Calabria, agevolazioni fino all’80% per gli investimenti in deep tech: la regione punta sull’innovazione avanzata per attrarre imprese e talenti
- piscitellidaniel
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La Calabria apre un nuovo capitolo della propria politica industriale e tecnologica con un piano di agevolazioni mirate che promette di trasformare il territorio in un polo di riferimento per l’innovazione profonda, o “deep tech”. La misura, approvata nell’ambito del programma di sviluppo regionale e in coordinamento con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, prevede contributi a fondo perduto fino all’80% per le imprese che investono in tecnologie avanzate, ricerca applicata e sviluppo di soluzioni ad alto contenuto scientifico. L’iniziativa si inserisce nel quadro del più ampio progetto di rilancio industriale del Mezzogiorno, puntando sulla convergenza tra università, startup e grandi aziende tecnologiche.
Il termine “deep tech” identifica un insieme di tecnologie emergenti fondate su scoperte scientifiche e ingegneristiche che richiedono elevati livelli di investimento e tempi lunghi di sviluppo, ma che possono generare un impatto economico e sociale dirompente. Si tratta di settori che spaziano dall’intelligenza artificiale all’elettronica quantistica, dalla robotica avanzata alla biotecnologia, fino all’energia pulita e ai nuovi materiali. Il piano calabrese mira a favorire la nascita e la crescita di imprese innovative in questi ambiti, offrendo un sostegno finanziario che copra una quota significativa delle spese per ricerca, sviluppo e industrializzazione.
La misura prevede una doppia articolazione: da un lato, incentivi diretti per le imprese già insediate in Calabria che intendono espandere la propria capacità di ricerca e innovazione; dall’altro, un pacchetto di agevolazioni mirate per attrarre nuovi investitori, anche stranieri, interessati a sviluppare centri di ricerca o laboratori tecnologici nel territorio regionale. Il contributo potrà coprire fino all’80% delle spese ammissibili per progetti strategici, e fino al 60% per iniziative di carattere produttivo o industriale. L’intensità dell’aiuto varierà in base alla dimensione dell’impresa e alla tipologia di investimento, con una particolare attenzione alle piccole e medie imprese innovative.
Secondo le linee guida regionali, le spese ammissibili includono i costi di personale altamente qualificato, le attrezzature scientifiche, i brevetti, la consulenza tecnica e le collaborazioni con università e centri di ricerca. Saranno inoltre previste premialità per i progetti che integrano obiettivi di sostenibilità ambientale, economia circolare e digitalizzazione dei processi produttivi. L’obiettivo è generare un ecosistema dell’innovazione radicato nel territorio ma con vocazione internazionale, capace di attrarre talenti, startup e capitali privati.
Il piano, fortemente voluto dalla Giunta regionale, rappresenta una delle iniziative più ambiziose mai attuate nel Mezzogiorno in ambito tecnologico. Il presidente della Regione Calabria ha sottolineato che “l’innovazione è la chiave per superare il divario economico e industriale del Sud”, annunciando anche la creazione di un fondo regionale di co-investimento con la Cassa Depositi e Prestiti per sostenere le startup deep tech nelle prime fasi di sviluppo. Tale fondo sarà destinato a finanziare iniziative in partnership pubblico-privata, con l’obiettivo di ridurre il rischio d’impresa e favorire la crescita di progetti ad alto contenuto di ricerca.
L’iniziativa è accompagnata da una strategia di cooperazione con il sistema universitario e della ricerca. Gli atenei di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria saranno coinvolti attivamente nella selezione dei progetti e nella costruzione di reti di collaborazione tra imprese e laboratori di ricerca. Le università calabresi potranno inoltre beneficiare di fondi dedicati per la creazione di spin-off tecnologici e per l’attivazione di dottorati industriali cofinanziati dalle imprese. L’obiettivo è trattenere i giovani ricercatori sul territorio, offrendo loro opportunità concrete di crescita professionale e valorizzando il capitale umano altamente qualificato.
Un ruolo importante sarà svolto anche dalle ZES, le Zone Economiche Speciali, che in Calabria rappresentano uno dei principali motori di attrazione per gli investimenti. La sinergia tra agevolazioni fiscali, incentivi all’innovazione e semplificazioni amministrative dovrebbe creare un ambiente competitivo favorevole alla nascita di nuovi poli tecnologici. Le aree di Gioia Tauro e Crotone, già interessate da programmi di rigenerazione industriale, sono state individuate come sedi privilegiate per i primi insediamenti deep tech, con l’obiettivo di ospitare centri di ricerca applicata e imprese innovative nel campo dell’energia rinnovabile e delle tecnologie digitali.
Dal punto di vista economico, il potenziale dell’iniziativa è significativo. Secondo le stime dell’assessorato regionale allo Sviluppo economico, il piano potrebbe generare nei prossimi cinque anni investimenti complessivi per oltre 400 milioni di euro, tra risorse pubbliche e capitali privati. Si prevede inoltre la creazione di circa 2.500 nuovi posti di lavoro qualificati, con un impatto positivo sull’intera filiera produttiva e sui servizi connessi. Le imprese beneficiarie avranno l’obbligo di mantenere le attività sul territorio per almeno cinque anni e di reinvestire parte dei profitti nella ricerca, al fine di garantire la continuità del processo innovativo.
L’intervento calabrese si inserisce in una strategia più ampia di rilancio industriale che vede nel deep tech uno dei motori principali per la competitività del Paese. L’Italia, pur disponendo di un’eccellente base scientifica, ha storicamente scontato un ritardo nella trasformazione dei risultati della ricerca in prodotti e servizi commerciali. Il programma calabrese punta a colmare proprio questo gap, favorendo l’incontro tra scienza e impresa attraverso un modello di sostegno pubblico mirato, agile e integrato con i fondi europei della nuova programmazione 2021-2027.
Gli esperti del settore ritengono che la Calabria possa diventare un caso pilota per lo sviluppo di ecosistemi deep tech nel Sud Europa, grazie al mix tra incentivi economici, qualità del capitale umano e costo competitivo delle infrastrutture. La sfida sarà creare un ambiente in cui innovazione e imprenditorialità possano coesistere stabilmente, generando valore per il territorio e aprendo nuove prospettive di crescita in settori ad alto contenuto tecnologico come l’aerospazio, la robotica, la bioeconomia e l’intelligenza artificiale applicata ai servizi pubblici.
Con il nuovo programma di incentivi, la Calabria si candida così a diventare non solo una destinazione turistica e culturale, ma anche una piattaforma di innovazione tecnologica, in grado di attrarre capitali, competenze e imprese. Un passaggio cruciale per trasformare una regione storicamente periferica in un laboratorio di sviluppo industriale avanzato e sostenibile, capace di dialogare con i grandi poli dell’innovazione europea.

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