Campari affronta i dazi USA: impatto previsto di 100 milioni nel 2025
- piscitellidaniel
- 4 mar
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Il Gruppo Campari, noto produttore italiano di bevande alcoliche, ha recentemente comunicato le proprie previsioni finanziarie per il 2025, evidenziando l'impatto significativo dei nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti sulle importazioni da Messico, Canada ed Europa. Secondo le stime aziendali, tali tariffe potrebbero comportare una riduzione dei ricavi compresa tra i 90 e i 100 milioni di euro nel prossimo esercizio finanziario, al netto di eventuali misure di mitigazione che l'azienda sta valutando.
Performance finanziaria del 2024
Nel 2024, Campari ha registrato una crescita organica delle vendite del 2,4%, raggiungendo un fatturato di 3,07 miliardi di euro. Tuttavia, l'utile netto ha subito una flessione del 39%, attestandosi a 202 milioni di euro, mentre l'utile rettificato del gruppo è diminuito del 3,7%, scendendo a 376 milioni di euro. Il margine operativo lordo (Ebitda) rettificato si è attestato a 605 milioni di euro, rappresentando il 19,7% dei ricavi, con una diminuzione del 2,5% rispetto all'anno precedente.
Prospettive per il 2025: un anno di transizione
Il nuovo amministratore delegato, Simon Hunt, in carica da gennaio 2025, ha definito il 2025 come un "anno di transizione" per Campari. L'azienda prevede una crescita organica moderata delle vendite, con un miglioramento atteso nella seconda metà dell'anno. Le previsioni indicano una possibile diminuzione delle vendite a una cifra bassa nella prima metà dell'anno, principalmente a causa della calendarizzazione della Pasqua che influenzerà negativamente i mercati europei. Si prevede che l'Ebit rettificato organico rimanga stabile nel corso dell'anno, mentre il margine lordo sarà influenzato dall'evoluzione del mix di vendita.
Strategie di mitigazione e contenimento dei costi
Per affrontare le sfide poste dai dazi e dalle condizioni di mercato, Campari ha avviato un programma di contenimento dei costi, con l'obiettivo di ottenere un beneficio di circa 50 punti base sulle vendite nette del 2025, concentrato soprattutto nella seconda metà dell'anno. L'azienda ha inoltre confermato la propria guidance a medio termine, puntando a una sovraperformance rispetto ai competitor e a guadagnare quote di mercato, con un graduale ritorno a una crescita organica delle vendite mid-to-high single digit in un contesto macroeconomico normalizzato, escludendo l'impatto di potenziali dazi.
Andamento dei mercati geografici nel 2024
Americhe (45% delle vendite totali del Gruppo): le vendite sono cresciute del 4% nel 2024, con il mercato principale degli Stati Uniti che è rimasto stabile. In particolare, i brand Espolòn e Aperol hanno registrato una crescita rispettivamente del 12% e dell'11%.
EMEA (48% delle vendite): le vendite nette sono cresciute del 3% nel 2024, con una sovraperformance nei dati di sell-out in Europa. Tuttavia, l'Italia ha registrato un calo del 4%, con una performance che si è stabilizzata nel quarto trimestre a seguito di un periodo difficile influenzato da condizioni meteorologiche avverse, dispute commerciali e riduzione delle scorte da parte dei grossisti.
Asia Pacifico (7% delle vendite): le vendite nette sono diminuite del 6% nel 2024.
Indebitamento finanziario e dividendi
L'indebitamento finanziario netto a fine 2024 è stato di 2.377 milioni di euro, in aumento rispetto ai 1.854 milioni dell'anno precedente. Questo incremento riflette principalmente l'impatto netto delle acquisizioni (577 milioni di euro) e altri fattori, parzialmente compensati dal trend positivo del free cash flow (173 milioni di euro). Nonostante le sfide, il consiglio di amministrazione ha proposto un dividendo di 0,065 euro per azione, confermando la cedola dell'anno precedente.
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