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In Arabia Saudita il 90 per cento dell’acqua sarà rinnovabile: il piano per trasformare il deserto in una risorsa sostenibile

L’Arabia Saudita ha annunciato un obiettivo senza precedenti: rendere rinnovabile il novanta per cento dell’acqua utilizzata nel Paese. Un traguardo che segna una svolta storica nella gestione delle risorse idriche in una delle aree più aride del pianeta, dove la disponibilità naturale d’acqua è quasi nulla e la dipendenza dalla desalinizzazione marina rappresenta da decenni la principale fonte di approvvigionamento. Il nuovo piano si inserisce nella strategia nazionale Vision 2030 e mira a garantire la sicurezza idrica attraverso un sistema fondato su energia rinnovabile, riuso delle acque reflue e innovazione tecnologica. L’obiettivo è duplice: assicurare la sostenibilità del fabbisogno idrico interno e ridurre al minimo l’impatto ambientale dei processi di produzione dell’acqua.


Oggi il regno produce oltre il 60 per cento dell’acqua potabile attraverso impianti di dissalazione alimentati da combustibili fossili, con un consumo energetico elevatissimo. Questi impianti hanno permesso al Paese di sostenere la crescita economica e demografica, ma al prezzo di un forte impatto ambientale e di costi economici rilevanti. Il nuovo piano prevede che nei prossimi anni gli impianti di dissalazione vengano progressivamente riconvertiti in strutture alimentate da energia solare o eolica, riducendo le emissioni di anidride carbonica e il consumo di combustibili fossili. Le tecnologie rinnovabili saranno integrate con sistemi di riciclo dell’acqua già utilizzata e con nuove infrastrutture di stoccaggio e distribuzione progettate per evitare dispersioni.


Il progetto rientra in un più ampio piano di transizione ecologica che include la costruzione di nuove centrali fotovoltaiche e di impianti eolici nel deserto. La combinazione di queste fonti energetiche consentirà di alimentare non solo la rete elettrica nazionale ma anche le infrastrutture di desalinizzazione. L’acqua prodotta sarà poi distribuita attraverso condotte a efficienza energetica e immagazzinata in bacini artificiali, in modo da ridurre al minimo gli sprechi. L’obiettivo è quello di creare un sistema completamente integrato, in cui energia e acqua rinnovabile siano gestite in modo sinergico.


Un altro pilastro del piano è il riutilizzo dell’acqua. L’Arabia Saudita punta a trattare e reimpiegare una parte significativa delle acque reflue prodotte dalle città, dai complessi industriali e dai centri agricoli. I nuovi impianti di depurazione saranno equipaggiati con tecnologie avanzate di filtrazione a membrana e con sistemi biologici a basso impatto ambientale, in grado di produrre acqua riutilizzabile per irrigazione, industria e, in alcuni casi, uso domestico. Il governo ha già avviato programmi pilota in collaborazione con aziende internazionali specializzate nel trattamento e nella gestione sostenibile delle risorse idriche.


Il piano saudita non riguarda solo la produzione e il riciclo, ma anche la gestione dei consumi. Il ministero dell’Ambiente e delle Risorse Idriche ha avviato una campagna per promuovere l’efficienza nell’uso dell’acqua e la riduzione degli sprechi in ambito domestico, agricolo e industriale. In un Paese dove la temperatura media supera spesso i quaranta gradi e la domanda di acqua è in costante crescita, la gestione intelligente dei consumi è considerata una priorità assoluta. L’obiettivo è quello di ridurre del 30 per cento la quantità di acqua utilizzata pro capite entro il 2030, grazie a tecnologie di risparmio e a una revisione delle tariffe per scoraggiare gli sprechi.


La strategia idrica si inserisce nel contesto più ampio della transizione energetica del Regno. L’acqua rinnovabile sarà prodotta principalmente grazie alla capacità solare installata nel deserto, una delle più grandi al mondo, e integrata da impianti eolici situati nella regione nord-occidentale. Le autorità prevedono che l’energia rinnovabile destinata alla dissalazione supererà i 15 gigawatt nei prossimi anni, una cifra che permetterà di coprire gran parte del fabbisogno energetico del settore idrico. La conversione delle centrali tradizionali in strutture ibride, alimentate in parte da gas e in parte da fonti rinnovabili, consentirà di gestire in modo più flessibile la produzione e di ridurre le emissioni complessive.


Un aspetto fondamentale del programma è la ricerca. L’Arabia Saudita ha deciso di finanziare nuovi centri di innovazione dedicati alle tecnologie idriche e alla gestione sostenibile delle risorse naturali. Università e aziende collaboreranno per sviluppare sistemi di dissalazione di nuova generazione, più efficienti e meno costosi, e per migliorare i processi di recupero delle acque reflue. Particolare attenzione sarà riservata anche alla riduzione dell’impatto ambientale della salamoia, il residuo altamente salino prodotto dalla dissalazione, la cui dispersione nei mari rappresenta uno dei principali rischi ecologici.


Il piano idrico saudita avrà conseguenze rilevanti anche sul piano economico e industriale. L’obiettivo del 90 per cento di acqua rinnovabile richiederà la costruzione di decine di nuovi impianti e la riconversione di quelli esistenti, generando una domanda significativa di tecnologia, materiali e competenze. Si prevede la creazione di migliaia di posti di lavoro legati alla progettazione, alla costruzione e alla gestione degli impianti, oltre a un aumento della domanda di professionisti specializzati in energia e ingegneria ambientale. Il governo punta a trasformare questa sfida in un volano per l’industria nazionale, favorendo la nascita di un nuovo polo tecnologico nel settore dell’acqua e delle energie rinnovabili.


L’Arabia Saudita, che per decenni ha costruito la propria ricchezza sull’estrazione del petrolio, sta dunque cercando di costruire una nuova identità fondata su risorse rinnovabili e sostenibilità. L’acqua, elemento scarso e prezioso nel deserto, diventa il simbolo di questa transizione e il banco di prova per misurare la capacità del Regno di coniugare sviluppo e innovazione in uno dei settori più cruciali per il suo futuro.

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