Il ruolo chiave delle banche di sviluppo nella finanza climatica
- Martina Migliorati
- 23 apr
- Tempo di lettura: 2 min

Secondo Avinash Persaud, consigliere per i rischi climatici della Banca Interamericana di Sviluppo, la soluzione per finanziare la transizione energetica nei Paesi in via di sviluppo passa per il potenziamento delle banche multilaterali di sviluppo, come la Banca Mondiale.
Alla COP29 di Baku, i Paesi ricchi hanno concordato l’obiettivo di destinare 300 miliardi di dollari all’anno entro il 2035 per azioni contro il cambiamento climatico. Attualmente, le banche di sviluppo erogano circa 200 miliardi l’anno, metà dei quali dedicati al clima. Ma per Persaud questo non basta: serve triplicare quella cifra.
L’ex banchiere di Wall Street e consulente di governi in via di sviluppo ritiene che le banche multilaterali siano strumenti “magnifici” perché non puntano al profitto ma a prestiti sostenibili, con il vantaggio di moltiplicare il capitale investito. Nonostante la riduzione dei finanziamenti da parte di Stati Uniti ed Europa, queste istituzioni potrebbero essere l’unica via percorribile, grazie alla loro capacità di attrarre capitali globali.
Persaud sottolinea la natura eterogenea di queste banche, dove tra gli azionisti compaiono anche Cina, India, Russia e Iran, oltre ai Paesi occidentali. Un’ampia partecipazione che rafforza la legittimità di queste istituzioni come strumenti per affrontare sfide globali come la crisi climatica.
“La povertà – afferma Persaud – è sempre più legata al clima”. Eventi estremi stanno spingendo milioni di persone in condizioni di vulnerabilità. Al contempo, la transizione energetica rappresenta un’opportunità di sviluppo: uno studio della Banca Interamericana mostra che il raggiungimento delle zero emissioni in America Latina e Caraibi produrrebbe benefici economici pari al 50% del PIL, grazie a minori costi sanitari e al risparmio sui combustibili fossili.
Persaud mette in guardia anche sull’eccessiva fiducia nei cosiddetti “scambi debito-natura”. Questi meccanismi, pur utili, non sono una panacea. La vera leva, spiega, è il supporto delle banche di sviluppo nel rifinanziare i debiti a tassi più bassi, vincolando i risparmi ottenuti a investimenti climatici e ambientali.
Nel quadro di un’azione globale contro il cambiamento climatico, secondo Persaud il rafforzamento delle banche multilaterali di sviluppo non è solo strategico: è necessario.
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