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USA contro le multe UE a Apple e Meta: accuse di estorsione economica e tensioni transatlantiche

Il 23 aprile 2025, la Commissione Europea ha inflitto sanzioni significative a due giganti tecnologici statunitensi: Apple e Meta. Apple è stata multata per 500 milioni di euro e Meta per 200 milioni di euro, per violazioni del Digital Markets Act (DMA), la normativa europea volta a garantire una concorrenza leale nel mercato digitale. Le autorità europee hanno accusato Apple di limitare l'accesso degli sviluppatori a canali alternativi all'App Store e Meta di imporre un modello "accetta o paga" che costringe gli utenti a scegliere tra la condivisione dei propri dati o il pagamento per evitare la pubblicità.​


La risposta degli Stati Uniti è stata immediata e decisa. La Casa Bianca ha definito le multe una "nuova forma di estorsione economica", accusando l'Unione Europea di prendere di mira ingiustamente le aziende americane e di ostacolare l'innovazione. Il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Brian Hughes, ha dichiarato che queste sanzioni rappresentano una minaccia diretta al commercio e alla società libera, e che gli Stati Uniti non le tollereranno.​


Le aziende coinvolte hanno espresso forte disappunto. Meta ha criticato la decisione dell'UE, affermando che le nuove imposizioni rappresentano un cambiamento forzato del loro modello di business, equiparabile a un dazio multimiliardario. Apple ha annunciato l'intenzione di contestare la multa, sostenendo che le misure richieste compromettono la privacy e la sicurezza degli utenti, costringendo l'azienda a fornire gratuitamente la propria tecnologia ai concorrenti.​


La vicepresidente della Commissione Europea, Teresa Ribera, ha respinto le accuse di Washington, affermando che le sanzioni sono il risultato dell'applicazione imparziale delle leggi europee e non sono legate alle tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Ribera ha sottolineato che l'obiettivo è garantire il rispetto delle norme adottate dai parlamenti europei, senza eccezioni per alcun attore, indipendentemente dalla loro origine.


Queste sanzioni arrivano in un momento delicato delle relazioni transatlantiche, con negoziati in corso tra Bruxelles e Washington per risolvere le dispute commerciali. La Commissione Europea ha precisato che le multe sono proporzionate alla gravità delle infrazioni e che l'obiettivo principale del DMA è garantire la conformità delle aziende alle regole del mercato digitale, piuttosto che punirle finanziariamente.​


Tuttavia, l'industria tecnologica statunitense vede queste misure come un attacco diretto. Lobby e rappresentanti del settore hanno chiesto all'amministrazione Trump di intervenire, sostenendo che le sanzioni europee equivalgono a barriere commerciali non tariffarie che danneggiano le imprese americane. Alcuni analisti ritengono che questa situazione potrebbe portare a un'escalation delle tensioni commerciali tra le due sponde dell'Atlantico, con possibili ritorsioni da parte degli Stati Uniti.​


Il Digital Markets Act, entrato in vigore nel 2024, mira a limitare il potere dei cosiddetti "gatekeeper" digitali, imponendo loro obblighi specifici per garantire una concorrenza equa. Le sanzioni previste possono arrivare fino al 10% del fatturato globale delle aziende, e fino al 20% in caso di recidiva. Le multe inflitte a Apple e Meta rappresentano le prime applicazioni significative di questa normativa, segnando un punto di svolta nella regolamentazione del mercato digitale europeo.​


Mentre le aziende hanno 60 giorni per adeguarsi alle richieste della Commissione o affrontare sanzioni maggiori, la comunità internazionale osserva con attenzione l'evolversi della situazione, consapevole che le decisioni prese in questo contesto avranno ripercussioni significative sul futuro delle relazioni economiche tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti.

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