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Beko firma l’accordo con il Mimit: confermata la salvaguardia dell’occupazione nello stabilimento di Copparo

Un’intesa che evita i licenziamenti e rilancia il sito produttivo

È stato firmato il 10 aprile 2025, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’accordo tra Beko Europe e le organizzazioni sindacali, che prevede il ritiro della procedura di licenziamento collettivo aperta nei confronti di 247 lavoratori dello stabilimento di Copparo (Ferrara). L’intesa è frutto di un confronto lungo e articolato, conclusosi positivamente grazie alla mediazione del ministro Adolfo Urso. Il documento sottoscritto dalle parti conferma l’impegno dell’azienda a mantenere il sito operativo, escludendo ogni esubero e ponendo le basi per un rilancio industriale.

L’accordo si inserisce in un contesto complesso, iniziato nel gennaio 2025 con l’annuncio da parte di Beko Europe, azienda del gruppo turco Arçelik, dell’intenzione di riorganizzare le proprie attività produttive in Europa. La notizia aveva generato forte preoccupazione nel territorio ferrarese, dove lo stabilimento rappresenta un polo industriale strategico e una delle principali fonti di occupazione diretta e indiretta.


Il ruolo decisivo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy

Il ministro Adolfo Urso ha svolto un ruolo determinante nella conduzione del tavolo negoziale, convocando le parti presso il Mimit e richiamando l’azienda alla responsabilità sociale verso il territorio. Urso ha sottolineato come l’accordo siglato rappresenti «una soluzione positiva, che dimostra come le crisi industriali possano essere affrontate con strumenti di dialogo e cooperazione istituzionale». Il ministero ha garantito l’attivazione di misure di accompagnamento e sostegno al rilancio produttivo, anche attraverso gli strumenti previsti dal Fondo per la Salvaguardia dei Livelli Occupazionali.


La disponibilità del governo a valutare incentivi per la riconversione tecnologica del sito e l’eventuale accesso a programmi di innovazione industriale ha rafforzato la posizione delle rappresentanze sindacali, che hanno ottenuto garanzie sul futuro produttivo dello stabilimento.


Impegni di Beko Europe e prospettive per Copparo

L’azienda si è impegnata formalmente a ritirare la procedura di licenziamento collettivo e a mantenere inalterato l’attuale livello occupazionale. Parallelamente, Beko Europe ha illustrato un piano di rilancio che prevede la riorganizzazione interna delle linee produttive, l’introduzione di tecnologie più moderne e la diversificazione della gamma di prodotti.


Il piano industriale, i cui dettagli saranno condivisi entro l’estate con le organizzazioni sindacali, punta a rafforzare la competitività dello stabilimento, valorizzando le professionalità interne e migliorando l’efficienza dei processi. L’azienda ha dichiarato di voler investire nella sostenibilità ambientale delle produzioni, con particolare attenzione all’efficientamento energetico e all’economia circolare.


La soddisfazione dei sindacati e il coinvolgimento dei lavoratori

Le sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm hanno espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto, definendolo «una vittoria del dialogo e della determinazione collettiva dei lavoratori». I rappresentanti dei lavoratori hanno evidenziato come la mobilitazione del personale, unita al sostegno delle istituzioni locali e nazionali, abbia contribuito a modificare l’orientamento dell’azienda, scongiurando un esito drammatico per l’intero territorio.


L’accordo prevede anche l’attivazione di un tavolo permanente di monitoraggio, che coinvolgerà azienda, sindacati e istituzioni, con l’obiettivo di verificare l’attuazione degli impegni assunti e accompagnare le fasi di sviluppo dello stabilimento. Inoltre, sarà avviato un programma di formazione e aggiornamento professionale destinato ai dipendenti, per rafforzarne le competenze e favorire l’adattamento alle nuove esigenze produttive.


L’impatto sul territorio e la valenza nazionale del caso Copparo

Lo stabilimento di Copparo, attivo da decenni e specializzato nella produzione di lavatrici e lavastoviglie, rappresenta un punto di riferimento economico per la provincia di Ferrara. La sua eventuale chiusura avrebbe generato conseguenze occupazionali drammatiche, con effetti a catena sull’indotto locale. L’accordo siglato ha evitato la dispersione di un patrimonio industriale e professionale, preservando anche la filiera di fornitori e subappaltatori.


Il caso Beko assume anche una valenza nazionale, in quanto dimostra l’efficacia degli strumenti di concertazione per affrontare le crisi aziendali e la capacità delle istituzioni di svolgere un ruolo attivo nella difesa dell’industria italiana. In un momento di grandi trasformazioni economiche e produttive, la gestione del dossier Copparo diventa un esempio di politica industriale fondata sulla responsabilità sociale e sul coinvolgimento delle parti.


Le prospettive a medio termine

Nei prossimi mesi, l’attenzione sarà rivolta all’attuazione concreta del piano industriale, alla definizione degli investimenti e al consolidamento della produzione. Il rafforzamento della competitività dello stabilimento e la capacità di attrarre nuove commesse rappresentano i principali obiettivi a medio termine.


Il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna, che ha seguito con attenzione tutte le fasi della vertenza, sarà fondamentale per supportare il processo di riconversione e sviluppo, anche attraverso strumenti di politica attiva del lavoro e incentivi alla formazione. L’obiettivo comune è quello di rendere il sito di Copparo un modello di industria avanzata, capace di affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale.

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