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Dazi USA scuotono i mercati: trimestre shock per le borse, oro oltre 3.100 dollari

L'introduzione di nuovi dazi da parte dell'amministrazione statunitense ha innescato una serie di reazioni a catena nei mercati finanziari globali, culminando in un trimestre particolarmente turbolento per le borse mondiali e un'impennata del prezzo dell'oro, che ha superato la soglia dei 3.100 dollari l'oncia.​


Imposizione dei dazi e reazioni internazionali

A partire dal 3 aprile 2025, gli Stati Uniti hanno imposto dazi del 25% sulle importazioni di automobili e componenti automobilistici, una mossa annunciata dal presidente Donald Trump con l'obiettivo dichiarato di proteggere l'industria manifatturiera americana e ridurre il deficit commerciale. Questa decisione ha colpito in particolare l'Unione Europea, suscitando immediate reazioni da parte dei leader europei. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha definito la mossa "dannosa per le imprese e i consumatori" e ha promesso una risposta "ferma e immediata" con contromisure proporzionate. Tra le opzioni sul tavolo ci sono dazi di ritorsione su beni americani come prodotti agricoli e manifatturieri, una strategia che potrebbe intensificare la guerra commerciale transatlantica.


Impatto sulle borse mondiali

L'annuncio e l'implementazione dei dazi hanno avuto un effetto immediato sui mercati finanziari globali. Le principali borse hanno registrato significative perdite nel corso del trimestre, con gli investitori preoccupati per le possibili ripercussioni di una guerra commerciale su larga scala. In particolare, il settore automobilistico europeo ha subito forti vendite, con titoli di aziende come Volkswagen, BMW e Mercedes-Benz in netto calo. Secondo analisi preliminari di Oxford Economics, la Germania potrebbe vedere una riduzione delle esportazioni di veicoli verso gli USA stimata tra il 7% e il 10%. Anche l'Italia, con il gruppo Stellantis, non è da meno: circa il 30% delle sue esportazioni extra-UE di auto è diretto al mercato statunitense, e i nuovi costi potrebbero erodere i margini di profitto o spingere i prezzi al rialzo per i consumatori americani. ​


Rifugio nell'oro: superata la soglia dei 3.100 dollari

In periodi di incertezza economica e volatilità dei mercati, gli investitori tendono a rifugiarsi in beni considerati sicuri, come l'oro. Nel corso di questo trimestre turbolento, il prezzo dell'oro ha registrato un'impennata, superando la soglia dei 3.100 dollari l'oncia. Questo aumento riflette la crescente avversione al rischio degli investitori e le preoccupazioni riguardo alla stabilità economica globale in seguito alle tensioni commerciali.​


Prospettive future e possibili sviluppi

Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea potrebbero avere ripercussioni di lungo termine sull'economia globale. Se le parti non riusciranno a trovare un accordo, è possibile che si assista a un'escalation delle misure protezionistiche, con ulteriori dazi e contromisure che potrebbero danneggiare diversi settori economici. In questo contesto, le borse potrebbero continuare a sperimentare volatilità, mentre l'oro potrebbe mantenere livelli di prezzo elevati, fungendo da bene rifugio per gli investitori.

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