edifici saranno trasformati in “smart building” con sistemi automatizzati per l’illuminazione, la climatizzazione e la sicurezza, riducendo significativamente i consumi e le emissioni. Il piano include inoltre la creazione di aree coworking e hub flessibili per aziende, startup e professionisti, in linea con l’evoluzione del mercato del lavoro post-pandemia.


L’operazione si inserisce in un contesto di profondo cambiamento per l’intero comparto immobiliare napoletano. Negli ultimi anni, la città ha visto crescere l’interesse degli investitori per il segmento direzionale e per quello residenziale di alta gamma, grazie al miglioramento delle infrastrutture, alla riqualificazione delle aree urbane e al rafforzamento del ruolo di Napoli come hub economico e logistico del Sud Italia. Il Centro Direzionale, in particolare, sta beneficiando del nuovo piano urbano che prevede interventi di valorizzazione architettonica, potenziamento dei trasporti pubblici e incremento dei servizi per aziende e cittadini.


Secondo gli esperti di mercato, la transazione da 45 milioni rappresenta un segnale di consolidamento per l’immobiliare d’impresa nel Mezzogiorno. Il rendimento atteso, stimato intorno al 6%, riflette la crescente attrattività del mercato napoletano, che offre ancora margini di valorizzazione superiori rispetto alle principali città del Nord. L’interesse degli investitori è stato sostenuto anche dalla presenza di importanti progetti pubblici, tra cui la nuova Linea 10 della metropolitana, il potenziamento del nodo ferroviario e il rilancio del porto commerciale. Tutti elementi che contribuiscono a rendere l’area del Centro Direzionale uno snodo strategico per lo sviluppo economico dell’intera regione.


Le torri oggetto della vendita fanno parte del nucleo originario del complesso progettato da Tange, composto da 18 edifici di diversa altezza che ospitano uffici pubblici, sedi di società private e attività commerciali. Nei decenni successivi alla loro realizzazione, gli immobili hanno mantenuto un ruolo importante nel tessuto urbano della città, ma molti di essi necessitano oggi di interventi strutturali per adeguarsi agli standard contemporanei. L’ingresso di nuovi capitali privati consente di avviare una stagione di rinnovamento che potrebbe estendersi anche ad altri edifici del complesso, stimolando ulteriori investimenti.


L’operazione si colloca inoltre in linea con la tendenza nazionale verso la rigenerazione dei distretti direzionali nati negli anni Ottanta e Novanta, oggi oggetto di profonde trasformazioni per rispondere alla domanda di spazi moderni e sostenibili. Milano, Torino e Roma hanno già avviato programmi simili e Napoli sembra pronta a seguirne il modello, puntando sulla valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare e sulla creazione di poli di innovazione tecnologica. Il progetto di ristrutturazione delle torri prevede anche l’inserimento di funzioni miste, con aree destinate a servizi, ristorazione, spazi espositivi e sale eventi, per favorire una maggiore integrazione tra il mondo del lavoro e la vita urbana.


Dal punto di vista occupazionale, l’intervento avrà un impatto significativo. Nei prossimi mesi verranno avviate le procedure per l’affidamento dei lavori, che coinvolgeranno imprese del territorio nei settori dell’edilizia, dell’impiantistica e dell’arredo urbano. L’apertura dei cantieri è prevista per la primavera del 2026, con una durata stimata di due anni. A regime, il progetto dovrebbe generare oltre 400 posti di lavoro diretti e indiretti, tra fase di costruzione e gestione.


L’amministrazione comunale ha accolto con favore l’operazione, considerandola un tassello fondamentale del piano di rilancio economico della città. Il sindaco di Napoli ha sottolineato come la valorizzazione del Centro Direzionale rappresenti “una priorità strategica per attrarre imprese e creare nuove opportunità di lavoro qualificato”, annunciando anche la volontà di potenziare i servizi pubblici dell’area, tra cui la mobilità sostenibile e la sicurezza urbana. In parallelo, la Regione Campania ha confermato il proprio impegno nel sostenere progetti di rigenerazione urbana che favoriscano la sinergia tra pubblico e privato, in particolare nei settori dell’innovazione e della green economy.


La vendita delle due torri, dunque, non è solo una grande operazione immobiliare, ma un segnale di cambiamento strutturale per il tessuto economico napoletano. Il Centro Direzionale, con la sua posizione strategica e la sua architettura iconica, torna a essere un simbolo della rinascita di una città che punta su modernità, sostenibilità e attrattività internazionale per riaffermarsi come capitale economica del Sud Italia.

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