Borse europee in calo: pesano le preoccupazioni per i dazi USA
- piscitellidaniel
- 28 mar
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Il 28 marzo 2025 i mercati finanziari europei hanno registrato una seduta negativa, trascinati al ribasso dalle crescenti preoccupazioni per l’impatto dei nuovi dazi annunciati dagli Stati Uniti. Le tensioni commerciali tra Washington e Bruxelles, riaccese dalle recenti dichiarazioni dell’amministrazione americana, hanno alimentato l’incertezza tra gli investitori, penalizzando soprattutto i titoli industriali ed esportatori.
L’indice FTSE MIB di Milano ha chiuso la giornata con un calo dello 0,9%, appesantito dalle vendite sui titoli automobilistici e bancari. A Francoforte il DAX ha perso l’1,2%, mentre a Parigi il CAC 40 ha chiuso con una flessione dell’1%. Più contenute le perdite per l’IBEX 35 di Madrid, in calo dello 0,8%. I ribassi sono stati guidati soprattutto dai comparti più esposti all’export verso gli Stati Uniti, in un contesto in cui la prospettiva di una guerra commerciale torna a far tremare i mercati.
Il comparto auto è stato il più colpito. Stellantis ha perso oltre il 4%, con gli operatori preoccupati per l’impatto delle tariffe sulle esportazioni di veicoli verso il mercato nordamericano. Male anche Volkswagen e BMW, rispettivamente in ribasso del 3,8% e del 3,5%. Le prospettive di rallentamento delle esportazioni europee innescano preoccupazioni anche sul fronte occupazionale e industriale, in un settore già in transizione per la riconversione elettrica.
Il settore bancario ha risentito dell’andamento generale dei mercati, con Unicredit in calo dell’1,9%, Intesa Sanpaolo dell’1,4% e Banco BPM dell’1,33%. Anche Société Générale e Deutsche Bank hanno perso oltre l’1%, riflettendo l’aumento della percezione di rischio e la possibile contrazione dell’attività economica in caso di escalation commerciale.
Nel contesto delle politiche monetarie, gli operatori restano in attesa dei prossimi segnali da parte della Banca Centrale Europea. Christine Lagarde ha dichiarato che l’imposizione di dazi da parte degli Stati Uniti potrebbe comportare una riduzione dello 0,3% nella crescita dell’Eurozona, già penalizzata da una domanda interna fiacca e da un rallentamento dell’industria manifatturiera.
Sul piano politico, l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi ha espresso preoccupazione per le ripercussioni economiche delle mosse protezionistiche statunitensi, sottolineando l’urgenza per l’Unione Europea di adottare un coordinamento strategico. Le istituzioni europee stanno valutando l’adozione di contromisure, sia commerciali sia fiscali, per sostenere le imprese più colpite e mantenere la competitività delle esportazioni comunitarie.
L’andamento delle borse europee si inserisce in un contesto di forte volatilità globale, con gli investitori che continuano a monitorare le relazioni internazionali e le dichiarazioni ufficiali. Il sentiment resta fragile e orientato alla cautela, con volumi di scambio inferiori alla media e una prevalenza di ordini di vendita nei settori più ciclici.
A Piazza Affari, tra i pochi titoli in controtendenza si sono distinti quelli del settore energetico e tecnologico, sostenuti dalle previsioni di utili stabili e da una minore esposizione al mercato americano. Enel ha chiuso in rialzo dello 0,6%, mentre STMicroelectronics ha guadagnato lo 0,4%. Positivi anche alcuni titoli del comparto difensivo, come Recordati e Terna.
Nel mercato obbligazionario, lo spread tra BTP e Bund tedeschi si è mantenuto stabile attorno ai 130 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,8%. I titoli di Stato sono rimasti sostanzialmente invariati, sostenuti da un clima generale di ricerca di asset più sicuri in un contesto di maggiore avversione al rischio.
La giornata si è chiusa quindi con una generale flessione dei listini europei, in un clima di crescente incertezza determinato da fattori esogeni e da una nuova instabilità geopolitica legata alle tensioni commerciali. Gli operatori restano in attesa di sviluppi sul fronte delle relazioni tra Stati Uniti e Unione Europea, mentre crescono le richieste di un intervento rapido e coordinato da parte delle istituzioni comunitarie.
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