Mediobanca rafforza il controllo su Generali: Donnet confermato CEO, sconfitta per Caltagirone e UniCredit
- piscitellidaniel
- 24 apr
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L'assemblea degli azionisti di Assicurazioni Generali, tenutasi il 24 aprile 2025, ha sancito una vittoria significativa per Mediobanca, principale azionista della compagnia con una quota del 13%. Philippe Donnet è stato riconfermato amministratore delegato per un ulteriore mandato triennale, ottenendo il sostegno del 52,4% dei voti e assicurandosi tutti e dieci i posti proposti nel consiglio di amministrazione. Questo risultato rappresenta una netta sconfitta per Francesco Gaetano Caltagirone, che, nonostante l'appoggio di UniCredit e Delfin, ha ottenuto solo il 36,8% dei voti, traducendosi in tre seggi nel consiglio.
La riconferma di Donnet avviene in un contesto di tensioni tra Mediobanca e il duo Caltagirone-Delfin, che detengono insieme una partecipazione significativa sia in Generali che in Mediobanca. La loro opposizione si è intensificata dopo l'annuncio di un accordo non vincolante tra Generali e la francese BPCE per la fusione delle rispettive attività di asset management, creando il più grande gestore patrimoniale europeo per ricavi. Questo progetto ha suscitato preoccupazioni tra gli investitori e il governo italiano, timorosi di una possibile deviazione dei risparmi nazionali verso l'estero.
UniCredit, guidata da Andrea Orcel, ha recentemente aumentato la sua partecipazione in Generali al 6,7%, schierandosi con Caltagirone nell'assemblea. Questa mossa è interpretata come un tentativo di rafforzare la propria posizione nel settore bancario italiano, in particolare in vista della proposta di acquisizione di Banco BPM. Tuttavia, il governo italiano ha imposto condizioni rigorose per l'approvazione di questa operazione, inclusa l'uscita completa dalla Russia entro nove mesi e specifici requisiti patrimoniali per i prossimi cinque anni.
Parallelamente, Monte dei Paschi di Siena (MPS), con il sostegno di Caltagirone e Delfin, ha lanciato un'offerta ostile per l'acquisizione di Mediobanca. Se l'operazione dovesse andare a buon fine, MPS controllerebbe la quota del 13% di Mediobanca in Generali, potenzialmente alterando l'equilibrio di potere all'interno della compagnia assicurativa. Tuttavia, analisti e osservatori esprimono dubbi sulla logica industriale di tale acquisizione, suggerendo che l'obiettivo principale sia il controllo di Generali piuttosto che una reale sinergia tra le due banche.
La famiglia Benetton, attraverso la holding Edizione, detiene una partecipazione del 4,8% in Generali. In occasione dell'assemblea, ha deciso di astenersi dal voto, mantenendo una posizione neutrale nel conflitto tra Mediobanca e Caltagirone. Tuttavia, fonti vicine indicano che i Benetton potrebbero considerare di sostenere l'offerta di MPS per Mediobanca, evidenziando la complessità e la fluidità delle alleanze nel panorama finanziario italiano.
L'assemblea ha visto una partecipazione del 68,7% del capitale sociale, con una significativa influenza degli investitori istituzionali e retail. Nonostante le tensioni e le manovre strategiche, Mediobanca ha consolidato la sua posizione in Generali, mentre Caltagirone e i suoi alleati si trovano a dover riconsiderare le proprie strategie per influenzare la governance della compagnia.
La situazione rimane in evoluzione, con potenziali sviluppi legati alle operazioni di M&A nel settore bancario e alle dinamiche tra i principali attori finanziari italiani. La conferma di Donnet e il rafforzamento di Mediobanca rappresentano, per ora, un punto fermo in un contesto caratterizzato da incertezza e competizione per il controllo delle principali istituzioni finanziarie del paese.
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