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Mercati in fermento tra spesa AI, trimestrali e la corsa a Warner Bros

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Martedì i principali indici azionari di Wall Street hanno registrato lievi rialzi, mentre un imminente taglio dei tassi da parte della Federal Reserve appare ormai ampiamente previsto e gli investitori continuano a valutare il destino delle esportazioni statunitensi di chip per l’intelligenza artificiale verso la Cina.


La riunione di due giorni della Federal Reserve prenderà il via martedì: i responsabili politici dovranno decidere se ridurre i costi di finanziamento nonostante un’inflazione ancora superiore al target del 2% fissato dalla banca centrale.


Finora, le indicazioni provenienti dai policymaker sono state discordanti. Alcuni hanno avvertito che le pressioni inflazionistiche potrebbero facilmente riprendere slancio, mentre altri mostrano maggiore preoccupazione per la tenuta del mercato del lavoro.


Secondo il FedWatch Tool del CME, i mercati attribuiscono ancora un’89,6% di probabilità a un taglio di 25 punti base previsto per mercoledì e stimano ulteriori 50 punti base di allentamento nel corso del prossimo anno.


Il rapporto diffuso martedì dal Dipartimento del Lavoro non ha contribuito a fare chiarezza: le offerte di lavoro sono cresciute leggermente in ottobre, ma le nuove assunzioni sono rimaste deboli.


Alle 11:50 ET, il Dow Jones Industrial Average  è salito di 151,74 punti, ovvero dello 0,32%, a 47.891,06, l' S&P 500  ha guadagnato 15,91 punti, ovvero dello 0,23%, a 6.862,42 e il Nasdaq Composite  ha guadagnato 37,60 punti, ovvero dello 0,16%, a 23.583,50. 


Otto degli undici settori dell’S&P 500 hanno chiuso in leggero rialzo, guidati dal progresso dell’1,6% del comparto energetico, mentre anche il settore finanziario ha messo a segno un aumento dello 0,9%.


Le aspettative di imminenti tagli dei tassi da parte della Federal Reserve hanno sostenuto l’appetito per il rischio nelle ultime settimane, portando l’indice a meno dell’1% dal suo massimo storico. Nel frattempo, le small cap hanno sovraperformato il mercato più ampio nel trimestre: l’Russell 2000 è salito dello 0,7% nella seduta di martedì.


Parallelamente, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che permetterà a Nvidia di esportare in Cina i processori H200 — i suoi secondi chip di intelligenza artificiale più potenti — applicando una tariffa del 25% su tali spedizioni.


Tuttavia, un articolo del Financial Times riportava che Pechino sarebbe pronta a limitare l’accesso a quei chip, mentre i falchi della politica cinese a Washington hanno criticato duramente la decisione dell’amministrazione Trump. Dopo un guadagno di quasi il 2% nelle contrattazioni pre-market, il titolo Nvidia ha chiuso in calo dello 0,4%.


Anche Advanced Micro Devices e Intel sono rimaste sotto pressione, nonostante Trump abbia indicato che un approccio simile potrebbe essere esteso ad altre società del settore dei semiconduttori.


L’attenzione degli investitori verso la spesa aziendale destinata alle infrastrutture di intelligenza artificiale potrebbe intensificarsi nei prossimi giorni, in vista dei risultati di Oracle e Broadcom attesi entro la fine della settimana.


Gli operatori di mercato seguono anche da vicino la guerra di offerte tra Paramount, Skydance e Netflix per l’acquisizione di Warner Bros, una contesa che ha spinto le azioni dello storico studio cinematografico a guadagnare l’11% nelle ultime due sedute. Nella giornata di martedì, il titolo Warner Bros è salito dell’1,4%.


Sul fronte societario, Campbell’s ha ceduto il 4% dopo aver annunciato aumenti selettivi dei prezzi per compensare costi in crescita, mentre AutoZone ha perso il 6,5% dopo aver pubblicato risultati trimestrali inferiori alle attese.


Ai listini, i titoli in rialzo hanno superato quelli in calo con un rapporto di 2,19 a 1 sul NYSE e di 1,76 a 1 sul Nasdaq.


Nell’ultimo anno, l’S&P 500 ha registrato 15 nuovi massimi e quattro nuovi minimi, mentre il Nasdaq Composite ha segnato 79 nuovi massimi e 58 nuovi minimi.




Fonte: investing.com

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