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La Lituania chiude il confine con la Bielorussia e autorizza l’abbattimento dei palloni viola-spazio aereo: nuova escalation nei rapporti lungo il fianco orientale della Nato

La Lituania ha intrapreso una decisione di ampia portata rispetto alle sue relazioni di frontiera e alla difesa dello spazio aereo: il governo di Vilnius ha annunciato la chiusura del confine terrestre con la Bielorussia e ha autorizzato la forza armata a abbattere qualsiasi pallone o dispositivo volante che violi lo spazio aereo nazionale, attribuendo a questi oggetti funzioni di contrabbando, provocazione e «guerra ibrida». La misura è stata adottata in risposta a una serie di incursioni aeree registrate nelle ultime settimane, che hanno coinvolto palloni-aerei sospetti partiti dal territorio bielorusso o che comunque ne avrebbero origine, provocando la chiusura temporanea di aeroporti della capitale e la mobilitazione delle autorità per la gestione dell’emergenza sicurezza.


Secondo le autorità lituane, un numero crescente di palloni libera-volo o automuniti è penetrato nello spazio aereo nazionale, specialmente sopra l’aeroporto di Vilnius, generando interruzioni del traffico aereo, cancellazioni e deviazioni di voli. La risposta ufficiale definisce tali incidenti come attacchi ibridi — ossia azioni che non rientrano nella forma classica di conflitto ma che mirano a destabilizzare, generare caos e sfruttare vulnerabilità civili e infrastrutturali. Il governo ha in tal senso richiamato la necessità di una strategia difensiva più rigida lungo il confine orientale della Nato, di cui la Lituania è membro. Il premier lituano ha precisato che i palloni sospetti, oltre al loro uso per contrabbando di sigarette o merci vietate, possono essere veicoli di sorveglianza o provocazione: da qui la decisione di equiparare le incursioni a possibili aggressioni e di autorizzare abbattimenti in caso di violazione verificata.


La chiusura del confine e la stretta sulle violazioni dell’aerospazio rappresentano un cambiamento significativo nella dottrina di sicurezza lituana: non si tratta più soltanto di monitoraggio e intercettazione, ma di un’azione preventiva e aggressiva. La decisione di sospendere i passaggi con la Bielorussia ha implicazioni anche per l’Unione Europea e la gestione dei flussi migratori, del transito commerciale e delle relazioni bilaterali. I valichi di frontiera — in particolare quelli di Medininkai e Šalčininkai — sono stati temporaneamente chiusi e, nelle comunicazioni ufficiali, è stato precisato che verranno riaperti solo in condizioni di «sicurezza garantita». Al contempo, il governo sta valutando l’invocazione dell’articolo 4 del trattato della Nato, che consente consultazioni con gli alleati in caso di minaccia alla sicurezza nazionale.


Sul fronte operativo, la Lituania ha intensificato la sorveglianza radar, ampliato i protocolli per identificare oggetti volanti non convenzionali e predisposto l’intervento militare per l’abbattimento: la normativa ora prevede che qualsiasi pallone sospetto che penetri lo spazio aereo senza autorizzazione potrà essere distrutto, previa verifica del mancato collegamento con uso civile legittimo. Le autorità hanno reso noto che i beni coinvolti nel contrabbando attraverso palloni includono in prevalenza sigarette, ma hanno anche ammonito che l’uso di questi mezzi potrebbe evolvere verso atti di guerra ibrida, sorveglianza, disturbo delle comunicazioni o attacco alle infrastrutture. I radar lituani avrebbero rilevato decine di questi voli sospetti nel corso del mese, con più chiusure temporanee di aeroporto e corridoi di volo.


La mossa lituana si inserisce in un contesto geopolitico più ampio: la Bielorussia, alleata della Russia, è considerata da Vilnius come un potenziale vettore di destabilizzazione lungo il fianco orientale della Nato. La proliferazione di mezzi non convenzionali — palloni, droni, veicoli aviotrasportati di piccolo tipo — è vista come una modalità crescente di aggressione ibrida, capace di generare disordine senza entrare in conflitto aperto. In tale cornice, la decisione della Lituania può essere letta come un segnale di deterrenza verso Minsk, ma anche come un richiamo agli altri Stati membri dell’alleanza affinché rafforzino i loro sistemi di difesa delle frontiere esterne.


Le implicazioni pratiche per il traffico transpoderale, il commercio e la cooperazione regionale sono sostanziali. La sospensione del transito verso la Bielorussia, se protratta, potrà incidere su catene logistiche, servizi commerciali e rapporti transfrontalieri di natura civile e industriale. Le imprese lituane e comunitarie in transito verso paesi terzi attraverso la Bielorussia dovranno rivedere rotte e condizioni operative. I valichi di frontiera sono stati dotati di maggiori controlli, e la guardia di frontiera è stata incaricata di bloccare anche merci sospette, mezzi non registrati e movimenti non autorizzati. In parallelo, le autorità lituane hanno annunciato che i cittadini dell’Unione Europea continueranno a transitare, ma in condizioni controllate, mentre tutti gli altri traffici saranno soggetti a restrizioni o interdizioni temporanee.


Il profilo tecnologico dell’operazione di abbattimento dei palloni richiede strumenti avanzati: sistemi radar capaci di identificare oggetti a quote minime, mezzi antiaerei leggeri, coordinamento tra forze armate e civili, e procedure di emergenza per evitare danni collaterali. Le autorità lituane hanno indicato che quest’azione costituisce la prima volta in cui uno Stato membro della Nato annuncia pubblicamente l’abbattimento di mezzi volanti partiti da un Paese confinante che non è in guerra aperta. Il passo segna pertanto un aumento della soglia della normalità nella risposta a incursioni minori, ma potenzialmente destabilizzanti.


La reazione della Bielorussia è stata immediata: Minsk ha respinto le accuse, definendo la chiusura del confine e l’abbattimento dei palloni come provocatori e in violazione di norme internazionali. Il governo bielorusso ha avvertito che risponderà alle “azioni ostili” e ha diffuso un comunicato in cui attribuisce alla Lituania la volontà di alimentare tensioni al confine. Da parte della Lituania, invece, si rimarca che le misure non sono volte contro i cittadini bielorussi in quanto tali ma contro un sistema che consente l’uso del suo territorio per azioni contro l’alleanza occidentale.


Questo episodio può rappresentare un momento di svolta nella gestione della frontiera orientale dell’Europa e nel confronto ibrido che si sta dispiegando tra la Nato e gli Stati vicini alla Russia.

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