La settimana borsistica
- Luca Baj
- 19 gen
- Tempo di lettura: 2 min
Nell'ultima settimana, dal 13 al 19 gennaio 2025, i mercati azionari globali hanno mostrato andamenti contrastanti, influenzati da dati economici e decisioni politiche.
Mercati Statunitensi
A Wall Street, l'indice S&P 500 ha registrato una lieve crescita, chiudendo la settimana a 5.843 punti, con un incremento dello 0,11% rispetto alla settimana precedente. Il Dow Jones ha mostrato una performance positiva, guadagnando lo 0,52% e attestandosi a 42.518 punti. Tuttavia, il Nasdaq ha subito una leggera flessione dello 0,23%, chiudendo a 19.044 punti.
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Mercati Europei
Le principali borse europee hanno chiuso la settimana in rialzo, sostenute dai dati positivi sull'inflazione negli Stati Uniti e dai risultati trimestrali delle banche americane. L'indice Eurostoxx50 ha registrato un aumento dello 0,30%. In Italia, il FTSE MIB ha chiuso la settimana con un progresso del 2,8%, trainato da titoli come Moncler (+7,7%), Mediolanum e BPER Banca, entrambe sopra il 6%.
Mercati Asiatici
In Asia, i mercati hanno mostrato segnali misti. La Borsa di Tokyo è rimasta chiusa per festività il 13 gennaio, mentre le altre piazze asiatiche hanno seguito l'andamento negativo dei mercati globali, influenzate dalle incertezze sulle politiche monetarie statunitensi.
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Fattori Influenzanti
Gli investitori hanno riconsiderato la possibilità di un taglio dei tassi di interesse negli Stati Uniti, a seguito di dati sull'occupazione più solidi del previsto. Inoltre, l'attesa per i dati sull'inflazione, previsti per il 15 gennaio, ha contribuito a incrementare la volatilità dei mercati.
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Prospettive Future
Le previsioni per il 2025 rimangono positive, con l'indice S&P 500 che ha chiuso il 2024 a 5.881 punti. Bank of America prevede che l'indice raggiunga i 6.666 punti entro la fine del 2025, mentre Deutsche Bank, JP Morgan e Morgan Stanley stimano un target di 6.500 punti. Tuttavia, permangono incertezze legate a fattori politici e macroeconomici, tra cui il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca dal 20 gennaio, che potrebbe introdurre nuove dinamiche sui mercati globali.
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