Monte dei Paschi e Mediobanca: il nodo del controllo bancario
- Martina Migliorati
- 13 feb
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La scalata di Monte dei Paschi su Mediobanca, con possibili effetti su Generali, riporta al centro il tema del controllo delle banche da parte di gruppi industriali. Prima della privatizzazione del sistema bancario negli anni ‘90, la legge del 1936 imponeva una rigida separazione tra banche e imprese per evitare conflitti di interesse. Con la riforma Amato/Carli, il limite del 15% per le partecipazioni industriali negli istituti di credito fu confermato, ma nel 2010 la normativa europea l’ha eliminato per favorire la liberalizzazione del settore. Oggi il controllo sulle acquisizioni spetta alla Banca Centrale Europea, che valuta la solidità finanziaria e la strategia degli investitori. Il caso Delfin-Caltagirone è sotto esame: il loro ingresso in Monte dei Paschi con una quota superiore al 10% coincide con l’offerta su Mediobanca, operazione che potrebbe ridefinire gli equilibri del settore. Il governo, azionista di Mps con l’11,7%, segue da vicino la vicenda, mentre la Bce dovrà stabilire se l’operazione rispetta i criteri di stabilità e trasparenza bancaria
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