Fincantieri e Viking presentano la prima nave da crociera al mondo alimentata a idrogeno: svolta storica nella sostenibilità marittima
- piscitellidaniel
- 8 apr
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Fincantieri e Viking Cruises hanno ufficializzato un accordo che segna una tappa fondamentale nella storia della cantieristica navale: la costruzione della prima nave da crociera al mondo alimentata interamente a idrogeno. L’annuncio è stato reso pubblico nel contesto della cerimonia di taglio della lamiera presso lo stabilimento Fincantieri di Ancona, dove prenderà forma una nave destinata a rivoluzionare il settore dal punto di vista ambientale, tecnologico e strategico. Il nome dell’unità sarà “Viking Libra”, parte della classe di navi “Viking” che già rappresenta un benchmark nel segmento delle crociere premium di piccole dimensioni.
La nave avrà una stazza lorda di 54.300 tonnellate, una lunghezza di 238 metri e disporrà di 490 cabine, in grado di ospitare fino a 998 passeggeri. Sarà costruita secondo le più recenti normative internazionali in tema di efficienza energetica e sicurezza ambientale. Il tratto distintivo, tuttavia, risiede nel sistema di propulsione: un modulo completo a celle a combustibile alimentate a idrogeno, sviluppato in sinergia con Isotta Fraschini Motori, controllata del gruppo Fincantieri, che garantirà operazioni a zero emissioni locali.
Si tratta di una realizzazione pionieristica in un settore, quello delle crociere, ancora fortemente legato a sistemi di propulsione convenzionali, dominati da carburanti fossili e LNG. L’idrogeno, elemento centrale nella transizione energetica europea, rappresenta una delle risposte più promettenti alle pressanti esigenze di decarbonizzazione, soprattutto nel trasporto marittimo.
Il progetto della “Viking Libra” si colloca all’interno di un percorso evolutivo che Fincantieri e Viking hanno avviato da anni. Già nel 2022, con la consegna della “Viking Neptune”, si era sperimentata una prima cella a combustibile da 100 kW, integrata a bordo come modulo dimostrativo. L'esperienza acquisita in quella fase ha rappresentato la base tecnica e operativa per compiere oggi un balzo tecnologico di scala industriale.
Le implicazioni del progetto sono numerose. Dal punto di vista industriale, l’utilizzo dell’idrogeno comporta sfide importanti legate alla sicurezza, alla logistica e allo stoccaggio criogenico a bordo. Per questo, la nave sarà dotata di tecnologie all’avanguardia per la gestione integrata del combustibile, in conformità con gli standard IMO (International Maritime Organization) e con il quadro regolatorio europeo Fit for 55. Inoltre, l’unità sarà predisposta per operare nei porti che disporranno in futuro delle infrastrutture necessarie per il rifornimento di idrogeno liquido.
Per Fincantieri, l’annuncio rappresenta una conferma della sua posizione di leadership mondiale nella cantieristica complessa e ad alto contenuto innovativo. Il gruppo, sotto la guida dell’amministratore delegato Pierroberto Folgiero, ha posto la sostenibilità al centro del proprio piano industriale, investendo in tecnologie che vanno dall’elettrificazione alla digitalizzazione spinta, passando per la propulsione alternativa.
Anche per Viking si tratta di una pietra miliare. La compagnia norvegese-statunitense, nota per l’eleganza e l’alto standard delle proprie navi, si propone ora come pioniera della crocieristica “green”, intercettando un mercato sempre più attento all’impatto ambientale. La decisione di affidarsi a Fincantieri conferma la solidità della partnership industriale tra i due gruppi, che si tradurrà in un totale di 20 unità costruite in Italia entro il 2028.
Sul piano economico, il valore dell’investimento non è stato ufficializzato, ma secondo fonti di settore si tratta di una commessa che supera i 500 milioni di euro. La produzione coinvolgerà direttamente migliaia di lavoratori tra diretti e indotto, con importanti ricadute anche sulla filiera tecnologica italiana, specializzata in sistemi navali avanzati.
In prospettiva, l’annuncio della “Viking Libra” potrebbe innescare una nuova corsa all’innovazione tra i principali attori della cantieristica europea e mondiale. La transizione energetica nel settore marittimo è ormai una direttrice irreversibile e i grandi gruppi dovranno dotarsi di soluzioni scalabili, efficienti e soprattutto a basse emissioni per rimanere competitivi in un mercato in rapida evoluzione.
La notizia ha avuto un’eco significativa anche a Bruxelles, dove la Commissione europea segue con attenzione i progetti pilota legati all’idrogeno. L’Unione Europea punta a fare dell’idrogeno verde una colonna portante del Green Deal, con il settore marittimo identificato come area strategica di applicazione. In tale ottica, iniziative come quella di Fincantieri e Viking possono beneficiare di future misure di sostegno, sia in termini di finanziamenti che di incentivazione regolatoria.
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