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Banca d'Italia rafforza il controllo sulle piccole banche: governance e vigilanza al centro dell'attenzione


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Negli ultimi due anni la Banca d’Italia ha rafforzato la vigilanza sugli istituti di credito meno rilevanti, ritenuti solidi ma potenzialmente esposti a rischi legati alla governance. Nonostante il sistema bancario italiano mostri buoni fondamentali – con un CET1 ratio salito al 18,2% a fine 2024 – Via Nazionale ha scelto di intervenire con anticipo, consapevole che le fragilità spesso emergono proprio nei periodi di apparente stabilità. Il focus della Vigilanza si è concentrato su due elementi critici: la concentrazione del potere decisionale, in particolare negli istituti dove domina un singolo azionista, e la scarsa dialettica nei consigli di amministrazione, spesso popolati da membri in carica da troppo tempo o non adeguatamente qualificati. A partire dalla fine del 2022, diversi interventi hanno interessato istituti minori: dai commissariamenti di Banca Valconca e Smart Bank, ai temporanei affiancamenti in Banca di Credito Popolare e Banca Privata Leasing, fino a raccomandazioni meno gravi come nel caso di CR Asti. I problemi riscontrati spaziano dalla gestione inefficace del rischio tassi, alla concessione di credito a soggetti legati agli azionisti, passando per carenze nei controlli interni e nella trasparenza informativa. Alcuni casi hanno riguardato anche violazioni dei limiti di concentrazione del credito o mancanze nei presidi antiriciclaggio, come accaduto in Banca Profilo. In episodi più gravi si è ricorsi all’aggregazione con istituti più solidi, come nel caso di Valconca assorbita da Cherry Bank o della Sant’Angelo confluita nella Popolare di Ragusa. Il filo conduttore resta la debolezza della governance, che spinge la Vigilanza a promuovere un rafforzamento strutturale dei board, anche attraverso l’introduzione di figure esperte in compliance e cybersicurezza. Rispetto al passato, il sistema oggi è più concentrato e meglio patrimonializzato: il rischio di nuovi fallimenti in stile Tercas o Etruria sembra ridotto. Tuttavia, con il possibile calo dei tassi e la conseguente compressione dei margini, potrebbe riaffacciarsi la tentazione di modelli di business più aggressivi. Per questo l’attenzione di Bankitalia sulle “less significant” non potrà che restare alta, anche in considerazione del loro crescente ruolo sul territorio, dove spesso vanno a colmare gli spazi lasciati dalle banche maggiori.

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